Rassegna 27/11/2024
Clicca qui e vedrai il video della serie “100 Secondi”, realizzato dal Laboratorio comunicazione dell’
Quando le microplastiche e i PFAS sono presenti contemporaneamente nell’acqua (il che avviene quasi sempre: i Pfas servono a realizzare le microplastiche), avviene una sinergia devastante. L’hanno sperimentato, utilizzando la pulce d’acqua (Daphnia magna) come animale sentinella, i ricercatori dell’Università di Birmingham, come illustrato su Environmental Pollution.
Le miscele, infatti, rallentano lo sviluppo sessuale, e l’accrescimento, diminuiscono la fertilità e causano aborti di nidiate, in misura più marcata nelle pulci d’acqua già esposte in passato agli stessi contaminanti. E, soprattutto, microplastiche e PFAS hanno un effetto sinergico e additivo in parametri fondamentali quali la crescita, la sopravvivenza e la riproduzione, e non si neutralizzano a vicenda in nessuno dei parametri controllati. I cambiamenti osservati, inoltre, sono sicuramente sostenuti da mutazioni genetiche.
Gli studi degli scienziati cinesi, su “ScienceDirect” hanno evidenziato le combinazioni di additivi plastici per il loro assorbimento di Pfas, con i conseguenti effetti tossici sinergici, in particolare come tossicità riproduttiva per l’apparato femminile: interruzione del normale ciclo riproduttivo e della fertilità alterando la produzione ormonale e le mestruazioni, effetto di disruption endocrina dei PFAS sull’endometrio mediato dal progesterone, interferenza con la normale segnalazione riproduttiva e ormonale e lesione dell’ovaio eccetera.
Caro Salvini, il letame era la metafora di una situazione di ‘merda’, di un clima, letteralmente, ‘di merda’”. (Continua a leggere)
La nave rigassificatrice da posizionare davanti all’isola di Bergeggi, tra Vado Ligure e Spotorno, assorbirebbe 18 milioni di litri d’acqua all’ora, che contengono uova di molluschi e piccoli pesci, plancton e così via, che dopo il processo vengono scaricati in mare senza vita dopo il trattamento con il cloro. Parliamo, in un anno, di milioni di miliardi di litri. La nave è a soli cinque chilometri dall’area marina protetta. Delicatissimo il problema del Santuario dei cetacei e dell’impatto dei rumori .
In Francia le analisi le hanno fatte. In Italia no, ad accezione di Alessandria: dove appunto sono stati trovati i Pfas. Ma il sindaco non ha emesso divieto. I negozianti apporranno il cartello: qui non vendiamo prodotti a chilometro zero?
A Verneuil-en-Halatte e Villers-Saint-Paul a Chemours produce e inquina Pfas quasi quanto la Solvay a Spinetta Marengo. Infatti, le uova provenienti da piccoli pollai domestici, dove le galline possono razzolare liberamente e sono alimentate in modo ottimale, è scattata l’allerta e il consumo di uova da allevamenti casalinghi è ora vietato: i livelli di Pfas nel 66% dei campioni, quattro pollai su sei, sono fino a 20 volte superiori a quelli consentiti.
L’Agenzia Regionale della Salute (ARS) ha emesso un avviso urgente: i risultati confermano le preoccupazioni già avanzate dalla ONG Générations Futures.
Se il 60% per cento degli iscritti ha votato Conte, il 40% non ha votato Conte. Cioè il 40% degli iscritti e dei non-iscritti non voterà un Partito che non si chiamerà più Cinquestelle (non può esistere un “grillismo” senza Grillo).
Quanti voti dovranno trasmigrare dal PD affinchè il neo Partito di Conte non scenda troppo sotto il 10%?
Ultima domanda: Grillo rifarà di nuovo un Movimento Cinquestelle?
Personalmente, da coetaneo e amico, glielo sconsiglio da anni. Magari i Movimenti Ecopacifisti ridarebbero fiducia.
In foto: L’Albania, oltre a importare migranti, offre in vendita migliaia di bunker abbandonati.
La Germania ha deciso di stilare una lista di bunker che potrebbero fornire un rifugio d’emergenza ai civili in caso di guerra. Lo ha annunciato il Ministero degli Interni alla luce delle crescenti tensioni con la Russia, spiegando che dell’elenco faranno parte stazioni della metropolitana e parcheggi sotterranei, nonché edifici statali e proprietà private come garage e scantinati. “Sarà creato un elenco digitale di tutti i bunker in modo che le persone possano trovarli rapidamente tramite il cellulare”, ha aggiunto il portavoce del Ministero nel corso di una conferenza stampa.
