[CARC] Il 5 ottobre a Roma per la Palestina libera e per difendere, praticandolo, il diritto di manifestare

Newsletter n. 32 _2024

 

Il 5 ottobre a Roma per la Palestina libera e per difendere, praticandolo, il diritto di manifestare

Il P.Carc aderisce e partecipa alla manifestazione del 5 ottobre a Roma

 

Alzare ovunque la bandiera della resistenza palestinese e libanese

Il 28 settembre, al 51° corteo in solidarietà al popolo palestinese che si è svolto a Milano, il P.Carc ha esposto alcuni cartelli in cui era riportata la fotografia di alcuni degli agenti sionisti indicati nell’Avviso ai naviganti n. 145 del (n)Pci, alcune citazioni di dichiarazioni fatte di tali agenti e la dicitura “agenti sionisti”.

Si è trattato di una piccola “operazione verità”: mettere in piazza quello che gli agenti sionisti dicono e fanno, senza nessun particolare commento. I cartelli raffiguravano Liliana Segre, Crosetto, Giubilei, Pacifici, Elkan e Carrai, piccola parte della schiera di agenti sionisti che operano nel nostro paese.

Anche la reazione a questa iniziativa, come già nell’agosto scorso la reazione alle “liste degli agenti sionisti” pubblicate dal (n)Pci, ha fatto emergere la rete di relazioni e di potere della comunità sionista in Italia: sono iniziati, a reti unificate, sia strumentalizzazione tipica dei sionisti (ogni volta che si indicano le loro responsabilità tirano in ballo l’antisemitismo e denunciano di essere vittime della “caccia all’ebreo”) sia la criminalizzazione mediatica. Non abbiamo nulla da cui difenderci o da cui dissociarci.

I sionisti strumentalizzano e criminalizzano tutti coloro che esprimono posizioni antisioniste, anche quelle degli ebrei antisionisti. Sarah Friedland, Norman Finkelstein, Moni Ovadia… anche loro sono antisemiti?

 

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È uscito il numero 10/2024 di Resistenza

 

Editoriale. L’Italia procede col pilota automatico. Tirare il freno e invertire la rotta

Bisogna disattivare il pilota automatico e invertire il senso di marcia, cioè bisogna sostituire il governo Meloni con un governo di emergenza che risponda del suo operato alle organizzazioni operaie e popolari, alle reti sociali ai movimenti, alle organizzazioni sindacali e conflittuali.
Indipendentemente da come ogni individuo la pensa, tutti i lavoratori e tutte le masse popolari hanno interesse a disattivare il pilota automatico che sta conducendo il paese verso la Terza guerra mondiale che si sviluppa dall’Ucraina alla Palestina fino al Pacifico.
Tutti i lavoratori e tutte le masse popolari hanno interesse a sostenere un governo che opera applicando la Costituzione del 1948, a partire proprio da quegli articoli, come l’art.11 “l’Italia ripudia la guerra”, che sono sempre stati violati ed elusi.
Tutti i lavoratori e tutte le masse popolari hanno interesse a rompere i vincoli di sottomissione agli Usa, alla Nato, ai sionisti e alla Ue e a realizzare la sovranità nazionale sancita nella Costituzione.
Questo – e solo questo – significa disattivare il pilota automatico e invertire la marcia.
Le prossime settimane sono decisive, anche perché al governo Meloni inizia a mancare l’ossigeno.

•    Draghi trama, Meloni trema. Il punto sulla situazione politica

 

Emergenza democratica Esigenza rivoluzionaria

La punta dell’iceberg è il ddl 1660 in corso di approvazione, il nuovo “pacchetto sicurezza” a firma Piantedosi, Crosetto e Nordio. Fra le altre cose introduce il reato di opinione e lo equipara al terrorismo (viene chiamato “terrorismo della parola” e riguarda ogni testo o discorso che incita a cambiare le cose, a organizzarsi e a mobilitarsi) e perseguita le manifestazioni e le mobilitazioni, accanendosi in particolar modo contro quelle pacifiche.
Siamo di fronte alla situazione in cui il governo Meloni inquadra – e tratta – come potenziali terroristi e criminali tutti coloro che non si adeguano alle sue misure e alle sue manovre, tutti quelli che protestano, tutti quelli che manifestano. È quella che i sinceri democratici chiamano emergenza democratica, ma il ddl 1660 è solo la punta dell’iceberg.

https://www.carc.it/2024/09/30/facciamo-crescere-la-mobilitazione-contro-il-ddl-1660/

 

Il ruolo della Repubblica Popolare Cinese

Lo scorso febbraio è stato pubblicato il rapporto annuale della comunità d’intelligence degli Stati Uniti d’America. Il documento fornisce un’analisi su quelli che i servizi segreti considerano come i principali nemici degli Usa e il nemico numero uno è, neanche a dirlo, la Repubblica Popolare Cinese (Rpc).

Autonomia differenziata. Un vecchio progetto verniciato di nuovo che va fermato

L’autonomia differenziata, la legge Calderoli approvata dal parlamento a fine agosto, il governo Meloni l’ha inserita fra gli obiettivi del suo mandato, ma con limitata convinzione. È più una marchetta alla Lega, funzionale a mantenere la coesione fra i partiti di governo, che una vera e propria “riforma di bandiera”. Genera malumori e polemiche anche nella maggioranza.

