[Rete Ambientalista] Guerra totale contro la Russia

Rassegna 13/12/2024

Guerra totale contro la Russia.

Il Parlamento europeo ha approvato una seconda risoluzione sull’Ucraina dal titolo marziale “Rafforzare il sostegno incrollabile dell’UE all’Ucraina contro la guerra di aggressione della Russia e la crescente cooperazione militare tra Corea del Nord e Russia”. Questa risoluzione è stata adottata dalla maggioranza dei gruppi politici di conservatori, socialisti, liberali e verdi. Le richieste in essa contenute fanno gelare il sangue anche a un osservatore neutrale. A luglio, il parlamento aveva approvato una risoluzione che sostanzialmente chiedeva una guerra totale contro la Russia. Ma questa nuova risoluzione va ancora oltre: è una richiesta virtuale per la Terza Guerra Mondiale. Clicca qui.

Se anche noi avessimo le assicurazioni sanitarie private.

A cosa risponde la Legge sull’Autonomia differenziata appena bocciata dalla Consulta, se non al preciso progetto di creare una Sanità di serie A per i ricchi, dove far approdare le migliori professionalità, e una sotto-Sanità pubblica per pazienti indigenti, con meno medici, verosimilmente più scadenti, e più morti precoci (e quindi meno pensioni. Sull’esempio della sanità degli Usa, dove un assassino è diventato un eroe sui social per aver “giustiziato” uno dei beneficiari diretti del sistema spietatamente feroce per cui negli Stati Uniti può curarsi, e dunque sopravvivere, solo chi ha un’assicurazione sanitaria o un datore di lavoro che gliela fornisca.
Ricordiamo agli inizi della pandemia di covid gente ricoverata in terapia intensiva con polmoniti bilaterali che si vedeva recapitare a casa fatture per decine di migliaia di dollari. Malati che vanno in ospedale per operarsi a un organo e poi vengono lasciati in sala operatoria perché solo lì apprendono che la polizza non copre interventi per patologie in cui sia stato compromesso un organo limitrofo. Anziani che muoiono da soli privi di assistenza; puerpere povere lasciate agonizzare nelle roulotte. Se non hai un’assicurazione sanitaria sei uno scarto. Clicca qui.

Mostra sui morti sul lavoro con 100 opere su queste tragedie.

Carlo Soricelli è il fondatore dell’Osservatorio morti sul lavoro di Bologna, http://cadutisullavoro.blogspot.it, attivo dal 1° gennaio 2008, e molto più preciso e veritiero dell’Inail. Pittore e scultore da oltre 50 anni, come potete vedere in allegato allestirà una mostra importantissima con un centinaio di opere sui morti e infortuni sul lavoro, tema che egli tratta con le opere fin dal 1980. La mostra presso la Carisbo di Bologna dal 20 dicembre, con inaugurazione alle ore 16, presso la sede della Fondazione in Via Farini 15, mostra che durerà fino al 19 gennaio 2025, E’ sotto gli occhi di tutti la strage che c’è sul lavoro e occorrerebbe sensibilizzare i nostri giovani sulla Sicurezza. Sarebbe bello, dice Soricelli, che gli studenti delle scuole venissero a vederla: c’è tra l’altro il “muro delle farfalle bianche” dove ci sono le foto di lavoratori e lavoratrici morti sul lavoro. Spero che vengano organizzate visite, soprattutto rivolte agli studenti delle ultime classi, che tra poco entreranno nel mondo del lavoro, mi auguro che i dirigenti delle scuole portino gli studenti a visitarla, così si rendono conto che la Sicurezza è fondamentale quando andranno nel mondo del lavoro.

Abbasso Assad viva Jolani.

