Trump sblocca l’invio di bombe MK-84 a Israele e vuole “Ripulire” Gaza dai Palestinesi

Giuseppe Salamone – 26/01/2025

https://giuseppesalamone.substack.com/p/trump-sblocca-linvio-di-bombe-mk

 

Donald Trump ha approvato l’invio di 1.800 bombe MK-84 a Israele, una mossa che riaccende le polemiche sul ruolo degli Stati Uniti nel genocidio palestinese. Le MK-84, tra le bombe più distruttive in circolazione, pesano circa una tonnellata e sono state utilizzate da Israele in aree densamente popolate, causando morti indiscriminate. Secondo funzionari statunitensi, le bombe saranno caricate su una nave e consegnate a Israele nei prossimi giorni.

La decisione appare ancor più controversa considerando che persino Joe Biden, accusato di essere complice delle politiche israeliane, aveva bloccato l’invio di queste armi. Trump, invece, ha revocato il blocco, sottolineando ancora una volta il suo sostegno incondizionato a Israele.

La reazione di alcune frange della cosiddetta controinformazione, che tendono a vedere Trump come un possibile “salvatore”, desta perplessità. In molti avrebbero criticato ferocemente Biden per una simile decisione, ma lo stesso rigore sembra mancare nei confronti di Trump, che si presenta come un presunto sostenitore della pace ma agisce in modo diametralmente opposto. È ora di svegliarsi!

Sospensione degli aiuti esteri, ma non per Israele

In un’altra mossa discutibile, Trump ha annunciato la sospensione per 90 giorni degli aiuti esteri statunitensi. Tuttavia, Israele rimane escluso da questo taglio. Questa disparità solleva interrogativi sul significato di “pace” per l’ex presidente, soprattutto alla luce delle sue dichiarazioni più recenti.

Trump e il piano di “ripulire” Gaza

Trump ha infatti affermato che Gaza deve essere “ripulita” dai Palestinesi, suggerendo che questa operazione potrebbe essere a lungo termine. “Stiamo parlando di un milione e mezzo di persone, e noi ripuliremo tutto”, ha dichiarato, con un linguaggio che ricorda le peggiori retoriche colonialiste e genocidarie.

Il suo piano prevede la deportazione dei Palestinesi verso Egitto e Giordania, due Paesi sui quali Trump avrebbe dichiarato di esercitare pressione affinché accettino i rifugiati. Questo concetto di “pace” non sembra lasciare spazio alla giustizia per i Palestinesi, ma appare come una strategia per sostenere ulteriormente i disegni coloniali israeliani.

L’appoggio del ministro israeliano Smotrich (in foto)

A dare man forte a questa visione è il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich, noto per le sue posizioni estremiste. Smotrich ha accolto favorevolmente l’idea di Trump, affermando: “Dopo 76 anni durante i quali la maggior parte della popolazione di Gaza è stata tenuta forzatamente in condizioni difficili per preservare l’aspirazione di distruggere lo Stato di Israele, l’idea di aiutarli a trovare altri posti in cui iniziare una vita nuova e migliore è un’idea eccellente.”

Questa dichiarazione non solo conferma l’oppressione decennale subita dai Palestinesi, ma tenta anche di giustificarla con l’accusa che i Palestinesi sarebbero una minaccia per Israele. Una narrativa che maschera il vero obiettivo: la colonizzazione e l’espansione territoriale a scapito di un intero popolo.

Conclusioni

Le ultime mosse di Trump e le dichiarazioni di Smotrich rappresentano un quadro preoccupante. Deportare i Palestinesi, spogliandoli della loro terra e della loro identità, e continuare a sostenere l’aggressione israeliana con armi distruttive come le MK-84 non può essere definito un passo verso la pace. È, invece, l’ennesima dimostrazione di come il potere venga usato per perpetuare ingiustizie e oppressioni, ignorando la dignità e i diritti umani di milioni di persone. Ci sono due problemi oggi nel mondo e anche abbastanza grossi: uno si chiama Stati Uniti d’America e l’altro si chiama Israele!

 

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