Italia in caduta libera: 20 mesi consecutivo di calo produzione industriale e governo smentito sulla crescita del PIL

Giuseppe Salamone – 06/12/2024

https://giuseppesalamone.substack.com/p/italia-in-caduta-libera-20-mesi-consecutivo

 

Un dramma economico che si ripercuote sulle famiglie

La produzione industriale italiana è in caduta libera da venti mesi consecutivi, un dato allarmante che non proviene da “tele Cremlino” ma dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE). È una crisi che, partendo dalla base del sistema economico, si ripercuote su tutta la filiera: dalla perdita di commesse e posti di lavoro, alla riduzione dei consumi, fino ad aumentare la povertà delle famiglie.

 

I numeri del disastro: un PIL lontano dalle promesse

A peggiorare ulteriormente il quadro arriva l’Istat, che nelle sue recenti previsioni stima una crescita del PIL italiano per il 2024 pari solo allo 0,5%, la metà di quanto previsto dal governo Meloni. Le conseguenze sono gravi: la legge di bilancio, costruita su previsioni ottimistiche, rischia di non reggere. Per colmare questo divario sarà necessario tagliare ulteriormente la spesa pubblica, con il rischio concreto di penalizzare i settori sociali più vulnerabili, come sanità e welfare.

La situazione non migliorerà nemmeno nel 2025. Secondo l’Istat, il PIL crescerà dello 0,8%, ben al di sotto dell’1,2% stimato dall’esecutivo. Questo significa stagnazione economica, non crescita. Intanto, a livello internazionale, la Russia – oggetto di sanzioni occidentali pensate per isolarla – prevede una crescita del 3-4%. Giusto per la cronaca e soprattutto per ricordarci di tutti quegli intellettuali da talk-show o professoroni universitari che millantavano un crollo di oltre il 40% dell’economia Russa. È vero, lo hanno raccontato senza pudore!

 

Effetti sociali devastanti

La stagnazione economica si riflette sulla vita reale dei cittadini. L’aumento della povertà è ormai inarrestabile, alimentato da un’occupazione sempre più precaria e sottopagata. Con il potere d’acquisto che si erode e le famiglie sempre più schiacciate dai rincari, il tessuto sociale del Paese rischia di sfaldarsi ulteriormente.

 

L’Italia stretta tra stagnazione e vincoli internazionali

Questo quadro sconfortante ci porta a riflettere sulle scelte economiche e politiche del nostro Paese. Mentre l’Italia resta subordinata agli indirizzi di Washington e Bruxelles, il nostro sistema produttivo arranca. La mancanza di una strategia autonoma che punti davvero alla crescita industriale e alla protezione del lavoro sta facendo pagare ai cittadini un prezzo altissimo. Il 2024 si prospetta dunque come un anno di grandi sacrifici, in cui le famiglie italiane dovranno fare i conti con un’economia che continua a promettere crescita, ma che nella realtà consegna solo stagnazione e povertà crescente. Però secondo quanto ci dice il nuovo Ministro della guerra dell’Unione Europea, bisogna svegliarsi e spendere 500 miliardi per le armi. Maledetti!

 

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