Alessandro Di Battista – 09/03/2025
https://alessandrodibattista.substack.com/p/la-deportazione-del-popolo-palestinese
Smotrich ha dichiarato apertamente che il governo sta lavorando alla creazione di una “Direzione per le migrazioni”
Nelle ultime 24 ore a Gaza sono stati uccisi dai terroristi israeliani almeno 5 palestinesi. Il genocidio continua. Ma non basta la carneficina in corso. Israele sta già pianificando la deportazione forzata dei palestinesi da Gaza. Non lo dice una fonte anonima. Lo ha annunciato, senza alcuna vergogna, il ministro delle finanze.
Smotrich ha dichiarato apertamente che il governo sta lavorando alla creazione di una “Direzione per le migrazioni”, ovvero un organismo incaricato di pianificare l’espulsione forzata dei palestinesi dalla Striscia di Gaza.
“Stiamo istituendo una Direzione per le migrazioni, ci stiamo preparando per questa cosa guidata dal primo ministro e dal ministro della difesa. Il bilancio non sarà un ostacolo per questo”, ha detto Smotrich.
“Ci sono preparativi per un grande Direttorato per le migrazioni all’interno del Ministero della Difesa. Se portiamo fuori 5.000 [palestinesi da Gaza] al giorno, ci vorrebbe un anno. La logistica è complicata, perché devi sapere chi andrà in quale Paese”.
Non una parola di condanna dall’Occidente.
Nessuna indignazione da Bruxelles, da Roma, da Parigi o Berlino. Tutti complici, tutti pronti a girarsi dall’altra parte mentre Israele organizza una pulizia etnica su larga scala.
Secondo i piani israeliani, si parlerebbe di 5.000 espulsioni forzate al giorno, con una logistica già in fase di studio per spedire i palestinesi in “Paesi terzi”.
E mentre a Gaza si pianifica l’espulsione di un intero popolo, in Cisgiordania va in scena un’altra tragedia di cui nessuno parla: l’arresto sistematico di bambini palestinesi.
Ogni anno, tra 500 e 700 bambini palestinesi vengono arrestati, detenuti e processati dai tribunali militari israeliani.
Parliamo di ragazzi tra i 12 e i 17 anni, sequestrati nelle loro case nel cuore della notte, portati via senza accuse, rinchiusi in celle sovraffollate, sottoposti a maltrattamenti e interrogatori senza la presenza di un avvocato o di un familiare.
Israele è l’unico paese al mondo che processa sistematicamente i bambini davanti a tribunali militari. E questo non è un dato di parte: lo certificano le stesse organizzazioni per i diritti umani, che monitorano il numero dei detenuti e denunciano le condizioni disumane delle prigioni.
Dopo il 7 ottobre 2023, la repressione israeliana ha raggiunto livelli senza precedenti. Secondo gli ultimi dati dell’Israel Prison Service (dicembre 2024), 112 bambini palestinesi sono detenuti senza accusa. Si tratta di un numero quasi cinque volte superiore a quello prima dell’attacco di Hamas. Oggi, un minore palestinese detenuto su tre si trova in carcere in detenzione amministrativa, ovvero imprigionato senza accuse, senza processo, senza prove.
L’Occidente, così pronto a condannare e sanzionare quando gli fa comodo, davanti a questi crimini di guerra non muove un dito. Se fosse un governo non allineato con l’Occidente a proporre la deportazione di un intero popolo, a incarcerare bambini, a compiere massacri quotidiani, non staremmo forse già parlando di tribunali internazionali, di sanzioni e di interventi militari?
Ma è Israele, quindi si fa finta di nulla. Perché l’ipocrisia è la vera religione dell’Occidente.