Meloni festeggia la caduta in Siria di Assad per mano dei “ribelli”,  fino a ieri:  “jihadisti”, o “macellai dell’Isis”, o “terroristi di al Qaeda”; guidati dallo statista Ahmed al Shara, fino a ieri: Abu Mohammed al Jolani con una taglia da terrorista di 10 milioni di dollari, criminale di guerra al pari di Milosevic e Putin, forse molto forse di Netanyahu, giammai sia detto di Clinton, Bush jr., Blair,  Aznar, Obama, D’Alema e (bestemmia! ) Berlusconi.
Con estrema prontezza di riflessi, Meloni festeggia con l’Europa la possibilità di rimandare in Siria quanti più emigrati possibili: l’Austria annuncia 100.000 profughi, la Germania sospende 47.000 richieste di asilo, la Grecia ne blocca 9.000, al via Belgio, Francia e Italia modello d’Europa. Rimandarli a morire di fame in Siria.

L’azienda con marchio “bio” sversa i rifiuti tossici nel fiume.

La procura di Torre Annunziata sequestra e chiude l’Idav, lo stabilimento di Striano che beffardamente applica il marchio “bio” sulle etichette di marmellate e dolci mentre sversa direttamente nel fiume Sarno ogni tipo di olii, idrocarburi e grassi inquinanti.

I Presidenti delle Unioni Montane, su mandato dei sindaci e di concerto con i Comitati, avevano deciso di affidare al CNR (Consiglio nazionale delle Ricerche) un Piano di Monitoraggio degli acquiferi e delle acque superficiali sul territorio per indagare le fonti inquinanti dei Pfas con concentrazioni vicine al limite di legge nelle acque di diversi Comuni. Si consideri che i Pfas non sono  prodotti da alcuna industria valsusina, bensì per tutta l’Italia dallo stabilimento Solvay di Spinetta Marengo (AL) detentrice del brevetto C6O4 ritrovato in Valsusa.
A tale fine era stata concertata la presenza al tavolo del ricercatore CNR-IRSA, il dottor Stefano Polesello, massimo esperto in Italia della problematica, per l’attribuzione formale dell’incarico. Però c’è stato un improvviso cambiamento di programma da parte dei rappresentanti delle Unioni Montane, imbeccati dalla Regione Piemonte, che hanno comunicato che nessun incarico per il piano sarebbe stato affidato a Polesello, presente in sala. Ancora una volta la Regione non si smentisce. Clicca qui.

La dieta per le popolazioni avvelenate dai Pfas.

Altro che “dieta mediterranea”. Se vivi nella “zona rossa”, quella più contaminata da Pfas in Veneto, devi stare attento anche alle uova delle galline dietro casa e ai prodotti a chilometro zero. Un recente studio realizzato dai dottori Armando Olivieri e Mario Saugo, in collaborazione con il professor Hyeong-Moo Shin della Baylor University di Waco in Texas, ha dimostrato che, per la popolazione già con precedente presenza di Pfas nel sangue, il consumo di alimenti locali vegetali e animali è un’ulteriore accumulo di Pfas: “inquinanti eterni”. Insomma, i residenti veneti dovrebbero fare una dieta priva di prodotti locali per almeno 10-20 anni, mentre si curano  le patologie contratte già prima della chiusura della Miteni di Trissino.
A maggior ragione, la dieta dovrebbe soprattutto essere d’obbligo per la popolazione di Alessandria, dove, nel sobborgo di Spinetta Marengo, la fabbrica Solvay, unica produttrice di Pfas in Italia, inquina da decenni terra-aria-acqua di Pfas e altri 20 veleni tossico cancerogeni.
Di quali patologie stiamo parlando? Clicca sul titolo. 

La dieta anti pfas per tutti.

