Giuseppe Salamone – 28/12/2024
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La crisi energetica tra Slovacchia e Ucraina si fa sempre più tesa, con accuse reciproche che mettono in discussione gli equilibri politici ed economici nell’Unione Europea. Al centro della disputa c’è il presidente slovacco Robert Fico, che dimostra ancora una volta di essere un leader coraggioso e autonomo, pronto a perseguire gli interessi del proprio popolo senza piegarsi a pressioni esterne.
Il punto della questione
La Slovacchia ha minacciato di interrompere le forniture di elettricità all’Ucraina, un atto di ritorsione contro il blocco del transito del gas naturale russo deciso da Kyiv. Secondo Fico, questa decisione avrà un impatto devastante non solo per l’Ucraina, ma anche per l’Unione Europea, che dovrà affrontare costi aggiuntivi per un totale di 120 miliardi di euro nei prossimi due anni.
“Fermare il transito del gas naturale russo attraverso l’Ucraina non è solo un vuoto gesto politico. Si tratta di un passo estremamente costoso che noi dell’Unione europea pagheremo,” ha dichiarato Fico con fermezza.
La risposta di Zelensky non si è fatta attendere, accusando Fico di collaborare con Mosca e di aprire un “secondo fronte” energetico contro l’Ucraina. “Sembra che Putin abbia incaricato Fico di danneggiare l’Ucraina a scapito degli interessi della stessa Slovacchia,” ha affermato il leader ucraino.
Il coraggio di Fico
Ciò che emerge con chiarezza è l’atteggiamento deciso di Fico nel tutelare gli interessi del proprio paese. In un contesto europeo dove spesso si antepongono le strategie geopolitiche agli interessi dei cittadini, Fico rappresenta una voce fuori dal coro, ricordando che la politica deve rispondere alle esigenze concrete della popolazione.
Nonostante le accuse di Zelensky e le pressioni dell’Occidente, Fico ha sottolineato che la Slovacchia non è un “servitore” dell’Ucraina: “Capisco che per ragioni politiche egoistiche l’Occidente ti dà quasi tutto quello che chiedi, ma non sono il tuo servitore che non può esprimere la propria opinione e che è obbligato solo ad aiutarti e a non aspettarsi nulla da te,” ha detto in modo diretto il leader slovacco.
Una questione di equilibrio
Fico ha ribadito che dopo il 1° gennaio la Slovacchia valuterà la situazione e prenderà eventuali misure reciproche contro l’Ucraina, inclusa la possibile interruzione delle forniture elettriche. Questo gesto, sebbene possa sembrare drastico, mette in luce una leadership che non teme di andare controcorrente per il bene del proprio paese.
Mentre l’Unione Europea si trova di fronte a un dilemma energetico e politico sempre più complesso, Fico si distingue come un leader pragmatico e coraggioso. Difendere gli interessi dei cittadini slovacchi è per lui una priorità, anche a costo di sfidare le pressioni internazionali.
Conclusione
In un contesto geopolitico in cui spesso domina l’ipocrisia, Robert Fico dimostra che è possibile perseguire gli interessi nazionali con coraggio e autonomia. Questa vicenda non riguarda solo l’energia, ma il principio fondamentale secondo cui ogni governo ha il dovere di proteggere e promuovere il benessere dei propri cittadini, senza piegarsi a logiche che li danneggiano.