Oreshnik – Solo polvere, una morte pulita – E=mc²

Rassegna 01/12/2024 a cura di Jure Eler

 

 

E = mc²

Yuzhmash, Dnepropetrovsk, Ukraina, 24 nov 2024.
“Al momento dell’impatto nessuno ha capito cosa fosse successo. Non ci sono state esplosioni e incendi. Solo boati e il terreno che ha tremato, al punto che gli abitanti hanno pensato ad un terremoto. Così la gente è andata alla fabbrica per scoprire cosa fosse successo, ma semplicemente non c’era più. Non c’erano più le officine, solo polvere”…

Niente più linee di produzione, niente macchinari, presse, torni, frese, niente mura..
Più niente di niente dopo i 4.500 C° dell’Oreshnik su Yuzhmash, a Dnepropetrovsk.
Ed è bene dire che non sappiamo ancora cosa sia un Oreshnik, cosa abbia lanciato la Russia su Dnipro.

Oreshnik – Solo polvere, una morte pulita

32 coni inerti di alluminio che colpiscono il terreno a poca distanza uno dall’altro a 3,4 km al secondo (ovvero 12.000 km/h) sono in grado di causare la stessa devastazione di una testa nucleare da 36 o forse 45 kT (il triplo di Hiroshima), esplodendo però sottoterra (a causa della velocità penetrano nel terreno per decine di metri prima di avere il tempo di esplodere) eruttando poi fiamme e materia incandescente, che al contatto con l’atmosfera si dilata, causando un’onda d’urto simile ad un piccolo terremoto.

Le “submunizioni” degli Oreshnik sono composte di una lega di alluminio e altri metalli e sono in grado di raggiungere i 4000-4500 gradi. Sono temperature “astronomiche” (la superficie del sole va dai 5500 ai 6000 gradi).
Sottoposta a queste temperature semplicemente la materia si disintegra. Si atomizza. Si riduce a molecole sparse. Tutto viene distrutto senza gli effetti collaterali delle radiazioni, delle emissioni luminose o degli impulsi elettromagnetici tipici delle esplosioni nucleari.

Quind l’Oreshnik è un’arma “normale”, non da “fine-di-mondo”, che offre capacità di attacco di precisione con un impatto ecologico minimo, molto più mirata e controllata rispetto alle opzioni nucleari, e quindi utilizzabile.
Se preferite un esempio più semplice e di immediata comprensione, un colpo diretto di Oreshnik corrisponde ad un bombardamento a tappeto di una cinquantina di B52 in stile guerra del Vietnam.

Senza dimenticare che per questi missili ipersonici, ad oggi, non esiste nessuna difesa. Niente contraerea. Niente rifugi sotterranei. Nulla.

La SBU (l’intelligence ucraina) aveva rilasciato un rapporto completo sulle conseguenze dell’attacco del sistema ipersonico “Oreshnik” al complesso produttivo di “Yuzhmash”a Dnepropetrovsk, che ovviamente Zelensky aveva letto.
Nonostante le informazioni siano state secretate, gli abitanti della città sostengono che dell’impresa militare resta “solo polvere”.
“Yuzhmash” è sparito. È stato come se Dio ci avesse mandato le sue frecce”.
Un testimone ha riferito che al momento dell’impatto nessuno ha capito cosa fosse successo. Non ci sono state esplosioni e incendi. Solo boati e il terreno che ha tremato, al punto che gli abitanti hanno pensato ad un terremoto.
Così la gente è andata alla fabbrica per scoprire cosa fosse successo, ma semplicemente non c’era più. Non c’erano più le officine, solo polvere, hanno poi raccontato.

Solo polvere. Una morte pulita.

ARTICOLO COMPLETO:

 

https://gliimperdibili.quora.com/Gli-effetti-di-un-attacco-nucleare-su-Roma-secondo-Newsweek
1 dic 2024

VEDI ANCHE:

Il “manganello” di Mosca

Sembra assodato che le attuali tecnologie di difesa antimissile non siano in grado di abbattere i missili ipersonici, quantomeno quelli come l’Oresnik. Sia Putin che Medvedev hanno riaffermato questo concetto, con il primo che ha aggiunto però che prima o poi, in futuro, la tecnologia per intercettare e neutralizzare armi come questa sarà sviluppata, ma al momento non esiste. Non ha tratto le conclusioni, basta la logica:
Usiamolo adesso finchè ce l’abbiamo solo noi.

