Alessandro Barbero: “Hanno la faccia come il culo” – Barbero in difesa dell’ANPI

Alessandro Barbero – 10/09/2024

“Hanno la faccia come il … ” – Barbero in difesa dell’ANPI • Vassalli di Barbero

 

Barbero in difesa dell’ANPI: l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) si trova al centro di una controversia che sta scuotendo l’opinione pubblica italiana. Il governo, secondo fonti vicine all’esecutivo, starebbe progettando di bloccare i finanziamenti pubblici all’ANPI, una mossa che ha scatenato una forte reazione da parte dell’associazione e di numerosi cittadini. Anche il professor Alessandro Barbero interviene in difesa dell’associazione.

La proposta del governo e la reazione dell’ANPI

La notizia del possibile taglio dei finanziamenti è emersa nelle ultime settimane, suscitando immediate preoccupazioni tra i sostenitori dell’ANPI e gli studiosi della Resistenza italiana. L’associazione, nata nel 1944 per riunire coloro che hanno partecipato alla Resistenza contro l’occupazione nazifascista, ha prontamente risposto lanciando una raccolta firme per opporsi a questa iniziativa governativa.

“Questa proposta rappresenta un attacco diretto alla memoria storica del nostro paese”, ha dichiarato un portavoce dell’ANPI in una conferenza stampa. “I finanziamenti pubblici sono essenziali per mantenere vivo il ricordo della Resistenza e per educare le nuove generazioni sui valori dell’antifascismo”.

L’intervento di Alessandro Barbero per l’ANPI

In questo contesto di acceso dibattito, l’ANPI ha chiesto l’intervento dello storico Alessandro Barbero, noto per le sue analisi acute e la sua capacità di rendere accessibile la storia a un vasto pubblico. In un video che sta circolando ampiamente sui social media, Barbero ha espresso la sua opinione sulla questione, sottolineando l’importanza dell’ANPI nel tessuto sociale e storico italiano.

“Noi viviamo in una repubblica che ufficialmente si definisce nata dalla Resistenza”, ha affermato Barbero, evidenziando il ruolo fondamentale dell’ANPI nel preservare questa memoria. Lo storico ha poi aggiunto: “Abbiamo una rete di associazioni che conservano il ricordo e che continuano a combattere la battaglia di quelli che durante la resistenza hanno combattuto e magari si sono fatti ammazzare per liberare il paese dal fascismo”.

Barbero ha sottolineato come l’ANPI non sia un’organizzazione statica o legata esclusivamente al passato: “Abbiamo la fortuna che queste associazioni non sono come dire scomparse con la morte degli ultimi… No, queste associazioni, la rete dell’ANPI, sono vive, piene di gente, piene di giovani”.

Il paradosso dell’apologia del fascismo

Nel suo intervento, Barbero ha anche evidenziato un paradosso della situazione attuale in Italia: “In questo specifico momento storico nel nostro paese c’è gente che da destra propone seriamente di abolire il finanziamento pubblico all’ANPI. Questo nel momento in cui ufficialmente da noi è vietata l’apologia del Fascismo, ma invece di fatto è permessa in tutti i modi e associazioni dichiaratamente fasciste sono tollerate – hanno la faccia come…, vabbè non fatemelo dire”.

Questa osservazione solleva questioni importanti sulla coerenza delle politiche italiane riguardo al fascismo e all’antifascismo, e sul ruolo che organizzazioni come l’ANPI dovrebbero avere nella società contemporanea.

Una battaglia per la memoria

Barbero ha concluso il suo intervento con un appello appassionato: “Se c’è una battaglia che vale la pena di combattere oggi in Italia, ce ne son tante, eh, ma questa, questa per impedire che tocchino l’ANPI, mi sembra una di quelle più importanti di tutte”.

Queste parole hanno risuonato fortemente tra i sostenitori dell’ANPI e hanno contribuito ad alimentare il dibattito pubblico sulla questione. La raccolta firme lanciata dall’associazione sta guadagnando rapidamente adesioni, con migliaia di cittadini che si stanno mobilitando per proteggere quello che considerano un pilastro della memoria storica italiana.

Barbero ANPI
Il prof. Alessandro Barbero

Le reazioni politiche e il dibattito nazionale

La proposta di tagliare i finanziamenti all’ANPI ha suscitato reazioni contrastanti nel panorama politico italiano. Mentre i partiti di centro-sinistra si sono schierati compattamente a difesa dell’associazione, alcune formazioni di destra hanno espresso sostegno alla proposta governativa, sostenendo la necessità di rivedere la distribuzione dei fondi pubblici.

Il dibattito si è esteso ben oltre i confini della politica, coinvolgendo intellettuali, storici e la società civile. Molti hanno sottolineato come l’ANPI non sia solo un custode della memoria, ma svolga un ruolo attivo nell’educazione civica e nella promozione dei valori democratici, specialmente tra i giovani.

Conclusioni e prospettive future

La controversia sui finanziamenti all’ANPI ha riaperto ferite storiche e sollevato interrogativi profondi sull’identità nazionale italiana e sul ruolo della memoria storica nella società contemporanea. Mentre il governo non ha ancora fornito dettagli ufficiali sulla proposta di taglio dei finanziamenti, il dibattito pubblico continua a intensificarsi.

L’ANPI, da parte sua, si prepara a una lunga battaglia, non solo per preservare i propri finanziamenti, ma anche per riaffermare l’importanza dei valori antifascisti nella Repubblica italiana. Come ha sottolineato Barbero, questa non è solo una questione di budget, ma una battaglia per l’anima stessa della nazione.

In un momento in cui l’Europa e il mondo affrontano sfide che mettono alla prova i principi democratici, la vicenda dell’ANPI in Italia serve come promemoria dell’importanza di preservare la memoria storica e di rimanere vigili contro il risorgere di ideologie antidemocratiche. Il risultato di questa controversia potrebbe avere implicazioni significative non solo per l’ANPI, ma per il futuro della cultura politica italiana nel suo complesso.

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