Alessandro Di Battista – 09/05/2025
https://alessandrodibattista.substack.com/p/il-nulla-con-le-mani-sporche-di-sangue
“Ieri abbiamo discusso intensamente di Gaza e la frustrazione tra gli Stati membri per l’impossibilità di fermare tutto ciò è enorme”.
L’ha appena detto Kaja Kallas, Alto rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri. La capa della diplomazia dell’Europa, ovvero un insieme di Paesi che vanta il 3° PIL a livello mondiale, dice di essere “frustrata”, perché vi è “l’impossibilità di fermare” quello che sta accadendo a Gaza.
Ovviamente quasi nessun leader europeo (inclusa la Kallas) osa chiamare le cose con il loro nome. Nessuno parla di genocidio, di fame e sete utilizzate come armi di guerra, di olocausto palestinese, di governo criminale e assassino in Israele. Figuriamoci.
Parlano di tragedia, sempre e solo tragedia, come se lo sterminio della popolazione palestinese fosse una calamità naturale, un terremoto, uno tsunami e non un deliberato e scientifico atto di pulizia etnica disegnato già decenni fa dallo Stato sionista-terrorista di Israele.
Pensate, la Kallas ha anche aggiunto che l’Unione europea è “disponibile a distribuire aiuti umanitari a Gaza se Israele è d’accordo”. Se Israele è d’accordo.
Israele sta cercando deliberatamente di affamare tutti gli abitanti di Gaza per “spingere” l’Egitto a farsene carico e la Kallas dice a Israele che se loro sono d’accordo l’UE potrà distribuire aiuti.
Siamo alla distopia.
Segnalo che la Kallas, che si definisce frustrata e impotente, è la stessa Kallas che non ha mai avanzato una proposta concreta per fermare il genocidio. Mai. Pensate, alcuni giorni fa la Kallas è andata a Gerusalemme e durante una conferenza stampa insieme al ministro degli Esteri dello Stato terrorista di Israele Gideon Sa’ar ha detto: “Gli israeliani devono potersi sentire al sicuro nelle loro case. Israele ha il diritto all’autodifesa contro gli attacchi terroristici, che provengano da Hamas, dagli Houthi o da Hezbollah. Tuttavia, le azioni militari devono essere proporzionate”.
Questi pagliacci dalle mani sporche di sangue palestinese ancora fanno gli appelli. Fanno solo gli appelli e poi dicono di provare frustrazione di fronte alla loro impotenza.
Sanzioni? Nulla. Embargo? Figuriamoci. Stop ad accordi commerciali? Niente. Riconoscimento dello Stato di Palestina? Pochissimi hanno avuto il coraggio di farlo. Rotture diplomatiche? Ma quando mai. Ripetono a pappagallo che Israele è un alleato nonché l’unica democrazia del Medio Oriente.
Segnalo che la Kallas, che definisce l’Ue impotente, è la stessa Kallas che chiede ai Paesi UE di inviare sempre più armi a Kiev perché, parole sue: “Occorre spendere di più per prevenire la guerra, ma anche per prepararla”, la stessa Kallas che ha detto in conferenza stampa insieme all’ex segretario generale della NATO che “la sconfitta della Russia non sarebbe poi così grave. Allora potrebbe davvero avvenire un cambiamento. Ci sono molte nazioni che fanno parte della Russia. Se ci fossero più stati piccoli, la situazione non sarebbe così grave. Non è poi così male se una grande potenza diventa molto più piccola” (si augura in pratica lo smembramento della Federazione Russa, e poi sarebbe Mosca a minacciarci), la stessa Kallas che ha appena proposto un piano per porre fine a tutte le importazioni di gas dalla Russia entro il 2027.
Energica, decisa, sicura, durissima con la Russia, frustrata davanti a un genocidio che si sta consumando a poche centinaia di km in linea d’aria dalle nostre coste, le coste dell’Unione europea.
Questa è l’UE, il nulla assoluto. Un nulla con le mani sporche del sangue dei bambini palestinesi.

