Forum Italiano dei Comunisti

I referendum dell’8 e 9 Giugno: un passaggio obbligato e difficile

Forum Italiano dei Comunisti – 18/05/2025

 

DOPO LA CAMPAGNA CONTRO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA I REFERENDUM DELL’8-9 GIUGNO: UN PASSAGGIO OBBLIGATO E DIFFICILE

 

Mentre lo scontro col governo Meloni continua senza trovare un punto di forza che sia in grado di metterlo in crisi, si stanno rapidamente avvicinando i referendum di giugno e insieme la consapevolezza che potrebbero rappresentare per la destra una sorta di rivincita su quello che è stato il movimento contro l’autonomia differenziata che, seppure non è arrivato a un pronunciamento referendario, ha ottenuto una profonda revisione da parte della Corte Costituzionale.

La battaglia contro l’autonomia differenziata è stata condotta su un terreno di credibilità che ha convinto la maggioranza degli italiani che la porcata leghista e della destra rappresentava una un punto di rottura dell’unità nazionale e di differenziazione di status tra i cittadini italiani. In questo contesto, la destra, in caso di referendum, sarebbe uscita con le ossa rotte e la sentenza della Corte ha provveduto a levarle le castagne dal fuoco.

Questa volta  invece, per i 5 referendum promossi dalla CGIL la situazione si presenta assai diversa.

L’iniziativa referendaria del sindacato di Landini, a nostro parere, è nata da un calcolo che si può definire strumentale da parte di un’organizzazione che, trovandosi in difficoltà per l’inerzia dimostrata sul terreno rivendicativo, tentava, senza dover scontentare troppo l’avversario, di recuperare con una campagna su questioni importanti, ma non centrali nello scontro politico e di classe. Nelle condizioni in cui si trovano oggi i lavoratori, ritornare sul Jobs Act di Renzi, sulle modalità di licenziamento nelle piccole aziende, sulle responsabilità del committente negli appalti e sulla regolamentazione di alcuni aspetti dei contratti a termine e aggiungere per buona misura una modifica dei tempi per il riconoscimento della cittadinanza fa apparire i quesiti referendari meno incisivi e questo non favorisce un pronunciamento su larga scala degli elettori e il raggiungimento del quorum del 51% degli aventi diritto al voto. E’ appunto su questo che si gioca la partita: la destra ne è consapevole e spera, per vincere la partita, nella mancanza di forti motivazioni al voto.

Sia chiaro, non è che i quesiti siano sbagliati o non abbiano rilievo rispetto alle questioni specifiche, ma non sono tali da spingere milioni di italiani ad andare a votare. Ormai però il dato è tratto e, obtorto collo, bisogna dare una valutazione oggettiva delle cose e scegliere il da farsi.

Sui singoli quesiti non vi è dubbio che rappresentano per la sinistra, e in particolare per i lavoratori, qualcosa di importante, in particolare quello sulla responsabilità dei com­mit­tenti degli appalti, che ha un’incidenza sugli infortuni sul lavoro o quello sui licenziamenti senza giusta causa, ma anche il quesito referendario sull’anticipazione del riconoscimento della cittadinanza agli immigrati è un segnale in controtendenza rispetto alla politica delle destre.

Detto questo però bisogna considerare anche i contraccolpi politici del mancato raggiungi­mento del quorum. Chi ha deciso di chiamare gli elettori a votare ai referendum avrebbe dovuto prenderli in considerazione. Ma ormai siamo in ballo e bisogna ballare.

Per questo bisogna farsi carico delle difficoltà e lavorare  perchè le cose vadano nel verso giusto. L’obiettivo per tutti è sempre la Meloni e  la sua sconfitta.

Segue da: “Il Fatto Quotidiano“ del 17 Maggio 2025, pag. 10:

L’8 e 9 giugno urne aperte per i cinque referendum

COSA SI DECIDE

1 LICENZIAMENTI ILLEGITTIMI 
Il quesito abroga le norme del Josb act che riducono la possibilità di essere reintegrati in caso di licenziamento illegittimo (ad esempio senza un valido motivo economico o disciplinare)

2 TUTELE NELLE PICCOLE IMPRESE 
Il quesito abolisce il limite massimo di 6 mesi di retribuzione dell’indennizzo in caso di licenziamento senza valido motivo rimettendo al giudice l’entità del risarcimento

3 LAVORI PRECARI 
Il quesito abolisce la possibilità di fare contratti di durata inferiore ai 12 mesi senza dovere fornire alcuna motivazione(la cosiddetta “causale”).

4 SICUREZZA NEGLI APPALTI 
Il quesito abolisce la norma che limita la responsabilità solidale del committente ai soli rischi dovuti all’interferenza fra le attività delle imprese coinvolte nell’appalto. Insomma, amplia la responsabilità in solido dell’impresa appaltante nel caso di incidenti sul lavoro negli appalti e subappalti.

5 CITTADINANZA 
Il quesito dimezza, da 10 a 5, gli anni di residenza continuativa in Italia necessari per ottenere la cittadinanza italiana

 

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