emmanuel macron e giorgia meloni foto governo italiano

Meloni e Macron sono due facce della stessa medaglia: quella del fallimento

Alessandro Di Battista -17/05/2025

https://alessandrodibattista.substack.com/p/due-facce-della-stessa-medaglia

 

Meloni e Macron sono due facce della stessa medaglia: quella del fallimento. Entrambi per tre anni hanno obbedito alla Casa Bianca (quando c’era Biden), entrambi hanno sposato la folle strategia dell’Ue in Ucraina, entrambi sono andati a braccetto con Ursula von der Leyen quando questa scommetteva sulla vittoria ucraina e provava a farci credere che l’esercito russo fosse un’armata Brancaleone senza missili, senza munizioni, costretta a combattere con le pale.

Entrambi non muovono un dito per fermare il genocidio dei palestinesi, entrambi sostengono la nuova corsa al riarmo dell’Europa, entrambi sostengono le regole europee che hanno via via disintegrato un intero continente dal punto di vista politico, economico, sociale e demografico.

Entrambi ci hanno raccontato che la sconfitta militare della Russia fosse possibile, che l’Ucraina con il sostegno del cosiddetto “mondo libero” (quel mondo libero che sta permettendo quotidiane e orrende stragi di bambini palestinesi). Entrambi ci hanno raccontato balle.

La Meloni, ripetutamente, ha scommesso sulla “vittoria in Ucraina”. Nonostante lei abbia detto il contrario in Parlamento (mentendo), l’ha fatto più volte. Macron, nel maggio del 2022, quando in tanti credevano che la famigerata controffensiva di Kiev avrebbe liberato i territori occupati, Crimea inclusa, disse addirittura questo: “Non dobbiamo umiliare la Russia dopo la guerra”.

Adesso i due sanno di non contare nulla, sanno che Putin non se li fila proprio. La Russia tratta con gli USA adesso. Gli attori che possono dare una svolta all’orrore della guerra sono Putin, Trump e Xi Jinping, non certo Macron e la Meloni, del tutto irrilevanti e squalificati vista la linea che hanno preso negli ultimi tre anni.

Adesso questi due, le due facce della stessa medaglia, litigano. I principali quotidiani italiani danno notizia del loro litigio e i due saranno senz’altro contenti. Litigando pensano di far vedere che esistano politicamente.

La situazione è chiara. Macron, conscio di non contare nulla e in più in preda a una storica arroganza francese, si sbraccia, propone, dichiara, parla, organizza meeting inutili buoni solo per assaggiare tartine. Ovviamente è confuso, dunque spara cazzate (cazzate pericolosissime perché magari qualcuno al Cremlino ci crede pure) a raffica, come quando alcuni mesi fa ha ipotizzato l’invio di truppe in Ucraina o come quando, tre giorni fa, ha parlato della possibilità di piazzare testate nucleari francesi in Polonia, un Paese che confina con la Bielorussia (alleato strategico di Mosca) e con la Russia stessa (confina con l’exclave russa di Kaliningrad). La Meloni è più raziocinante e senz’altro meno arrogante di Macron. Sa di non contare nulla, sa che questa storia non si concluderà con la vittoria ucraina ma con l’Ucraina fuori dalla Nato (magari in Ue, dunque dentro un’organizzazione di Paesi fallimentare) e che difficilmente Kiev recupererà i territori perduti.

Dunque che fa? Si smarca!

Io lo dico da settimane. Prova a smarcarsi, a non farsi vedere con i Macron and co. E cerca di farsi vedere da Trump ancor più suddita e questuante. Certo è difficile per lei giustificare le assenze alle degustazioni di tartine organizzate da Macron, dato che per anni vi ha partecipato. Dunque che fa? Spara balle, dice che non partecipa perché in quei consessi si discute di inviare truppe in Ucraina (cosa che effettivamente Macron ha proposto ma non era l’oggetto delle discussioni delle ultime degustazioni di tartine organizzate dai cosiddetti leader europei). Macron le risponde che si tratta di fake news e i due, per loro fortuna, finiscono sui giornali. Non per le loro proposte negoziali, non per le loro reali posizioni sulla guerra (esistono?), ma per i loro litigi.

“Non partecipo più alle degustazioni di tartine organizzate da Macron e dalla Commissione europea, sono a dieta”, se la Meloni avesse risposto così sarebbe stata più credibile.

La verità è che l’Ue negli ultimi tre anni si è suicidata e oggi, parafrasando il professore universitario de “La meglio gioventù”, è un continente bello e inutile. Rammento che Macron e Meloni negli ultimi tre anni non hanno vissuto su Marte, hanno guidato il suicidio europeo con le pance gonfie di tartine e il cervello completamente vuoto.

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