Lunedì 20 gennaio 2025 alle ore 17 a Brindisi presso la Mediateca si è tenuto un incontro pubblico molto interessante e illuminante, oltre che estremamente utile e necessario, con la presentazione del volume “Comprendere i conflitti educare alla pace“, a cura dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, che raccoglie gli atti del I Convegno del 10 maggio 2024, svoltosi a Roma per denunciare la presenza sempre più pervasiva di contenuti e apparati militari nelle scuole.
Come il recente caso avvenuto a Brindisi di circa 200 studenti che hanno partecipato a lezioni di addestramento militare presso la caserma Carlotto (leggi qui).
L’iniziativa è stata organizzata dall’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e università, in collaborazione con il CESP (Centro Studi per la Scuola Pubblica), il Cobas Scuola Brindisi–Ostuni, la Confederazione Cobas di Brindisi e il Comitato Liberi Cittadini – No deposito GNL.
Ben riuscita la partecipazione e la grande attenzione soprattutto del mondo della scuola verso i relatori a partire da Tonino Camuso, blogger di pugliantagonista.it che si è soffermato su aspetti storici e generali del rapporto tra Puglia e militarizzazione e delle lotte per la pace collegate alla situazione attuale. Ha preso poi la parola Michele Lucivero, docente, giornalista, dell’Osservatorio contro la militarizzazione che ha espresso attraverso soprattutto le immagini la gravità della militarizzazione nelle scuole tramite un “addestramento” e una “narrazione” diffuse, vedi il caso di Trani, di Bari, di Gioia del Colle, e Brindisi, illustrando poi un utilissimo vademecum per opporsi nelle singole scuole a questo tipo di iniziative.
Molto toccante l’intervento di Antonio Mazzeo, docente, giornalista freelance autore del libro La scuola va alla guerra, ha parlato del triste coinvolgimento del nostro paese nella fornitura di armamenti per le guerre in corso, citando i casi di Amendola, Grottaglie, Brindisi e i danni provocati dalle politiche di privatizzazione e aziendalizzazione, di militarizzazione, fino al rischio di rifascistizzazione della cultura della scuola.
Molto attuale e argomentato l’ intervento di Futura D’Aprile, giornalista, collabora con Il Fatto quotidiano, Domani, autrice del libro Crisi globale e affari di piombo, ha denunciato la gravità del caso dei media in Italia e in generale, che hanno “giustificato” la militarizzazione, soprattutto dalla guerra in Ucraina in poi, in cui l’informazione ha avuto un approccio non critico, ma succube alla narrazione dominante, sia per connivenza volontaria, ma nel caso dei tanti giornalisti precari, anche per difficoltà concrete a esprimere punti di vista diversi, e per la debolezza sindacale, di qui la necessità di organizzare collettivi di giornalisti e poter rivedere il modo asettico in cui si è parlato e si parla di guerra, deumanizzando l’altro, e arrivando a giustificare “l’ingiustificabile”, come nel caso del genocidio di Gaza.
Vari poi sono stati gli interventi da parte del pubblico, soprattutto per riflettere sulla guerra e per attivare nelle scuole dei percorsi e iniziative di educazione alla pace proprio mentre nelle scuole e nelle università i percorsi di educazione alla pace stentano ad affermarsi. Siamo al contrario convinte/i che la funzione della scuola dovrebbe essere quella di educare alla convivenza civile, alla mediazione ed alla risoluzione pacifica degli inevitabili conflitti, come prevede la nostra Costituzione che all’articolo 11 “ripudia la guerra”.
Clicca qui per il video dell’evento sulla pagina dei Cobas Brindisi.
Rosella Apruzzi, Brindisi
Alcuni scatti della serata a Brindisi.