Alessandro Orsini – 06/12/2024
Se dico: “Picchiate Giorgia Meloni”, questo è un post che incita alla violenza. Se dico: “Giorgia Meloni, smettila di picchiare i palestinesi!, questo è un post contro la violenza. Se Gallant dice: “I palestinesi devono essere massacrati perché sono animali umani”, questa è una frase che incita alla violenza. Se dico: “Giorgia Meloni è una criminale politica perché lavora per lo sterminio dei palestinesi”, questo è un post contro la violenza. Giorgia Meloni lavora per mantenere i palestinesi in una condizione inumana. Infatti, il 19 settembre 2024, Giorgia Meloni si è rifiutata di votare in favore di una risoluzione Onu che chiede a Israele di porre fine all’occupazione dei territori palestinesi in solidarietà con Netanyahu che, in quei luoghi, uccide i palestinesi tutti i giorni. Le politiche di Giorgia Meloni verso i palestinesi sono violente. Io condanno la violenza di Giorgia Meloni perché lotto contro la violenza. Molti mi chiedono se io non abbia paura delle conseguenze di questi miei post. No, me ne frego altamente della presidente del Consiglio perché è una criminale politica coinvolta nel crimine politico del genocidio. Questi sono i fatti su cui poggio la mia affermazione.
1) Giorgia Meloni, Il 28 ottobre 2023, quando il sangue dei bambini palestinesi arrivava già fino alle ginocchia, si è rifiutata di votare in favore di una tregua umanitaria all’Onu per interrompere lo sterminio dei palestinesi a Gaza. In quell’occasione, Meloni ha dichiarato, per bocca dell’ambasciatore italiano all’Onu: “Sempre solidali con Israele”.
2) Il 19 maggio 2024, quando il procuratore capo della Corte penale internazionale, Karim Khan, ha chiesto un mandato d’arresto contro Netanyahu, Meloni, per bocca di Tajani, ha definito la richiesta “del tutto inaccettabile”.
3) Il 19 settembre 2024, Giorgia Meloni si è rifiutata di votare in favore di una risoluzione Onu che chiede a Israele di porre fine all’occupazione dei territori palestinesi in solidarietà con Netanyahu che, in quei luoghi, uccide i palestinesi tutti i giorni.
4) Giorgia Meloni ha dato a Netanyahu, a sterminio in corso, le seguenti armi: bombe, granate, siluri, mine, missili, cartucce ed altre munizioni, proiettili e loro parti, per un valore di 730.869,5 euro a dicembre 2023, quasi raddoppiati a 1.352.675 euro a gennaio 2024.
5) Giorgia Meloni, nell’ultimo MeD9 a Cipro, l’11 ottobre 2024, ha impedito l’inserimento di un brano contro la vendita di armi a Israele – richiesto da Macron e Sanchez – nella nota con cui Francia, Italia e Spagna hanno condannato l’attacco israeliano contro Unifil in Libano.
6) Giorgia Meloni ha riconosciuto di continuare a fornire assistenza militare a Netanyahu nel suo discorso del 15 ottobre 2024 alla Camera dei Deputati. Sebbene il 15 ottobre 2024 Israele fronteggiasse già un processo per genocidio all’Onu, Giorgia Meloni ha dichiarato alla Camera che ella continua a dare armi a Netanyahu.
7) Il 21 novembre 2024, quando la Corte penale internazionale ha spiccato il mandato di cattura contro Netanyahu, Meloni, per bocca di Tajani, si è affrettata ad attaccare la Corte delegittimando i suoi giudici. Secondo Meloni, il mandato di cattura è l’atto politico fazioso di un gruppo di giudici che vuole attaccare ingiustamente Netanyahu.
8) Giorgia Meloni non ha mai condannato Netanyahu per il massacro dei palestinesi a Gaza.