Newsletter n. 40_ 2024
29.11 – Sciopero generale! 30.11 – mobilitazione nazionale in solidarietà con il popolo palestinese e libanese!
Verso lo sciopero generale del 29 novembre
Esempi di lotta e di unità
In queste ore si moltiplicano le assemblee sui luoghi di lavoro in avvicinamento allo sciopero generale di domani, 29 novembre. Da nord a sud, dalle grandi aziende metalmeccaniche, siderurgiche e della logistica a quelle pubbliche come ospedali, scuole e trasporto pubblico, le assemblee hanno raccolto migliaia di lavoratori in tutto il paese.
In alcuni casi l’avvicinamento allo sciopero generale è scandito anche da azioni di lotta e mobilitazioni come quelle in corso allo stabilimento Stellantis di Pomigliano.
Ma non è tutto. In queste ore si moltiplicano le adesioni lavoratori appartenenti a sigle sindacali che non hanno indetto lo sciopero del 29 novembre, oggi minacciato dalla precettazione di Salvini. È il caso di diversi lavoratori di Usb come le lavoratrici e i lavoratori Leroy Merlin di Bologna, come i firmatari di una lettera ai lavoratori di Usb per spingere alla convergenza con lo sciopero generale di domani e come singoli lavoratori che stanno rendendo pubblica la propria adesione allo sciopero.
Volantino per le piazze del 29 novembre, sciopero generale
Il governo Meloni ha il problema di farla ingoiare ai lavoratori, la finanziaria. Una dimostrazione di ciò sono i tentativi di Salvini di limitare, se non impedire, gli scioperi nei trasporti con le precettazioni, come già sono stati precettati, il 20 novembre, medici e infermieri.
Se i lavoratori rifiutano di ingoiare le misure della finanziaria, la questione si complica perché il loro rifiuto rafforza quello che vanno già manifestando le masse popolari per gli ulteriori tagli alla sanità, alla scuola pubblica, per le speculazioni sui territori (vedi il ponte sullo Stretto, per citarne solo una), per le spese militari e la guerra. Il rifiuto generale può diventare la forza che mette all’angolo il governo Meloni e blocca la sua finanziaria di guerra.
Prospettive e temi da affrontare nella lotta in corso
L’autunno caldo va avanti
Lo scorso 23 e 24 USB e Assemblea nazionale PdM/PdB ha proclamato sciopero per l’intero comparto ferroviario. Il 75% del personale ferroviario, con punte del 100% in alcuni territori, ha incrociato le braccia per la tutela della salute e sicurezza sul lavoro, per il miglioramento delle condizioni lavorative e contrattuali e contro l’economia di guerra promossa dal governo.
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Sicurezza sul lavoro: che farne delle autorità e delle istituzioni borghesi?
Il 27 settembre scorso, in occasione della Festa nazionale della Riscossa Popolare promossa dal P.CARC presso Gta (Gratosoglio Autogestita) a Milano, si è tenuto il dibattito operaio Basta stragi sul lavoro. La vita dei lavoratori conta.
Tra le tante tematiche emerse, ci concentriamo su una delle più classiche contraddizioni in materia: il rapporto con le, o meglio l’intervento sulle, autorità, istituzioni ed enti che il sistema borghese, grazie anche alle conquiste della classe operaia e del resto delle masse popolari nel secolo scorso, ha creato nell’ambito del rapporto tra l’organizzazione del lavoro e la sicurezza.
Dichiarazione di Lino Parra al processo di Lanciano
Il futuro non ce lo regala nessuno, sta a noi prendercelo!
Quel giorno, era il 4 giugno 2021, due poliziotti, che a sentir loro passavano casualmente di là, hanno pensato bene di identificarmi e poi anche di denunciarmi. Ricordo al giudice che era passato appena un mese dalla morte di Luana D’Orazio, uccisa in una fabbrica di Montemurlo, a Prato, il 3 maggio 2021. Ho chiesto ai poliziotti perché non erano a indagare sulla morte degli operai, su chi ha ammazzato Luana D’Orazio, invece che a perdere tempo con me. Questo ho detto. È, forse, una frase ingiuriosa? Ingiuriosa per chi? Non credo di esagerare nel dire che i morti sul lavoro sono stati “assassinati dai padroni e dalla legge del profitto” e che l’omicidiodi Luana lo mostra con chiarezza. Il padrone aveva manomesso la macchina che l’ha assassinata per produrre di più in meno tempo. Aveva disattivato per questo i sistemi di sicurezza. Quante volte sarà successo prima che Luana perdesse la vita? Quante volte succederà ancora? Io sono un ex lavoratore delle Ferrovie e ho lavorato per 40 anni nella manutenzione. Quando sono stati travolti dal treno i miei colleghi a Brandizzo ho sentito la rabbia salirmi in corpo mentre osservavo il coro degli avvoltoi e coccodrilli di turno che provava ad addossare tutta la responsabilità alla Sigifer mentre già pensavano a come trarre profitto anche da questa tragedia. Quale è stata la mossa di RFI dopo le lacrime? Smantellare le squadre della manutenzione che hanno ridotto a due o massimo tre operai e assistere all’ennesimo assassinio di un operaio 47enne che lavorava per una ditta appaltatrice di Rfi investito da un treno nel Bolognese. Ma i dirigenti di Rfi non “piangevano” dicendo che bisognava rafforzare la sorveglianza alle ditte in appalto?
Comunicato della Direzione Nazionale
Serve un salto. Sulla mobilitazione del 30 novembre in solidarietà al popolo palestinese
Il 30 novembre si svolgerà a Roma un’unica manifestazione in solidarietà al popolo palestinese. È un risultato estremamente importante conquistato dopo che sono stati respinti i tentativi di dividere fra “buoni e cattivi” il fronte dei promotori della mobilitazione e sono state disinnescate le manovre che avrebbero depotenziato TUTTO il movimento popolare. Le questioni politiche che stanno alla base delle spaccature per cui si è posto il rischio che si svolgessero due cortei nazionali a Roma, nel medesimo giorno, rimangono in piedi e l’unico modo per affrontarle in modo positivo, in modo cioè che diventino un’opportunità di sviluppo e di crescita, è trattarle apertamente nella loro dimensione politica.
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Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza – per il Comunismo (CARC)
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