Prima di tutto è bene dire che non sappiamo cosa abbia lanciato la Russia su Dnipro.
https://gliimperdibili.quora.com/Putin-ora-gioca-a-poker-e-nessuno-ha-voglia-di-andare-a-vedere-il-bluff
24 nov 2024
“Non si sono ancora spenti gli incendi nella grande fabbrica di era sovietica appena fuori la città ucraina di Dnipro (Dniepropetrovsk) che già è partita la macchina nostrana della propaganda con la sua cortina fumogena fatta di gas anestetico.
Cosa ha lanciato ieri la Russia contro l’Ucraina e quali sono le conclusioni da trarre.
Prima di tutto è bene dire che non sappiamo cosa abbia lanciato la Russia su Dnipro.
Quando Vladimir Putin ha pronunciato il suo discorso alla nazione penso che abbia colto tutti di sorpresa, salvo alcuni selezionatissimi funzionari dell’intelligence americana, di altissimo livello.
Putin ha annunciato che era stato usato un nuovo missile di nome “Oreshnik”, che in russo si traduce in “nocciolo”, nome interessante perché nel russo colloquiale, il nocciolo – come anche in Toscano – è anche inteso come un bastone per picchiare, sollecitare i riottosi all’obbedienza, in pratica un “manganello”.”
Articolo completo al link sopra.

Il missile Oreshnik rivoluziona la guerra. E non è una bella notizia.
https://gliimperdibili.quora.com/Il-missile-Oreshnik-rivoluziona-la-guerra-E-non-%C3%A8-una-bella-notizia
26 nov 2024
“Anche gli ICBM di oggi sono dotati di testate multiple e veicoli di rientro plananti (cioè che possono cambiare direzione durante la caduta, in modo da non far capire dove colpiranno). Ma si tratta di armi nucleari, concepite per scongiurare una guerra che – se inizia – cancellerebbe tutti i contendenti dalla faccia della terra, lasciando anche i sopravvissuti a malpartito. Invece gli Oshnik sono roba che si può usare, anche subito. Se lanciati sui centri politici delle capitali europee, semplicemente li distruggerebbero senza sacrificare più di tanto la città stessa (ed è questo il messaggio del lancio a Dnipro sulla fabbrica dismessa e senza esplosivi ma solo n testate inerti). E’ un messaggio per i governi e sopratutto per i governanti.

Articolo completo al link sopra e qui sotto:

Il missile Oreshnik rivoluziona la guerra. E non è una bella notizia.

Non è una bella notizia perchè apre la porta ad un conflitto globale senza l’uso di armi nucleari, ma in grado di infliggere danni comparabili.

Il professor Theodore Poto intervenuto qui ha sottolineato che la stragrande maggioranza delle persone che hanno parlato e discusso dell’attacco Oresnik alla fabbrica Yash, non ha il livello di competenza che possiede lui.
E’ giusto però avvisare che le sue conclusioni non sono ancora definitive, ma solo conclusioni preliminari, le quali potrebbero dover essere riviste nel tempo.
La sua opinione attuale, sebbene sia solo un’opinione, è autorevole e ponderata ed è che l’Oresnik è un “veicolo a scorrimento ipersonico”.
Putin ha descritto l’Oreshnik come un sistema balistico ipersonico, ma in effetti è solo una semplificazione per il grande pubblico.
Un “veicolo a scorrimento ipersonico” viene lanciato da un missile balistico, ed è così che prende il volo.
Successivamente, funziona come una sorta di testata distaccata in modo completamente diverso.
Della stessa opinione è il colonnello Daniel Davis, il quale ha condiviso idee altrettanto perspicaci e importanti che nel suo programma ha mostrato delle foto e,un filmato che presumibilmente mostra l’Oresnik in volo. Se questo filmato è autentico, allora sembra confermare l’opinione del professor Pool che stiamo osservando un veicolo di questo tipo, ed è uno spettacolo davvero straordinario.
Il motivo della mia cautela deriva dal fatto che, durante il conflitto, sono emersi numerosi video e immagini. È diventato evidente che ciò che appare su pellicola e foto non è necessariamente reale.

La capacità di manipolare e creare falsi filmati grazie alla IA sta diventando preoccupante, e fra poco ci troveremo di fronte ad una autentica “crisi della verità” (argomento di cui intendo parlare in altra occasione) ma per ora possiamo fidarci. Infatti dopo giorni di analisi sui video, i tracciati radar e frammenti del missile ipersonico che ha colpito la fabbrica a Dnipro finalmente sono state rilasciate da fonte americana delle informazioni un po’ più precise.
Quello che si è visto in opera a Dnipro è un qualcosa di nuovo, sconosciuto e inaspettato su un campo di battaglia.
L’intelligence USA sapeva da 36 ore della preparazione al lancio di qualcosa di sperimentale, perchè tengono costantemente sotto controllo il cosmodromo di Bajkonur, in Kazakistan, usato dai russi per rifornire la Stazione Spaziale Internazionale. E già che ci sono tengono anche d’occhio quello russo, appena a di là della frontiere, che in quel punto presenta un confine a “penisola” che si protende per decine di chilometri in territorio Kazako.
Così hanno notato i preparativi per “qualcosa” di insolito, evidentemente un lancio di un missile, con la presenza di molti veicoli di supporto e andirivieni di personale, ma senza nessun tentativo di nascondere nulla, operando apertamente alla luce del sole.

