Alessandro Marescotti (PeaceLink) – 28/11/2024
Lettera a CGIL e UIL sulle spese militari
Il governo attuale continua dirottare risorse verso programmi di armamento estremamente onerosi. In pochi mesi, oltre 21 miliardi di euro sono stati destinati a cacciabombardieri e a nuovi prototipi bellici, mentre 4,6 miliardi di euro dal comparto civile vengono spostati al settore militare.
PeaceLink, associazione impegnata nella promozione della comunicazione per la pace, intende esprimere il proprio sostegno alla mobilitazione indetta per lo sciopero generale del 29 novembre. Condividiamo pienamente le preoccupazioni legate ai tagli alla spesa sociale e alle tutele fondamentali per il lavoro, la sanità e l’istruzione.
Come evidenziato nell’appello allegato, il governo attuale continua a sottrarre risorse vitali ai settori essenziali per dirottarle verso programmi di armamento estremamente onerosi. In pochi mesi, oltre 21 miliardi di euro sono stati destinati a cacciabombardieri e a nuovi prototipi bellici, mentre il welfare, la scuola e la sanità subiscono drastici tagli. Tra questi, è significativo il distoglimento di 4,6 miliardi di euro dal comparto automotive civile al settore militare, privando migliaia di lavoratori di prospettive.
La spesa militare in Italia aumenterà del 12% nel 2025. La trasmissione al Parlamento della Legge di Bilancio da parte del Governo permette di conoscere i dati delle spese per armamenti. I fondi per nuovi armamenti registrano un record storico con un balzo del 77% nell’ultimo quinquennio.
Le conseguenze di tali scelte sono evidenti: un collasso progressivo dei servizi pubblici essenziali e la precarizzazione del futuro delle giovani generazioni. Condividiamo la vostra richiesta di un’inversione di rotta che rimetta al centro i diritti dei cittadini e la dignità del lavoro. Invitiamo quindi CGIL e UIL a continuare con determinazione questa mobilitazione, essenziale per ribadire che il nostro Paese ha bisogno di investimenti in scuola, sanità, bonifiche ambientali, transizione ecologica e diritti, non di ulteriori strumenti di guerra.
Rimaniamo a disposizione per eventuali collaborazioni o azioni congiunte in vista della giornata di mobilitazione.
Note: Attraverso l’astensione dal lavoro e la mobilitazione di piazza, i sindacati Cgil e Uil – congiuntamente a Cobas, Cub e Sgb – assumono una posizione di forte contrarietà rispetto alle politiche del Governo.
Il segretario Maurizio Landini ha risposto alle associazioni pacifiste confermando l’intenzione della CGIL di mobilitazione contro l’aumento delle spese militari. Si allega le lettera di Landini.