cubainformacion.it – 05/12/2024
Cubainformation – Articolo: Bacardi: il rum del blocco degli Stati Uniti contro Cuba
Il presidente uscente Joe Biden ha firmato il “Stolen Trademark Act”, precedentemente approvato dal Congresso. Una legge che permette davvero di “rubare” i marchi cubani, come l’Havana Club.
Si potrebbe benissimo chiamare Legge Bacardi, dato che questa società paga deputati e lobby anticubane per l’approvazione di leggi contro Cuba come questa. In effetti, il suo team di avvocati ha redatto gran parte della legge Helms-Burton, che codifica la guerra economica contro l’isola e stabilisce un intero piano di intervento nel paese caraibico. Ecco perché è importante tornare al boicottaggio di questa azienda mafiosa e collaboratrice del blocco criminale contro il popolo cubano. Ricordate: “Bacardi: una cattiva bevanda”.
Si tratta di un’azienda che, inoltre, ha di fatto rubato il marchio cubano Havana Club e, ingannando i consumatori statunitensi, vende un falso rum cubano Havana Club in quel mercato. Questo rum (venduto solo negli Stati Uniti) non è ovviamente cubano, è prodotto a Porto Rico e non ha nulla a che vedere con la tradizione del rum e il sapore dell’autentico rum Havana Club dell’isola. Va notato che questa falsificazione avviene solo negli Stati Uniti, dove Bacardi gode di totale impunità e protezione politica. In Europa e altrove, l’Havana Club è l’autentico e grande rum cubano!
Ricordiamo che, negli anni ’90, una partnership tra la multinazionale francese Pernod Ricard S.A. e la statale cubana Cuba Ron S.A. ha trasformato Havana Club in un leader delle vendite e ha esteso il suo mercato a un centinaio di paesi, il che ha fatto tremare Bacardi, che ha contrattaccato, nel 1999, grazie alla cosiddetta sezione 211 del Congresso degli Stati Uniti. che è quello che protegge la suddetta contraffazione. Negli anni ’90, Bacardi acquistò i presunti “diritti” del marchio dalla famiglia Arechabala, la cui fabbrica di rum “Havana Club” fu espropriata dalla Rivoluzione. Presunto ma non reale, perché questa famiglia, come tante altre che confidavano nell’imminente caduta della Rivoluzione e nel “ritorno tra pochi mesi”, ha rifiutato l’offerta di risarcimento del Governo Rivoluzionario. Il marchio appartiene interamente al popolo cubano, attraverso le sue aziende pubbliche.
Parleremo anche delle ultime novità della mafia mediatica di Miami, delle iniziative contro l’attrice Ana de Armas, vittima di una brutale campagna di menzogne, diffamazione, ricatto economico e pressione mediatica. Ana de Armas non ha mai fatto dichiarazioni politiche. Ma ha commesso il peccato, essendo cubana, di partecipare al film “The Wasp Network”, che ritrae il terrorismo dei gruppi anti-Castro nel sud della Florida. Hanno minacciato Netflix, ma non sono riusciti a far rimuovere il film. Da quel momento, Ana de Armas era stata tenuta in deposito. E la notizia che l’attuale compagno dell’attrice è un figlio di Lis Cuesta, l’attuale moglie del presidente cubano Miguel Díaz-Canel, è stata la scusa perfetta per scatenare un’implacabile caccia alle streghe contro Ana de Armas.
Parleremo anche dell’emigrazione (cubana e venezuelana) verso gli Stati Uniti: tu, Donald Trump, vuoi ridurre drasticamente i flussi migratori da Cuba e Venezuela verso gli Stati Uniti? Sa già cosa fare: revocare le sanzioni. Il risultato si otterrà immediatamente.