La dieta per le popolazioni che sono o sono state direttamente colpite  aria-acqua-suolo dalle aziende produttrici di Pfas (ieri Montedison e Miteni, oggi Solvay) deve essere addirittura drastica. Ma tutta la popolazione in generale deve stare attenta a cosa  mangia, a come limitare dalla propria dieta questi  interferenti endocrini  associati a forme di tumore e infertilità.
Quali consigli?
Non acquistare alimenti dalle suddette zone piemontesi e venete, né dalle zone dove i fanghi di depurazione vengono usati come alternativa al fertilizzante sui terreni agricoli, dove l’acqua per le colture e per il bestiame può risultare contaminata, così come i mangimi per animali, né dalle zone con fabbriche che usano Pfas, esempio concerie.
In cucina  non usare imballaggi e prodotti per la casa contenenti Pfas, a cominciare dagli utensili da cucina, primi fra tutti le padelle antiaderenti che non contengono l’etichetta “pfas free”. Per la scelta di cibi confezionati meglio preferire il vetro alla plastica.
Tra gli alimenti, come spiega The Guardian, ce ne sono alcuni che possono essere più ricchi di PFAS, come quelli trasformati e quelli da asporto o quelli sfusi contenuti nei contenitori per lo stoccaggio, spesso appunto trattati con gli inquinanti eterni. Dunque è raccomandata una dieta ricca di frutta e verdura fresca, che ha minori impatti sulla contaminazione da confezionamento e lavorazione. Meglio il biologico, purchè garantito. Anche un maggior consumo di uova, caffè e riso bianco sono stati associati a livelli più alti di PFAS nel sangue. Occhio anche al pesce e ai frutti di mare. Una ricerca condotta nel New Hampshire, negli USA, ha rilevato la presenza di PFAS in tutte e 26 le tipologie di pesce analizzate, con i livelli più alti nei gamberi e nell’aragosta.
Insomma, è possibile solo una dieta che riduca l’esposizione da Pfas. Fino a quando non intervenga una legge di messa al bando di produzione e uso di Pfas, a cominciare dalla chiusura delle uniche produzioni in Italia della Solvay di Spinetta Marengo. 

Questo panettone è esente da Pfas?

Questo panettone nella foto è senz’altro ottimo, ma la carta e i cartoni che l’avvolgono: sono esenti da Pfas? Ci permettiamo di rivolgere questa domanda a “il fatto alimentare” che ha annunciato in corso la pubblicazione di alcuni test sui panettoni firmati da Altroconsumo, Dissapore, il Gambero Rosso e forse Il Salvagente.

Sorveglianza sanitaria sulle persone esposte a PFAS.

La Commissione Ambiente e Salute dell’Ordine dei Medici di Vicenza fornisce, clicca qui, ai medici (e per condivisione ai pazienti) le indicazioni per la sorveglianza sanitaria delle popolazioni esposte ai Pfas.

Gli spermatozoi senza scampo quando aggrediti dai Pfas.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che l’infertilità oggi colpisca una coppia su sei: siamo giunti ad un vero inverno demografico.
Quanto mai attuale è dunque la scoperta dell’Università di Padova presentata ufficialmente al XXXIX Convegno di Endocrinologia e medicina: “I Pfas interferiscono con la proteina che consente allo spermatozoo di fecondare l’ovocita».
La ricerca sperimentale è stata condotta dal professor Carlo Foresta, presidente della Fondazione Foresta ETS, in collaborazione con il professor Alberto Ferlin del Dipartimento di medicina dell’università di Padova e il professor Diego Guidolin del dipartimento di neuroscienze. “I risultati ottenuti sono fondamentali nella comprensione del meccanismo che porta a infertilità nelle popolazioni esposte ai PFAS”, commenta Foresta. “Dopo le pluriennali ricerche che avevano evidenziato diverse alterazioni a carico degli spermatozoi, quest’ultimo tassello permette di comprendere come queste sostanze siano in grado non solo di ridurre il numero di spermatozoi e di legarsi ad essi riducendone la motilità, ma, anche qualora uno spermatozoo riuscisse a raggiungere comunque l’ovocita, per via naturale o tramite tecniche di fecondazione in vitro, la sua capacità di fecondarlo sarebbe comunque significativamente ridotta per effetto del legame dei PFAS a questa fondamentale proteina”.
Quasi in contemporanea, a Lonigo si è tenuto, sul tema “Salute riproduttiva maschile”, un convegno (organizzato dal Comune e da un gruppo di associazioni) che ha fatto il punto sullo studio che Isde – medici per l’ambiente sta conducendo per valutare, tra le altre, la infertilità dei Pfas sui ragazzi della cosiddetta zona rossa. Lo studio,  dell’ematologo Francesco Bertola e dell’endocrinologo Enrico Ioverno, coordinati da Annibale Biggeri dell’Università di Firenze, si è avvalso della collaborazione di un migliaio di giovani con  visite e raccolta dei campioni di liquido seminale. La complessa  lettura ed  elaborazione dei dati potrebbe vedere la luce durante l’estate del prossimo anno.