I cittadini saranno anche incoraggiati a creare bunker sotto le loro case, sistemando cantine o garage e adattandoli all’eventualità che possano dover accogliere persone in fuga dai bombardamenti.
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La maggioranza degli italiani non va più a votare. Prima andava, poi sempre meno. Un gran vaffà. Se ci fosse il “P.D.P.P. e P.” tornerebbe a votare. Anzi, attirerebbe i voti di quelli che pur vanno a votare turandosi il naso. Avrebbe la potenzialità di un partito di maggioranza relativa, anzi di maggioranza assoluta. Infatti, chi non lo voterebbe? Secondo l’Istat, non lo voterebbero -in gran parte- imprenditori, ristoratori, macellai, parrucchieri, meccanici, estetisti, ecc. a cui aggiungiamo medici, notai, professionisti, avvocati, peraltro ampiamente rappresentati in Parlamento (alcuni siedono proprio in Parlamento). Cioè quelli che non pagano le tasse, evasori riottosi perfino a pagare oboli di sanatorie, condoni, concordati, cioè legalmente ladri che continuano a usufruire di servizi collettivi come scuole, strade, ospedali, lamentandosi pure se i Pronto soccorso non funzionano. Tanto gli altri pagano per loro.
Chi paga le tasse? Gli altri: i dipendenti pubblici e privati, e i pensionati, le cui tasse sono trattenute alla fonte. Ecco che cosa manca: il Partito dei lavoratori dipendenti pubblici e privati, e dei pensionati, il “P.D.P.P e P.”. Un partito molto meno di destra dei partiti di destra, e molto più di sinistra dei partiti di sinistra. Ecco la soluzione? Mettere insieme i pubblici con i privati. Uniti con i pensionati. In fondo, i pubblici si sentono sempre più privati. Ma i privati li vedono ancora privilegiati. Troppi anche i precari tra i privati. E i pensionati? Loro almeno non si ricordano più se erano stati pubblici o privati. Anche quelli con pensione al minimo non godono di non pagare le tasse.
Insomma, si tratta solo di mettere insieme tutti quelli che possiedono una condizione in comune: i soli che pagano le tasse, i soli che reggono lo Stato. Compartecipi, dovrebbero votare il “P.D.P.P e P.”. Per logica. Magari si assocerebbero anche i 5,7 milioni in povertà assoluta, che rinunciano perfino a farsi (malamente) curare. Sarebbe un gran partito di massa. Ma ci sta un partito classista in una società interclassista? Ora che è evaporato il Movimento Vaffà e il primo partito è l’astensionismo? Secondo il comico Daniele Luttazzi “L’illusione è che un partito possa risolvere la pochezza umana. Questa è demagogia“.
In foto : il peccato originale del sindacato.
C’è chi non ha apprezzato l’ironia dell’articolo Vota “P.D.P.P. e P.”, però, se è pur vero che in Italia non v’è partito che ambisca a rappresentare il mondo del lavoro dipendente, a suo nome e per suo conto vi è ancora chi agisce nella società. Ed è il sindacato. Due sindacati, Cgil e Uil hanno proclamato uno sciopero generale per il 29 novembre. Dovrebbe -è auspicabile- reggersi e consolidarsi su due questioni principali: la “questione salariale” e la “questione fiscale”, due facce della stessa medaglia, dalle quali discendono poi la crisi dell’occupazione e l’irreperibilità di risorse nella sanità, nella scuola, nei servizi pubblici eccetera.
Ebbene, per queste questioni, per queste crisi sociali, per questa stagnazione salariale, per questo declino economico italiano, il sindacato ha grosse responsabilità. L’Italia è l’unico Paese Ocse in cui in trent’anni, a partire dal 1990, i salari reali siano diminuiti: non quelli nominali bensì quelli reali, in rapporto all’aumento dei prezzi, all’inflazione. La contrazione del salario medio annuo è stata del -2,9% contro l’aumento del +31,1% della Francia e del +34% della Germania.
