Rassegna – 01/10/2024
La storia del conflitto israelo-palestinese non è iniziata il 7 ottobre.
Ne vogliamo ripercorrere una tappa precedente, tra le tante.
Tra il 16 e il 18 settembre 1982, l’esercito israeliano e le milizie maronite libanesi fasciste dei falangisti hanno compiuto la strage di Sabra e Chatila.
La redazione di Anbamed sta preparando delle testimonianze di militanti, attivisti e intellettuali, arabi e internazionali, per ricordare come hanno vissuto quel giorno, dov’erano, come hanno saputo della notizia, cosa hanno organizzato o a che iniziativa hanno partecipato.
La memoria come antidoto all’oblio.
Ci saranno opere artistiche, poesie, articoli, ricordi personali e collettivi. Chi ha dei contributi o suggerimenti, scriva a: anbamedaps@gmail.com
Per non dimenticare Sabra e Chatila. Ecco i contributi di Jean Genet, Giovanni Torres La Torre, Stefania Limiti Michele Cannaò, Dirar Tafeche, Milad Jubran Basir, Davide Bidussa, Zia al-Azzawi, Rodrigo Andrea Rivas, Gad Lerner, Mohamed Abdallah- un sopravvissuto, Sergio Mecha Mendez de la Fuente, Contributo del 2014 del compianto Murizion Musolino, Enrico Vigna, Patrizia Cecconi, Il maestro italo-arg entino Silvio Benedetto, Abdelmalek Smari, Mario Capanna, …
Le notizie:
Libano
Invasione del Libano meridionale da parte dell’esercito israeliano.
Intensi bombardamenti sui quartieri meridionali della capitale. L’esercito israeliano, seguendo la tattica messa a punto a Gaza, ha ordinato alla popolazione di abbandonare la zona. Secondo il ministero della sanità, i bombardamenti di ieri hanno causato 95 uccisi e centinaia di feriti.
L’esercito di Beirut ha evacuato un posto di osservazione nel sud e sta compiendo un ripiegamento. Un soldato libanese è stato ucciso da una bomba lanciata dall’artiglieria israeliana sulla sua postazione. L’offensiva di Tel Aviv, iniziata poco mezzanotte, ha diverse direttrici da sud e da est.
Le truppe dell’ONU (UNIFIL) hanno annunciato che da stanotte non sono in grado di compiere le normali missioni di osservazione sulla linea di demarcazione.
L’attacco ha ottenuto il benestare di Washington, che fa finta di mediare con il governo di Beirut. Il portavoce della Casa Bianca ha detto che questa operazione di terra è limitata, soltanto per garantire il ritorno della popolazione israeliana sfollata dal nord (di Israele). Londra ha mandato un aereo per evacuare i propri cittadini e la Francia una nave. L’Italia auspica che non vengano coinvolti i soldati UNIFIL, in maggioranza italiani.
Hezbollah ha continuato a lanciare missili, razzi e droni e annuncia una strenua resistenza all’avanzata dei soldati invasori. All’alba di oggi ne sono state lanciate 30 nell’arco di mezz’ora. Il vice segretario Naim Qassem ha dichiarato che i combattenti sono pronti a difendere il suolo libanese dall’invasore.
Genocidio a Gaza
Ieri era il 360esimo giorno di aggressione israeliana contro la popolazione di Gaza. Il genocidio continua. 20 assassinati e 108 feriti nell’arco delle 24 ore. Su tutte le zone della Striscia sono state lanciate bomba dai caccia e dai droni. Le artiglierie, terrestre e navale, hanno preso di mira Gaza città e Khan Younis. A Rafah l’esercito di occupazione ha demolito con la dinamite un intero quartiere. In un attacco mirato con un missile, lanciato da un drone, è stata decimata l’intera famiglia Al-Udayni, a Deir Balah. Obiettivo dell’attacco criminale è quello di uccidere la verità. Wafaa Al-Udayni infatti è una giornalista palestinese di fama internazionale e i suoi racconti hanno sbugiardato la narrazione propagandistica israeliana.
Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture
storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.
Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.
Giornalisti nel mirino
La giornalista palestinese Wafaa Al-Udayni è stata assassinata da un missile lanciato da un drone che ha colpito il suo appartamento a Deir Balah, nel centro della Striscia di Gaza. Insieme a lei sono stati assassinati suo marito e i due figli minori. Al-Udayni è da oltre 15 anni la voce di Gaza nel mondo. La sua conoscenza perfetta dell’inglese ha fatto di lei un punto di riferimento per molti media internazionali. Durante questa aggressione genocidaria israeliana, Al-Udayini ha realizzato migliaia di video, pubblicati sui social e poi ripresi da media internazionali, nei quali aveva smascherato le atrocità e i crimini dei generali israeliani. Aveva anche organizzato una scuola di giornalismo per una giovane leva di professionisti. Il suo assassinio non è casuale, ma predeterminato, per zittire una voce libera che metteva in difficoltà la narrazione propagandistica israeliana.
Con il suo assassinio, sale a 176 il numero dei giornalisti palestinesi uccisi a Gaza, per soffocare la verità sui crimini di guerra e contro l’umanità compiuti da Israele.
Cisgiordania e Gerusalemme est
Una guerra silenziosa. Rastrellamenti e colonizzazione in Cisgiordania e Gerusalemme sotto gli occhi del mondo che sta in silenzio. Di pari passo con il genocidio a Gaza e lo sterminio il Libano.
