Giuseppe Salamone – 16/05/2025
https://giuseppesalamone.substack.com/p/giorgia-meloni-bugiarda-seriale
Una gaffe clamorosa in Parlamento: la Premier confonde lo spread con l’affidabilità e ignora i dati reali. Incredulità tra gli economisti… e anche tra i suoi ministri.
Maxi-gaffe alla Camera da parte della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che durante un intervento istituzionale ha offerto una lettura tanto ottimistica quanto palesemente errata sull’andamento dello spread tra BTP italiani e Bund tedeschi.
Meloni ha esordito con un dato di fatto oggettivamente positivo: la riduzione dello spread sotto la soglia dei 100 punti base. Tuttavia, da lì ha tratto una conclusione del tutto infondata, affermando che “il debito italiano è più affidabile di quello tedesco”. Una dichiarazione che non solo tradisce una preoccupante superficialità, ma che risulta tecnicamente falsa.
I fatti (quelli veri)
Attualmente, i titoli di Stato tedeschi (Bund) godono di un rating “AAA”, il massimo livello di affidabilità sul mercato. I BTP italiani, invece, sono classificati “BBB”, ben otto gradini più in basso nelle valutazioni delle agenzie di rating. Questo si riflette nei tassi di interesse: un Bund decennale rende circa il 2,7%, mentre un BTP equivalente deve offrire un rendimento del 3,7% per attirare investitori. In altre parole, l’Italia deve pagare di più per convincere i mercati a comprare il proprio debito, proprio perché considerato più rischioso.
Il concetto stesso di “spread” è la misura della differenza tra questi rendimenti. Se lo spread è a 100 punti base, significa semplicemente che l’Italia paga un punto percentuale in più della Germania per finanziarsi. Non è un segnale di maggiore affidabilità, ma al contrario, una misura del rischio percepito dai mercati.
Una lettura capovolta della realtà
Le parole della premier sembrano dunque rovesciare la logica economica. Peggio ancora, sono pronunciate con tono perentorio, come se si trattasse di una verità indiscutibile. È questa arroganza che preoccupa, oltre alla disinformazione. Perché quando un capo di governo mistifica i dati di fronte al Parlamento, o non li capisce, o mente sapendo di mentire. Entrambe le ipotesi sono gravi.
A rendere il tutto ancora più surreale è la reazione del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, colto in un’espressione visibilmente imbarazzata durante le dichiarazioni della premier. Il video è diventato virale e testimonia la portata dell’errore.
Le vere cause della discesa dello spread
Meloni omette di spiegare che la riduzione dello spread non è merito di una maggiore solidità del debito italiano, ma è piuttosto il riflesso di dinamiche globali complesse. Tre i fattori principali:
- L’aumento del debito pubblico globale, che ha raggiunto il 95,2% del PIL mondiale.
- L’esplosione del debito statunitense, che sottrae domanda agli altri titoli di Stato.
- La fine degli acquisti di debito da parte della BCE, che ha lasciato i Paesi europei più esposti alla concorrenza dei mercati.
Tutti gli Stati, dunque, stanno offrendo tassi più alti per collocare i propri titoli, non solo l’Italia. La discesa dello spread non indica un miglioramento della qualità del nostro debito, ma solo un avvicinamento relativo, dovuto a pressioni esterne e non a un consolidamento dei fondamentali economici italiani.
Tra ignoranza e propaganda
Di fronte a simili affermazioni, sorge spontanea una domanda: ignoranza o disonestà intellettuale? In entrambi i casi, il giudizio non può che essere severo. Un capo del governo ha il dovere di conoscere i meccanismi finanziari su cui si regge la stabilità economica del Paese, soprattutto in un contesto in cui il debito pubblico italiano si attesta al 135% del PIL, contro il 63% della Germania.
Affermare il contrario, e farlo in Parlamento, non è solo un errore tecnico. È un atto grave di disinformazione che mina la credibilità delle istituzioni e alimenta una narrazione populista pericolosa.
Quando la propaganda prevale sull’analisi, e l’arroganza sull’umiltà, a tremare non sono solo i polsi degli esperti, ma le fondamenta stesse della fiducia tra cittadini e Stato.
Il video della Giorgina:
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