I Pfas di Arzignano.

“Seguo il caso PFAS da molti anni. Ho dimostrato, con documenti, perché è inquinata la città di Arzignano, che si trova dalla parte opposta della Valle dell’Agno, però stesso livello dell’Agno alla Barchesse di RIMAR/MITENI; che si trova a 110 metri sul livello del mare. Il caso inquinamento, si scopre anni dopo…” Continua qui la storia, che riceviamo da Vittorio Rizzoli.

PFAS bomba ad orologeria in Svizzera.

Le acque sotterranee e l’acqua potabile in tutta la Svizzera sono contaminate da PFAS. L’acido trifluoroacetico (TFA), che appartiene al gruppo PFAS, creato dalla decomposizione di pesticidi e gas refrigeranti, è presente ovunque, soprattutto nelle acque sotterranee delle pianure e delle aree urbane, come riferisce la televisione svizzera romanda RTS riportando i dati dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM). Le dimensioni microscopiche dei TFA rendono impossibile la rimozione con i sistemi di filtraggio convenzionali, ha spiegato l’UFAM.

PFAS, ovvero TFA, nelle acque minerali. Le 7 marche più contaminate d’Europa.

Un’indagine svizzera di cui abbiamo parlato, aveva già rilevato la presenza di Pfas in alcune marche di acqua minerale. Ancora più noto è il recente scandalo che ha colpito la Francia, dove diverse inchieste sulle acque minerali Nestlé hanno evidenziato gravi anomalie legate alla contaminazione da PFAS (e non solo).
Ora, una nuova conferma arriva da un’indagine condotta da Pan Europe che segnala un quadro allarmante per quanto riguarda la presenza di “inquinanti eterni”, appunto PFAS, nell’acqua minerale. Tra questi, è in particolare il TFA (acido trifluoroacetico), prodotto della degradazione di pesticidi e gas fluorurati, a rivelarsi un contaminante significativo. Per condurre il test, tra maggio e giugno 2024, sono stati acquistati campioni di acque minerali da vari paesi europei: Francia, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Ungheria, Austria e Germania. Le acque sono state inviate al Water Technology Centre di Karlsruhe per l’analisi. I test hanno analizzato la presenza di acido trifluoroacetico (TFA), utilizzando un metodo con limite di quantificazione di 50 ng/l.
Le acque minerali più contaminate sono risultate, in ordine alfabetico: Gasteiner, Ordal,SPA, Villers, Vittel, Waldquelle.
L’Unione Europea ha fissato un nuovo limite cumulativo per i PFAS nelle acque potabili a 0,5 µg/l, che entrerà in vigore nel 2026. Gli Stati membri sono stati invitati a implementarlo.

Vietare PFAS ovvero TFA nei pesticidi.

L’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha concluso che “l’acido trifluoroacetico (TFA) è uno PFAS ultra-breve rilevato nelle acque sotterranee, nell’acqua potabile e persino in fonti idriche incontaminate in tutta Europa”.
Sulla base delle conclusioni dell’EFSA, l’associazione ambientalista francese Générations Futures insieme a PAN Europe e ad altre 48 associazioni (tra cui 4 italiane) ha lanciato un appello urgente alla Commissione Europea per il ritiro dal mercato di tutti i prodotti contenenti flufenacet, un erbicida appartenente alla famiglia dei PFAS, che  provoca concentrazioni inaccettabili di TFA  nelle acque sotterranee, con livelli superiori a 10 µg/L. Il flufenacet non è l’unico pesticida a rappresentare un rischio per la salute e l’ambiente: anche il fluopyram, un fungicida, genera TFA durante la sua degradazione nel suolo.
Le evidenze scientifiche indicano che tutti i pesticidi della famiglia degli PFAS hanno il potenziale di rilasciare TFA nell’ambiente,

Travaglio grande opinionista, Conte grande opportunista. Ai Movimenti poco frega.