Lo sciopero è, giustamente, contro il governo Meloni (aumento dei prezzi del 17% contro l’aumento dei salari del 5,7%, alle stelle i profitti e le rendite), però il macigno che oggi pesa sulle spalle di lavoratori cominciò a gravare tre decenni fa. Il “peccato originale”, porta la data 1992: governo Amato, tagli alla spesa pubblica, privatizzazioni. E quell’“accordo sul costo del lavoro”: abolizione della “scala mobile”, rinuncia alla contrattazione, impegno alla moderazione salariale a oltranza con riferimento alla “inflazione programmata”. Insomma, la cosiddetta “concertazione” fu il disarmo unilaterale del sindacato, la riduzione certa del tenore di vita dei lavoratori, in cambio di promesse generiche e in malafede per i successivi governi. Grazie a questa politica dei redditi, l’exPCI veniva accolto dal padronato nell’area di governo, ma veniva lacerato in profondità il rapporto già in crisi tra sindacati e lavoratori. Le critiche a questa scelta furono durissime già allora. Si ricordano i bulloni ai comizi sindacali e gli “autoconvocati”. La storia successiva del centrosinistra conferma licenziamenti di massa, privatizzazioni pubbliche, spostamento della ricchezza verso rendite e profitti e diseguaglianza dei redditi. A maggior ragione del centrodestra.
Il circolo vizioso economico e sociale, oggi, è enfatizzato dalla riduzione del potere contrattuale del sindacato, dall’allargamento del precariato, dall’involuzione produttiva verso settori a basso valore aggiunto (turismo, ristorazione e servizi alla persona), bassa innovazione e competizione basata su contenimento dei costi e intenso sfruttamento. E si drammatizza nei soggetti più fragili: minori in famiglie a basso reddito, persone anziane e con disabilità, migranti, penalizzazione delle donne nel mercato del lavoro…
44.000 uomini, donne e bambini, non pensano più. Amen. Ma questi tre bambini pensano che sia genocidio, e con loro intere future generazioni di palestinesi. E noi con loro. E con noi l’umanità tutta. Invece Benjamin Netanyahu dice che non è genocidio questo israeliano, bensì sono genocidio i 1.200 israeliani uccisi il 7 ottobre 2023 da ?amas. Cioè il genocidio non si misura in quantità bensì in qualità. Di conseguenza, dice Bibi, che lui non è criminale di guerra da catturare, come vorrebbe all’unanimità la Corte penale internazionale dell’Aia, per “crimine di guerra con uso della fame come metodo bellico; e crimini contro l’umanità di omicidio, persecuzione e altri atti inumani”; non solo autorizzato attacchi indiscriminati contro civili: li hanno anche, intenzionalmente, ridotti alla fame, alla sete e alla morte per mancanza di cure”; “privato la popolazione civile a Gaza di oggetti indispensabili per la loro sopravvivenza, tra cui cibo, acqua, medicinali e forniture mediche, carburante ed elettricità”.
Come si fa, dice Bibi, a confronto dell’olocausto di ebrei a Auschwitz o Dachau, definire genocidio appena 2,3 milioni di palestinesi internati per decenni nel campo di concentramento a cielo aperto di Gaza? definire genocidio l’invasione a 2,3 milioni di palestinesi con appena 1,9 milioni di sfollati (peraltro tutti complici di Hamas bambini compresi) necessariamente devastando da un anno quartieri, ospedali, moschee e chiese cristiane, scuole, università e infrastrutture essenziali? definire genocidio appena 44.000 (finora) uccisi anche se, inevitabilmente, con la più ampia percentuale di morti fra zero e 14 anni? Mica valgono un rabbino a Abu Dhabi (moldavo ma pur sempre ebreo).
Dunque, dice Bibi, considerato tutto ciò, è vergognoso che la Corte penale internazionale dell’Aia ce l’abbia con lui, anzi con Israele, certamente non perché autori di massacri e torture, bensì per antisemitismo. Chi è contro Israele, Papa compreso, è automaticamente antisemita, mosso unicamente da odio razzista. Di ceppo semitico sono sia gli ebrei che i palestinesi, però, dice Bibi, il genocidio esiste solo se commesso contro il popolo eletto da Dio (Yahweh e non Allah), incarnato nella Grande Israele, dal Giordano al Mediterrraneo.
Eppoi, dice Netanyahu, noi, Israele e Stati Uniti, ce ne sbattiamo dell’ONU: sono 49 i veti Usa alle bozze di risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’ONU relative a Israele. Noi neppure riconosciamo la giurisdizione della Corte penale internazionale dell’Aia, dei 124 Stati che la compongono. Fra cui l’Italia. Il cui governo sempre si genuflette a USA e dunque a Israele: Salvini rifiuta l’obbligo arrestarmi e mi invita in Italia a braccia aperte, sfidando le piazze… “antisemite”.
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Sperando che Putin si limiti ad altrettanto. l missile grigio che vedete qui è uno Storm Shadow, è britannico ma contiene tecnologia italiana al 25%. Ed è stato lanciato sul territorio della Russia. La Meloni lo sa? Ha dato il consenso del governo italiano? E del Parlamento italiano? Clicca qui.