In verità, al di là del nome, l’autonomia differenziata rientra nel programma comune delle Larghe Intese, la sua genesi risale al 2001 (governo Amato) e alla riforma del Titolo V della Costituzione. Da allora il tema è apparentemente rimasto ai margini del dibattito politico, ma un po’ di strada nella “maggiore autonomia delle Regioni” è stata fatta, a partire dagli ambiti più importanti, quelli dove circolano più soldi.

Stellantis. Resistere allo smantellamento

Licenziamenti, cassa integrazione e pure il crollo in borsa. Ecco i grandi successi della fusione tra Fca e Pse, da cui è nata Stellantis, che poco più di tre anni fa era stata presentata dai vertici come l’inversione di rotta dopo decenni di crisi.

In questi anni l’operato dei proprietari e amministratori Stellantis – delocalizzazioni, falsi investimenti green e mega progetti truffa per ricevere finanziamenti pubblici – ha accelerato gli effetti della crisi del settore dell’automotive diventandone una concausa.

La scuola si mobilita contro la guerra. Un esempio da Brescia – Intervista a un’insegnante di una scuola primaria

Alla fine dello scorso anno scolastico, il 27 maggio 2024, si è svolto a Brescia un “corteo per la pace”. La sua particolarità sta nel fatto che è stato organizzato dagli insegnanti di una scuola primaria e che vi hanno partecipato tutti gli alunni e i genitori della stessa.
L’iniziativa può considerarsi una risposta ai progetti di “militarizzazione della scuola”, strategicamente proposti dal ministero della difesa a tutte le scuole di ogni ordine e grado.
Abbiamo intervistato Rita Nappi, insegnante promotrice del progetto conclusosi con il corteo, col presupposto che l’esperienza da loro concretizzata possa essere un esempio e stimolo per altre mobilitazioni simili durante il nuovo anno scolastico.

Il governo Meloni e le sue politiche criminali devono diventare un problema di ordine pubblico

L’emergenza democratica in cui è immerso il paese si può affrontare solo dando sviluppo all’esigenza rivoluzionaria che la parte avanzata delle masse popolari avverte già.
La parte avanzata delle masse popolari sente la necessità di una rottura politica e aspira a un cambiamento radicale, ma non ha ancora trovato la strada da percorrere per darvi seguito pratico.
Aiutare le organizzazioni operaie e popolari a trovare quella strada e a percorrerla rientra fra i compiti dei comunisti.
Poiché tutte le difficoltà nascono da questioni di concezione del mondo (da cui deriva quello che si fa e il come lo si fa), affrontiamo il limite che più di tutti impedisce alla mobilitazione delle masse popolari di svilupparsi in maniera coerente alle esigenze della lotta di classe e conforme alle loro aspirazioni e obiettivi: il legalitarismo.

 

 

Ancora sull’Avviso ai naviganti n. 145 del (n)Pci

Quelle che i sionisti chiamano “liste di proscrizione” sono uno strumento che rafforza la lotta di classe

Lettera aperta di Giuseppe Maj. Agli aderenti al Forum “Elogio del comunismo del Novecento”

Leggi gli altri articoli del n. 10/2024 di Resistenza

 

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Agenzia Stampa Staffetta Rossa

 

Tagli agli arsenali, più soldi agli ospedali!

 

Aggressioni ai lavoratori della sanità. Quali soluzioni?

Lo scorso settembre è diventata virale la notizia dell’aggressione a un’equipe di medici e infermieri del Policlinico Riuniti di Foggia, presi a calci e pugni da un gruppo di parenti e amici di una ragazza di 23 anni deceduta dopo un intervento chirurgico.

A poche settimane di distanza al Pronto soccorso collinare di Napoli un’infermiera è stata presa a schiaffi da una donna che per ore ha aspettato di essere visitata, mentre alla ASL di Piazza Nazionale un paziente ha minacciato di dare fuoco alla struttura dopo il diniego del medico a procedere alla sua richiesta di mobilità internazionale dovuta a una carenza documentale.

 

Intervista a Patrizia Cecconi su Palestina, 7 ottobre e la guerra in casa nostra

Abbiamo intervistato la compagna Patrizia Cecconi, sociologa, giornalista e storica esponente del movimento di solidarietà con la Palestina. Ringraziamo Patrizia della disponibilità e per aver messo a nostra disposizione le sue conoscenze e la sua esperienza di militante internazionalista, da sempre al fianco della causa palestinese. Nell’intervista abbiamo principalmente trattato dell’analisi della situazione del movimento di liberazione nazionale palestinese ad un anno dal 7 ottobre. Per concludere con una serie di domande relative al “nemico in casa nostra”, cioè alla lotta contro agenti e agenzie del sionismo attive in Italia, fino a trattare dell’importante scadenza di mobilitazione nazionale, il prossimo 5 ottobre a Roma, per la Palestina.

 

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Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza – per il Comunismo (CARC)

Via Tanaro, 7 – 20128 Milano – Tel/Fax 02.26306454

e-mail: carc@riseup.net – sito: www.carc.it

 

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