Travaglio è un grande opinionista, e per lui anche la matematica è un’opinione. Gli attivisti M5S erano rimasti in 90mila: l’altra metà era stata esclusa come avente diritto, ovvero si era auto esclusa. Di questi 90mila attivisti, 60mila hanno votato, 30mila no: si sono auto esclusi. Dei 60mila: 45mila si sono chiaramente espressi a favore di Conte e -negandogli il titolo di garante- contro Grillo. La base, conclude Travaglio, decreta vincitore Conte. Ebbene. 180mila diviso due fa 90mila; 90mila diviso due fa 45mila. Non è una grande base. Tradotta in numeri elettorali. 30% voti diviso 2 uguale 15%.  15% diviso 2 uguale 7,5%. Questa è la base elettorale di Conte.  Quella di Conte (osannata da Travaglio) è una vittoria di Pirro. Non di Pirlo, come è stato ironizzato: perché Conte si è appropriato di una eredità altrui. Un partitino: piccola parte di un grande movimento. Ma per un nullatenente è un bel gruzzolo. Così è per i sopravissuti “ex signori nessuno” che riusciranno per un po’ a conservare le poltrone. Per quanto riguarda Travaglio: chi si accontenta gode, ma evitando di esultare  come dalla vetta raggiunta del K2. Per quanto attiene quello che a noi riguarda, cioè ai Movimenti Ecopacifisti: era e resta un brutto momento storico.   

Tutta la storia di Spinetta raccontata in video da Lino Balza. Il capitalismo negli anni ’60. Clicca sul titolo

Genova la città più verde d’Italia?

Genova, col suo 72% di suolo composto da aree naturali, “è la città più verde d’Italia”. A dirlo, attraverso la piattaforma “Element-E Platform”, che dà l’opportunità a municipalità, imprese e parchi naturali di monitorare impatti e dipendenze dalla natura, è la società “3Bee nature-tech company”. I dati, estrapolati dall’analisi sull’impiego del suolo delle città che contano oltre 200 mila abitanti, prendono in esame l’impatto dell’urbanizzazione e delle attività agricole sul suolo urbano: il territorio più libero da infrastrutture risulta essere Genova, seguita da Messina. Milano la metropoli con il più alto tasso di urbanizzazione.
Italia Nostra contesta: Il territorio comunale è moto esteso, comprende aree inabitate, altre del tutto inaccessibili come vallate, pendii montuosi, addirittura si arriva in cima al Beigua: tutto questo è conteggiato come parte della città usufruibile, mentre di tutto il verde conteggiato solo una minima parte ha una ricaduta concreta sulla qualità di vita di chi risiede nei quartieri cittadini, che sono ad alta densità abitativa, gravati da una forte carenza di parchi e viali alberati (il poco verde disponibile nei quartieri è quello ereditato dalle ex ville nobiliari: Villa Rossi, Villa Scassi, Villa Bombrini, etc. ). Inoltre il verde presente nel tessuto urbano locale è in grande sofferenza: viali con alberi mancanti, tagliati e non sostituiti, mozzati a un metro d’altezza e lasciati lì per anni in attesa di una procedura di sostituzione che non viene applicata nei tempi previsti, o in quelli che sarebbe lecito attendersi.
Legambiente rincara la dose: “A Genova ci sono 5 metri quadrati di verde a persona, mentre la media nazionale è di 23: quello di contorno serve a poco”.  Secondo l’Istat, Genova è all’88° posto come numero di alberi per 100 abitanti, al 65° per metri quadri di verde per abitante e all’85° per superfici pedonalizzate.
A dare il colpo di grazia arriva lo scienziato di fama mondiale Stefano Mancuso che, per effetto del surriscaldamento globale, ipotizza per Genova un cambio di clima, in appena 50 anni, che la porterebbe a essere come Marrakech.

