In seguito allo sgombero del Viminale, oltre 70 persone sono state portate al l’Ufficio Immigrazione di via Teofilo Patini, una sede periferica della Questura di Roma con la quale gli avvocati non sono riusciti a mettersi in contatto per appurare lo stato delle persone trattenute e la regolarità delle operazioni. Dopo un fermo identificativo durato quasi 10 ore, le persone sono state rilasciate e a 32 di loro sono stati notificati dei fogli di via da 6 mesi a 2 anni e mezzo, con l’obbligo di lasciare Roma entro due ore, un tempo a malapena necessario per raggiungere il centro della città. Tutte queste persone sono state private della loro libertà senza motivo e in maniera illegittima: sono state fotosegnalate, sono stati requisiti i telefoni, sono state prese loro le impronte digitali e rilasciate senza un verbale di identificazione che attesti che per dieci ore lo Stato le ha tenute in custodia.
Davanti all’espulsione di 32 persone dalla città, sabato mattina abbiamo indetto una conferenza stampa per denunciare pubblicamente l’uso illecito dei fogli di via ed annunciarne per questo la loro violazione: la maggiorparte delle persone ha infatti scelto di rimanere in città, nonostante il foglio di via ricevuto, e di partecipare al corteo di Non Una di Meno del pomeriggio.
“Essere qui oggi, nonostante l’ordine di lasciare la città entro due ore, è un atto di disobbedienza civile all’applicazione illegittima di questa norma”
commenta Elisa, una delle persone che ha ricevuto il foglio di via e ha scelto di violarlo. |