Hanno quindi (giustamente) dedotto che si stava preparando un qualche lancio sperimentale, una forma di test missilistico. Roba abbastanza comune, ma non per questo meno interessante.
Hanno quindi predisposto tutto il necessario per fare i rilevamenti più precisi possibile, senza allarmarsi particolarmente.

Mezz’ora prima del lancio, alle 3:30 di giovedi 21 novembre, il comandante delle Forze Aerospaziali russe (che è una branca indipendente dell’esercito) ha avvertito il suo omologo americano che stavano per lanciare un vettore a raggio limitato, senza specificare esattamente il tipo, ma comunque non rientrante nei trattati SALT.
Immediatamente l’ufficiale di collegamento ucraino è stato informato e ha avvisato Kiev, dicendo che gli analisti pensavano che si trattasse di un MRBM (Medium Range Balistic Missile) di tipo SS-23 o simili.
In realtà l’intelligence USA sapeva già o sospettava di trattasse di un IRBM 9M729-Oreshnik, che era stato presentato dai russi nel 2021 come prototipo concettuale, ma questa informazione non è stata passata.

Gli ucraini quindi hanno saputo che i russi si preparavano a lanciare un missile analogo agli ICBM fine-di-mondo, ma con un raggio di azione ridotto, e quindi sicuramente diretto sull’Ucraina, sulla quale era già in corso un massiccio attacco aereo, di proprozioni mai viste, a base di droni Geranium e missili Kalibr e anche Kinzhal, manifestamente in risposta al primo uso di ATACM americani lanciati da Kiev sulla Russia.
Logico che a Kiev abbiano pensato che era in arrivo una testata atomica, e che l’attacco aereo in corso fosse “di contorno” al solo fine di saturare le difese aeree ucraine e aprire la strada al missile balistico.

Ovviamente non si sa quali siano state le reazioni, ma sicuramente deve essere stato un quarto d’ora molto intenso, fino a che gli americani hanno avvertito che avevano tracciato la traiettoria del missile ma che non avevano fatti in tempo ad avvisarli del probabile obbiettivo, perchè era già chiaro di suo. Il missile era infatti già arrivato a bersaglio su Dnipro, a 5 minuti e mezzo dal lancio. In linea d’aria Dnipro dista circa 1000 km dal punto di lancio.

I russi e i cinesi sembrano quindi possedere la capacità di condurre attacchi su distanze enormi (migliaia di chilometri), utilizzando testate convenzionali ma con un potenziale distruttivo enorme, a velocità incredibili e in modo altamente preciso. Nessun sistema di difesa aerea può realisticamente contrastare questo tipo di attacco. Questo cambierà radicalmente la tecnologia della guerra.

Questa è la prima volta che un veicolo a scorrimento ipersonico (ma anche un qualcosa di simile ad ICBM) è stato utilizzato in zona di guerra, e rappresenta un progresso drammatico nella tecnologia della guerra.

I nostri media super-venduti hanno fatto di tutto per minimizzare l’impatto psicologico di qualcosa che non abbiamo visto più accadere dai tempi della Seconda Guerra Mondiale: un’arma convenzionale in grado di portare una distruzione paragonabile a quella delle armi nucleari.
Si tratta di una evoluzione paragonabile alla comparsa negli anni ’40 della bomba nucleare, negli anni 50 del missile balistico a lungo raggio e negli anni 60 al missile balistico intercontinentale, che sono state da allora le armi più potenti possedute da qualsiasi esercito.

Questo sistema rappresenta una tecnologia radicalmente nuova, presentata per la prima volta col nome di “veicolo ipersonico Avangard”, ma si trattava di un sistema progettato per il lancio di missili balistici intercontinentali, cioè destinati alla deterrenza MAD (Mutual Assured Destruction).
La constatazione dirompente è che l’Oresnik – pur essendo sviluppato sulle stesse basi – è destinato alla guerra convenzionale, non rientra nei trattati di riduzione delle armi nucleari ed è in grado di assicurare distruzioni pari a quelle di una piccola bomba atomica di teatro, senza per questo avere cadute radioattive.

Un anno fa, il Financial Times aveva pubblicato un articolo dettagliato su come gli Stati Uniti avessero monitorato un test cinese di un veicolo ipersonico che aveva circumnavigato la Terra prima di rientrare, facendo un’orbita completa. Durante l’orbita l’oggetto aveva rilasciato altri oggetti in direzione di vari bersagli al suolo. In pratica quello che abbiamo visto con l’Oresnik ma concepito per una gittata più breve, ma comunque anche molto più lunga dei 1000 km visti ora.

