Ucraina, dopo tre anni di servilismo a Biden ora i politici nostrani si genuflettono a Trump

Alessandro Di Battista – 14/02/2025

https://alessandrodibattista.substack.com/p/kiev-non-puo-entrare-nella-nato

 

Dall’articolo di Alessandro Di Battista intitolato “Kiev non può entrare nella NATO”

Partiamo da due dichiarazioni.

3 dicembre 2024. Il Ministro degli esteri Antonio Tajani dichiara: “Il destino dell’Ucraina è quello di entrare nella NATO”.

13 febbraio 2025. Donald Trump dichiara: “Sono d’accordo con la Russia, Kiev non può entrare nella NATO”.

Il servilismo politico di Tajani è noto. Basta leggere le sue dichiarazioni sul riconoscimento dello stato di Palestina. “Il nostro obiettivo è due popoli e due Stati. Ma oggi questo è impossibile per noi per la Palestina perché oggi non esiste la Palestina. Ci sono la Cisgiordania e Gaza. La Palestina non è uno Stato in questo momento. Riconoscere la Palestina oggi sarebbe un messaggio negativo per la pace e perché sarebbe un chiaro messaggio contro Israele”.

Vedrete che nei prossimi mesi la servitù italica raggiungerà nuove vette.

Dopo aver inumidito per 3 anni le flaccide natiche di Biden i sovranisti di casa nostra si metteranno sull’attenti e obbediranno anche a Trump.

E spiegheranno al popolo italiano che l’Ucraina non può entrare nella Nato.

La Meloni dirà che lei stessa anni fa (quando pensava di parlare al presidente della commissione africana ma erano 2 comici russi) diceva che “vedeva stanchezza ovunque” e che serviva “una via d’uscita”.

Chiaramente quelle stesse frasi Giorgia cuor di leone non osava mai pronunciarle pubblicamente. E lo stesso Tajani ci delizierà con doppie, triple o addirittura quadruple capriole prima di riposizionarsi dove conviene di più. È il suo sport preferito. Dirà di essere d’accordo con Trump, dirà che l’Italia è sempre stata coerente e giurerà fedeltà eterna ai padroni oltreoceano.

Come scrive Travaglio nel suo editoriale di oggi “c’è chi l’America first, se non nel passaporto, ce l’ha nel sangue e nel cuore. L’importante è lustrare scarpe americane sempre e comunque, a prescindere dal titolare dei piedi”.

Donald Trump è l’idolo della destra che si dice sovranista. Ma di sovranismo ha ben poco questa destra. Per anni ha obbedito a Biden, anche quando era palesemente rimbambito.

Ieri Trump ha telefonato a Putin e poi ha scritto un post:

“Ho appena avuto una lunga e produttiva conversazione con il Presidente Putin. Abbiamo discusso di Ucraina, Medio Oriente, energia, intelligenza artificiale, potere del dollaro e molto altro. Abbiamo anche riflettuto sulla grande storia delle nostre nazioni, sul fatto che abbiamo combattuto insieme nella Seconda Guerra Mondiale, ricordando che la Russia ha perso decine di milioni di persone e noi molte altre”.

Trump pensa che spingere Mosca tra le braccia di Pechino sia stato un errore. E può permettersi di parlare così perché gli Stati Uniti hanno già ottenuto tutto quello che volevano grazie alla guerra in Ucraina.

Hanno separato Mosca dall’Europa, hanno indebolito l’Unione Europea – più della Russia stessa – e hanno colpito in particolare la Germania. E sapete chi è contenta di questo? Londra. Perché l’indebolimento della Germania è un obiettivo strategico anche per il Regno Unito. Ma prima di pensare al futuro, dice Trump, dobbiamo fermare questa guerra e il suo carico di morti.

“Abbiamo concordato di far partire immediatamente i negoziati e di chiamare Zelensky per informarlo sulla conversazione”. Tradotto: io faccio, io decido, e poi avviso Zelensky.

Zelensky non conta nulla. Per anni ci hanno detto che l’Ucraina era indipendente, che le decisioni le prendeva Kiev. Propaganda. La realtà è che Zelensky prende ordini da Washington. E non è un caso che adesso gli stessi politici che fino a ieri dicevano “l’Ucraina vincerà” inizino a cambiare idea.

Anche la Meloni, che prima si inchinava a Biden, ora si riposizionerà e si allineerà con Trump. È la dimostrazione che la politica italiana non ha una linea autonoma, non ha una strategia, non ha coraggio.

Atlantismo ed europeismo, ci dicevano, vanno di pari passo. Follia pura. Io l’ho detto mille volte, mi sono sgolato per spiegarlo.

E adesso? Adesso lo ammette persino il Pentagono: “Il ritorno ai confini pre-2014 per l’Ucraina non è realistico.” Tradotto: la guerra è stata un fallimento. L’Ucraina ha perso territori, i russi avanzano ogni giorno.

E ancora: l’adesione dell’Ucraina alla NATO non è nemmeno sul tavolo. Quindi? Ci hanno raccontato per anni che l’Ucraina era già nella NATO, che era un baluardo della libertà. Bugie.

La verità è che chi comanda nella NATO sono gli Stati Uniti. Punto.

E ora arriva il conto. L’Europa, dicono gli americani, deve farsi carico della sicurezza ucraina. Tradotto: gli Stati Uniti si sono arricchiti con la guerra, hanno venduto il loro gas all’Europa al posto di quello russo, hanno distrutto l’economia tedesca e hanno trasformato l’UE in un satellite di Washington. E adesso si lavano le mani: “Affari vostri”, dicono.

E noi? Noi accettiamo tutto senza fiatare. Abbiamo perso ogni credibilità politica, economica e strategica. Gli Stati Uniti hanno ottenuto tutto quello che volevano. E ora Trump, dopo aver raccolto i frutti della guerra, si presenterà come il pacificatore.

Vedrete, è scritto. Sarà il salvatore del mondo. E tutti, dall’Europa a Kiev, dovranno obbedire.

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