Il 7 febbraio 2025 a Torino si è tenuto il convegno, molto partecipato, in presenza e online, da oltre un centinaio di docenti, genitori, cittadine/i e anche studenti, Non è un mestiere come un altro. Soldati, guerra e militarizzazione della società organizzato dall’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, insieme con la Associazione la scuola per la Repubblica, la Scuola per la pace Torino e Piemonte, il Centro Studi Sereno Regis, il sindacato Cub, tutti aderenti all’Osservatorio stesso, e il Gruppo Abele che per la prima volta ha lavorato con noi.
Il convegno si è tenuto nella sede del Centro Sudi Sereno Regis, intitolato al suo fondatore, Domenico Sereno Regis (1921-1984), il quale, dopo aver preso parte alla Resistenza senza usare le armi, ha dedicato la vita all’impegno pacifista e nonviolento.
In estrema sintesi, le relazioni hanno inquadrato lo scenario dei conflitti contemporanei, le nuove forme della guerra e le prospettive di pace (Monestarolo e Tusini), e messo in evidenza il nuovo orientamento dell’Esercito in tema di reclutamento, che, come ha recentemente affermato il capo di stato maggiore generale Carmine Masiello, deve dare priorità all’addestramento per il combattimento in contesti “intrinsecamente letali” e abbandonare la retorica glamour del soldato in missione di pace (Silvestrini).
È stato poi ampiamente descritto come l’addestramento all’obbedienza e alla resistenza fisica si avvalga di modelli desunti dai manuali di tortura della CIA e abbia l’obiettivo di trasformare l’individuo da civile a militare attraverso una risocializzazione che si serve di precisi rituali e ha una natura violenta con caratteristiche di deumanizzazione (Barnao).
La militarizzazione della società è stata vivacemente illustrata attraverso eloquenti immagini di militari armati a presidio di luoghi pubblici di cultura, di socialità e di culto (Mazzeo). La militarizzazione delle scuole, la cultura della difesa, l’orientamento e il reclutamento, anche attraverso la propaganda strutturata sulle strategie comunicative della NATO (Strat-Com), sono stati analizzati attraverso documenti specifici raccolti nel corso delle ricerche dell’Osservatorio (Tusini). Nel pomeriggio una quarantina di insegnanti si sono confrontati sui temi di maggiore interesse, in particolare sul modo in cui costruire strumenti didattici, relazionarsi con le/i colleghe/i e decostruire la figura del soldato.
A conclusione delle attività convegnistiche, sabato 8 mattina l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università è stato ospite del presidio settimanale per la pace in Piazza Carignano. Accompagnate da Terry Silvestrini, coordinatrice anche della Scuola per la Pace, Cristina Ronchieri e Serena Tusini sono intervenute per presentare gli scopi e le attività dell’Osservatorio, portando la scuola e l’università al centro dell’attenzione dei partecipanti.
Nell’esprimere i nostri calorosi ringraziamenti a tutte/i coloro che hanno contribuito con generosità e impegno alla sua realizzazione, auspichiamo che questo convegno possa essere generativo di ulteriori momenti di riflessione, progettazione e attivismo nella direzione del contrasto alle guerre e di sostegno a una cultura di pace.
Qui le riprese video di tutto il convegno di Torino.
Qui alcune foto del presidio a Torino.
Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, Torino