Molti non lo sanno, ma gli ICBM vengono lanciati per uscire totalmente dall’atmosfera, anche a 6000 km (la Stazione Spaziale Internazionale è a 400km di altezza, per dire) da dove aspettano che la rotazione terrestre li faccia passare sul bersaglio, per poi rientrare e colpirlo.
Anche gli ICBM di oggi sono dotati di testate multiple e veicoli di rientro plananti (cioè che possono cambiare direzione durante la caduta, in modo da non far capire dove colpiranno).
Ma si tratta di armi nucleari, concepite per scongiurare una guerra che – se inizia – cancellerebbe tutti i contendenti dalla faccia della terra (lasciando anche i sopravvissuti a malpartito).

Invece gli Oshnik sono roba che si può usare. Anche subito, se si dispone di una scorta sufficiente.

Se lanciati sui centri politici delle capitali europee, semplicemente li distruggerebbero senza sacrificare più di tanto la città stessa (ed è questo il messaggio del lancio a Dnipro sulla fabbrica dismessa e senza esplosivi ma solo n testate inerti).

E’ un messaggio per i governi e sopratutto per i governanti.

Già solo con l’energia cinetica accumulata durante la caduta queste testate inerti possono penetrare fino a 30–40 metri nel terreno, o forse più, ed esplodono per lo sbalzo termico, vaporizzandosi.
Sono in grado di penetrare ogni bunker in quel range.

Ma poi c’è anche da chiedersi come sia possibile che cinesi e russi abbiano sviluppato questa tecnologia ognuno per conto suo e in modo completamente indipendente l’uno dall’altro.

Stiamo osservando di una tecnologia (e di una metallurgia) all’avanguardia ed è abbastanza plausibile che i cinesi e i russi abbiano collaborato su questo programma, probabilmente già da un decennio o più.
Sembra quasi che la collaborazione, o comunque l’inizio dello sviluppo siano iniziati subito dopo il colpo di stato in Ucraina.
In realtà gli analisti USA dicono che i russi lavorano ai veicoli ipersonici sin dagli anni ’60, prima sulla teoria e infine sviluppo della tecnologia metallurgica necessaria ed infine sulla componente aerodinamica del tipo da rientro spaziale.

È evidente che sono state utilizzate enormi risorse di calcolo per sviluppare un simile veicolo, per il quale non bastano test in galleria del vento ma è necessario disporre di test nell’atmosfera.
E qui è venuta utile la sinergia con il programma aerospaziale russo. Non dimentichiamoci che gli USA dopo aver dismesso gli Shuttle hanno appaltato per anni i rifornimenti e il trasporto degli astronauti della ISS proprio ai russi.
Questo spiega perché hanno raccolto i dati necessari per progettare un’arma di questo tipo, e contemporaneamente il ritardo americano, che appare difficilmente colmabile.

Sembra infatti che ora tutti dispongano di missili ipersonici “sviluppati autonomamente” – Russia, Cina ma anche Nord Corea, Iran e persino gli Houthis. – tutti meno le “potenze” occidentali.
Sembra assodato che le attuali tecnologie di difesa antimissile non siano in grado di abbattere i missili ipersonici, quantomeno quelli come l’Oresnik.

Sia Putin che Medvedev hanno riaffermato questo concetto, con il primo che ha aggiunto però che prima o poi, in futuro, la tecnologia per intercettare e neutralizzare armi come questa sarà sviluppata, ma al momento non esiste.

Non ha tratto le conclusioni, ma lo faccio io:
Usiamola adesso finchè l’abbiamo solo noi.

I russi e i cinesi sembrano possedere la capacità di condurre attacchi su distanze enormi (migliaia di chilometri), utilizzando testate convenzionali ma con un potenziale distruttivo enorme, a velocità incredibili e in modo altamente preciso. Nessun sistema di difesa aerea può realisticamente contrastare questo tipo di attacco. Questo cambierà radicalmente la tecnologia della guerra.

Per esempio, si è discusso a lungo sull’efficacia delle portaerei come sistemi di combattimento ma oggi la probabilità che una portaerei possa sopravvivere a un attacco con più veicoli a scorrimento ipersonico, come l’Oresnik, risulta abbastanza improbabile.

Quindi, la Marina degli Stati Uniti dovrà probabilmente riconsiderare la configurazione delle sue forze navali in molte aree della guerra moderna.

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INFO PALESTINA : https://ongaza.org/ - www.palestinercs.org/en
Boicott Tel Aviv : https://bdsmovement.net/
J.K.E.
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