All’alba le truppe israeliane hanno invaso il centro di Nablus. La Mezzaluna rossa ha denunciato che i soldati hanno impedito i soccorsi ad un giovane ferito nella città vecchia, il centro storico della città.
Ieri, le truppe israeliane hanno compiuto rastrellamenti nei campi di Qalandia e Shu’faat, a nord di Gerusalemme est occupata. Altre operazioni simili hanno toccato villaggi vicino a Betlemme e El-Khalil. Secondo l’associazione per la difesa dei detenuti politici palestinesi nelle carceri israeliani, sono stati 34 gli attivisti arrestati nella giornata di ieri.
Israele
I media israeliani avevano scritto, prima dell’invasione, che il vertice politico e militare sono concordi sulla ineluttabilità dell’invasione via terra del Libano meridionale fino al fiume Litany. Lo chiamano “ingresso limitato”. L’espansionismo israeliano si mette il turbo ai motori con il pretesto di riportare nelle loro case gli abitanti del nord di Israele, anche quelli che vivono in territori libanesi e siriani occupati. L’obiettivo vero è la colonizzazione del sud Libano e sfruttare le ricchezze naturali, idriche e storiche del territorio.
Siria-Israele
All’alba di oggi un nuovo bombardamento su Damasco ha colpito il quartiere Mizza, considerato sede dei servizi di sicurezza siriani. Secondo l’agenzia stampa ufficiale, ci sarebbero 3 persone uccise ed altre 9 ferite. Tra le persone uccise vi è anche la giornalista Safaa Ahmed, volto noto della TV di Damasco.
Il precedente bombardamento israeliano di domenica su Damasco aveva come obiettivo Maher Assad, fratello del presidente Bashar. La villa della località di Yaafur, che è stata colpita domenica dai missili di Tel Aviv, è quella dove ha residenza il capo delle truppe speciali siriane denominate “il Quarto Battaglione”. Secondo fonti vicine all’esercito, Maher Assad aveva ricevuta messaggi diretti che lo mettevano in guardia dal continuare a fornire Hezbollah di armi e in particolare i missili di fabbricazione siriana di media gettata. Le stesse fonti sostengono che Maher si è salvato perché al momento dell’attacco non si trovava nella villa presa di mira.
Siria-Turchia
Israele bombarda da sud ed ovest e la Turchia colpisce da nord. La Siria non ha pace e rischia di fatto lo smembramento, dopo aver perso la sovranità su una buona parte del territorio nazionale. L’artiglieria turca ha sparato da oltre confine contro postazioni delle forze democratiche siriane, a guida curda, nella provincia di Aleppo. I combattenti curdi hanno risposto con le mitragliatrici pesanti. Non ci sono notizie certe sulle vittime di questa ennesima violazione turca del territorio siriano sotto l’amministrazione curda.
Yemen
Le milizie Houthi hanno annunciato di aver abbattuto un drone statunitense del tipo MQ-19 nei cieli di Saada, nel nord del paese. Secondo il portavoce, questo sarebbe l’11esimo drone sofisticato abbattuto nei cieli dello Yemen. Il comando USA Centcom ha ammesso l’abbattimento del drone, senza aggiungere altri particolari. Lo scorso 29 settembre, Israele ha compiuto un attacco aereo su diverse località yemenite e in particolare Hodeida, prendendo di mira il porto e una raffineria.
Dallo scorso novembre, gli Houthi hanno imposto un embargo navale sui porti israeliani nel mar Rosso, impedendo il passaggio delle navi nel mar Rosso verso il porto di Eilat. Due missioni militari, una di Stati uniti e GB e l’altra dell’UE, sono state allertate, ma invece di allentare la tensione l’hanno accresciuta, mettendo in crisi la navigazione nel canale di Suez. Il presidente egiziano ha annunciato qualche giorno fa che le perdite del Canale di Suez, a causa della guerra in corso, sono state di 6 miliardi di dollari.
Solidarietà Int. per la Pace
A Milano, oggi 1° ottobre alle 18:00 in piazza San Babila, si terrà una manifestazione contro la guerra/le guerre. Ad organizzare l’iniziativa il sindacato CGIL, ANPI. ARCI, ACLI, e molte altre realtà sociali e politiche. Ecco il comunicato,
“Scendere in piazza per dire basta alla guerra. L’ulteriore escalation militare in Libano e l’irresponsabile evocazione di scenari nucleari non fanno che aggravare il già inaccettabile bilancio delle vittime civili. Dobbiamo dare voce alla Pace.
“Continuano la guerra in Ucraina, il massacro di Gaza, il fronte in Cisgiordania e ora il Libano.
Abbiamo bisogno come l’aria di grandi mobilitazioni per la Pace.
Abbiamo bisogno di dire con orgoglio parole forti.
Per condannare con fermezza gli Stati invasori, il terrorismo, i governi che chiamano “azioni per la sicurezza” i crimini di guerra.
Lo faremo martedì 1º ottobre 2024, dalle 18 in piazza San Babila.
Cgil Milano
Anpi Milano
Arci Milano
Acli Milano
Aned Milano
Coordinamento Democrazia Costituzionale
Libertà e Giustizia
PD Milano metropolitana
Alleanza Verdi Sinistra Milano
Rifondazione Comunista Milano
Movimento 5 stelle
Per aderire:
segreteriageneralecdlmmilano@cgil.lombardia.it