Newsletter n.18 del 2 maggio 2025
È uscito Resistenza n. 5/2025
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Editoriale. Liquidare il legalitarismo e l’opportunismo
Gli effetti della crisi generale, il vortice della Terza guerra mondiale, gli effetti della crisi ambientale e le misure che le Larghe Intese vogliono imporre, spacciandole per “soluzioni”, spingono le masse popolari a mobilitarsi. Il quanto si mobilitano (fino a che punto), il come si mobilitanoe l’obiettivo per cui si mobilitanosono questioni che dipendono in tutto e per tutto dalla concezione che guida le organizzazioni politiche e sindacali che appartengono, o hanno l’ambizione di appartenere, al movimento rivoluzionario
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25 Aprile. Degne celebrazioni dell’80° anniversario della Liberazione
Il 25 Aprile è stata una grande giornata di lotta, una dimostrazione su ampia scala di quanto i valori della Resistenza siano vivi e, allo stesso tempo, un plateale fallimento dei tentativi, continuati negli anni, di stravolgerne il significato e il valore da parte delle Larghe Intese.
L’antifascismo popolare si è imposto in tutte le piazze del paese, in modi diversi, ma ovunque con lo stesso significato di riscossa.
Dietro la cappa dell’informazione mainstream e dietro il paravento del teatrino della politica borghese, i vertici della Repubblica Pontificia italiana sono costantemente impegnati a trovare il modo di mantenere il potere.
Il fatto che le masse popolari organizzate non abbiano ancora individuato la strada per rovesciarli è esattamente ciò che li tiene in sella, è l’unica cosa su cui i vertici della Repubblica Pontificia possono davvero contare.
Cinque note sulla Repubblica Pontificia alla luce dell’opera di Bergoglio
Il problema delle manifestazioni di cordoglio, stima e anche riconoscenza verso Bergoglio riguarda SOLO i partiti e le organizzazioni del movimento comunista cosciente e organizzato.
Noi comunisti combattiamo la concezione clericale del mondo e la concezione borghese del mondo, ma non combattiamo quegli elementi e quei settori delle masse popolari che ne sono influenzati. Combattiamo per la concezione scientifica e materialista dialettica del mondo, ma non combattiamo (non deridiamo, non condanniamo) la spiritualità delle masse popolari.
Hanno fatto più che bene i portuali del Calp di Genova a incontrare Bergoglio e sostenere le sue parole contro la guerra come hanno fatto bene, nel 2018, le famiglie dello Spin Time Labs di Roma a farsi pagare dall’elemosinere del Papa le bollette nel palazzo occupato in cui vivevano. Così come fanno bene tutti coloro che entrano a gamba tesa nelle contraddizioni della classe dominante, nelle contraddizioni del nemico.
La cosa importante è avere chiaro di che cosa si tratta. Entrare a gamba tesa nelle contraddizioni della classe dominante, nelle contraddizioni del nemico, è ben diverso dal credere di avere a che fare con un rivoluzionario momentaneamente a capo del più longevo e ramificato gruppo imperialista del mondo.
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Agenzia Stampa Staffetta Rossa
25 aprile. Ma quale sobrietà? Resistenza e liberazione!
Altro che sobrietà e abbassare di tono le celebrazioni del 25 aprile. Il fallimento dei tentativi di sottomettere il 25 Aprile alla cappa di “unità nazionale” (lo strumentale lutto nazionale di 5 giorni per la morte di Bergoglio e l’incondizionato sostegno di governo e “autorità” ai sionisti) è stato plateale.
Ribellarsi al Decreto Sicurezza!
Lo scorso 12 aprile è entrato in vigore il Decreto Sicurezza, firmato e approvato il 4 aprile dal “difensore della Costituzione” Mattarella. Un decreto fatto passare alla chetichella e d’urgenza per far vedere la luce a una legge rigettata da una miriade di piazze, iniziative e mobilitazioni popolari; osteggiata da parti della magistratura e da costituzionalisti e di rimpallata da oltre un anno tra Consiglio dei ministri, Camera e Senato. Decreto che dovrà essere approvato entro 60 giorni in parlamento per non essere annullato, ma che nella realtà è già stato varie volte annullato nelle piazze già nei pochi giorni di entrata in vigore.
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Maglia per l’80° anniversario della vittoria della Resistenza
1945 – insorgemmo per la Liberazione / 2025 – insorgiamo per la rivoluzione
Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza – per il Comunismo (CARC)
Via Tanaro, 7 – 20128 Milano – Tel/Fax 02.26306454
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