Amnesty International: una organizzazione fanatica.

In foto: Colpito un comandate di Hamas.
“La deplorevole e fanatica organizzazione Amnesty International ha ancora una volta prodotto un rapporto inventato, completamente falso e basato su menzogne”, ha affermato il ministero degli Esteri israeliano in una nota, aggiungendo che è invece l’attacco senza precedenti di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023 a dover essere considerato “genocida”. “Israele si sta difendendo, agendo nel pieno rispetto del diritto internazionale”, ha affermato il ministero.
L’organizzazione per i diritti umani invita la comunità internazionale a non agire come “complice” di questi crimini.
Con un documento di 300 pagine, il rapporto di Amnesty “dimostra che Israele ha commesso atti proibiti dalla Convenzione di Ginevra, con l’intento deliberato di distruggere i palestinesi a Gaza. Questi atti includono uccisioni, lesioni fisiche o mentali gravi, infliggere deliberatamente ai palestinesi di Gaza condizioni di vita calcolate per portarli infine alla distruzione fisica. Mese dopo mese, Israele ha trattato i palestinesi di Gaza come un gruppo subumano indegno di diritti umani e dignità, dimostrando il suo intento di distruggerli fisicamente”, dichiara Agnès Callamard, segretario generale di Amnesty International.Amnesty International denuncia “attacchi deliberati contro civili e infrastrutture civili (…) L’uso di armi ad alto potenziale esplosivo in aree densamente popolate”, ostacoli alla consegna di aiuti umanitari nel territorio e lo sfollamento forzato del 90% della sua popolazione.
Cosa viene definito genocidio?
La Convenzione di Ginevra  sulla prevenzione e la repressione del crimine di genocidio, adottata nel 1948, definisce il genocidio come “atti commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso”.
Questa non è la prima volta che lo Stato a maggioranza ebraica si trova ad affrontare accuse di aver commesso un “genocidio” a Gaza, provenienti dall’Onu, da alcuni governi, come il Sud Africa, e da altre indagini da parte di organizzazioni civili, tra cui Human Rights Watch. Almeno quattro rapporti hanno concluso che Israele ha perpetrato il genocidio a Gaza.

L’accerchiamento politico, mediatico e giudiziario alla Valsusa.

Il Controsservatorio Valsusa, nato a Torino nel 2013 per volontà di singole persone e associazioni che denunciando l’accerchiamento politico, mediatico e giudiziario della ormai trentennale opposizione popolare al Tav, decide di costituirsi in associazione per promuovere iniziative alla ricerca di nuovi spazi di democrazia. Uno di questi eventi è stato organizzato sabato 30 novembre a Torino presso l’Alma Mater. L’incontro del Controsservatorio aveva come titolo: “Ambiente e grandi opere. Tra politica, movimento e informazione” e una grande ambizione: rimettere insieme, almeno per un giorno, pezzi significativi di lotte territoriali..
Clicca qui Chiara Sasso. 

L’ecomostro chiamato funivia. A Genova.

Un rischio – per gli abitanti del territorio e per i bilanci di AMT. Pericolosa dal punto di vista idrogeologico e devastante da un punto di vista paesaggistico. Distoglie 40,5 milioni di euro [che forse non basteranno] dalla ristrutturazione dei forti. Potrebbe essere sostituita dal prolungamento della cremagliera Principe-Granarolo. Clicca qui.

Messaggio di pace e salute a 41.125 destinatari da Lino Balza Movimento di lotta per la salute Maccacaro tramite RETE AMBIENTALISTA – Movimenti di Lotta per la Salute, l’Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
Twitter: @paceambiente
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