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Concluso il convegno “Il coraggio della Pace – Disarma” – considerazioni

E ora andiamo avanti uniti … c’è tanto lavoro da fare insieme

Care e cari,
vi scriviamo per inviarvi alcune considerazioni sulla 3 giorni di Disarma, che si è conclusa la scorsa settimana. Sentiamo però, prima di ogni altra cosa, il bisogno di condividere con tutti voi il dolore per l’improvvisa e inaspettata perdita del nostro amico, compagno, fratello Ali Rashid.

Ali, politico, intellettuale colto e generoso, è stato fondamentale punto di riferimento in Italia per chiunque da anni lotta per chiedere giustizia per la Palestina, suo paese a cui ha dedicato l’intera esistenza.

Ci ha accompagnato anche nel percorso di Disarma, con dolcezza, autorevolezza e serietà. Continueremo a sentirlo al nostro fianco nella lotta perché cessi l’olocausto a Gaza e il popolo palestinese possa vivere in pace nella sua terra. E’ il solo modo perché Ali resti vivo.

 

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La V edizione nazionale de Il Coraggio Della Pace, che abbiamo tenuto allo Spin Time di Roma dal 9 all’11 maggio, ci consegna un risultato tanto positivo quanto impegnativo.

Positivo perché, nonostante le numerose iniziative in contemporanea sul tema della pace, e nonostante la durata dell’evento, ha visto una notevole partecipazione di pubblico, i cui volti per la maggioranza a noi sconosciuti. E’ il segnale di quanto stia crescendo la consapevolezza dell’urgenza di uscire dalla guerra ed anche del fatto che le nostre iniziative sono attrattive.

Positivo perché tutte le relatrici e i relatori (autorevolissimi) hanno partecipato portando un contributo importante, che sarà nostra cura raccogliere. Verrà infatti realizzata una pubblicazione con gli interventi di questa 5ª edizione.

Positivo perché, anche in questa occasione, Disarma, nonostante non abbia finanziamenti istituzionali, è riuscita a fare fronte a tutte le spese grazie al contributo volontario di centinaia di persone.

Positivo perché abbiamo sentito un apprezzamento per il lavoro svolto sia da parte di chi è intervenuto che dei partecipanti e delle partecipanti, con la richiesta di proseguire il cammino e di un coinvolgimento diretto per lavorare insieme.

Infine, positivo perché a differenza del settembre del 2023, quando si é svolta la 1ª edizione, la mobilitazione contro la guerra è cresciuta, come conferma il grande successo della manifestazione del 5 aprile.

Come dicevamo all’inizio, la tre giorni ci consegna anche un risultato impegnativo.
Non solo non ci possiamo fermare, ma dobbiamo fare di più e meglio.
Tanti sono stati gli spunti raccolti ed i suggerimenti, ma tre sono le domande principali che vogliamo riportarvi.

La prima: Gaza, la Palestina. Ciò che avviene in queste ore unisce il massimo della disumanità del governo israeliano nei confronti di un popolo, al massimo di complicità dell’Occidente che, con il suo silenzio di fronte a ciò che accade, scrive una delle pagine più buie della propria storia. I nostri figli e le nostre figlie e nipoti ci chiederanno ragioni per non aver fatto abbastanza.

Per contrastare quanto sta avvenendo a Gaza e in Cisgiordania dobbiamo fare di più. Da qui l’esigenza di lanciare subito una campagna nazionale che, come ci ha ricordato Moni Ovadia nel suo intervento, deve essere chiara a partire dalle parole che usiamo:

FERMIAMO IL GENOCIDIO DI GAZA!

Sarà una campagna da realizzare in tutta Italia attraverso assemblee e manifestazioni e portando anche in tutti i consigli comunali la mozione presentata in Parlamento da M5S, AVS e Pd.

La seconda: alla grande manifestazione popolare del 5 aprile promossa dai 5Stelle, alla quale in tanti hanno aderito, occorre dare una continuità. È dunque importante che si crei un coordinamento tra tutti coloro che l’hanno promossa e vi hanno partecipato. Dobbiamo avere come riferimento quella piazza, con quella partecipazione di massa, e non accontentarci di meno, non arretrare.

La terza: è partita la campagna europea Stop Rearm Europe per contrastare il folle riarmo europeo. È una campagna importante che va sostenuta e che Disarma sostiene. In particolare occorre lavorare per far sì che la manifestazione nazionale proposta per il 21 giugno, in concomitanza con il vertice NATO, diventi un evento ancor più grande di quello del 5 aprile.

I tre giorni del Coraggio della Pace si sono conclusi con un dibattito tra le forze politiche e le associazioni che condividono questo programma. Diversi interventi hanno proposto la costituzione di un coordinamento permanente tra queste forze. Lavoriamoci, è importante.

È importante per la pace, ma non solo. Non è un caso se le forze politiche presenti domenica mattina sono anche quelle che sostengono i 5 referendum, mentre quelle assenti sono contrarie.

Collegare la lotta contro la guerra e il riarmo alla lotta per la democrazia (NO al DDl SICUREZZA) e per i diritti (appoggio ai 5 quesiti referendari). Anche questo è emerso con forza dalla nostra 3 giorni.

Ci impegneremo per realizzare tutto ciò.

Di fronte all’orrore che si consuma minuto dopo minuto sotto gli occhi del mondo a Gaza, la guerra in Ucraina che prosegue, altri territori che stanno precipitando in guerra, sentiamo l’urgenza di fare il massimo dello sforzo. C’è un grandissimo lavoro da fare!

Dopo le giornate di Roma – IL NEMICO E’ LA GUERRA – ci sentiamo un po’ più forti e meno soli, perché in tanti ci hanno raggiunto rendendosi disponibili ad un impegno comune. In molti si sono iscritti a Disarma e questo ci riempie di gioia.

Chi non l’ha fatto e ha voglia di farlo, può iscriversi entrando [qui]

Stiamo riorganizzando gli indirizzari dell’Associazione. In tempi brevi convocheremo un’assemblea degli iscritti e delle iscritte per proseguire il confronto e lanciare le nostre campagne sui territori.

Prima di salutarvi, vogliamo ringraziare i compagni e le compagne di Disarma, in particolare: Angelica Gatti, Francesco Anselmi, Cosimo Lardella, Gioacchino Costa, Alba Paolini, Paola Pellegrini, Carlo Paolini, Tiberio Tanzini e quanti hanno lavorato all’organizzazione dell’evento. Un grazie speciale va a Serena Cavalletti, che ha curato come sempre con amore e professionalità la grafica e la comunicazione.

Infine grazie ai coraggiosi e alle coraggiose della Pace che sono generosamente intervenuti/a arricchendoci con le loro preziose analisi:
Paolo Perrini, Elena Basile, Pasquale Tridico, Alessandro Volpi, Monica Di Sisto, Marco Tarquinio, Francesca Albanese, Giulia Bosetti, Yousef Salman, Don Mattia Ferrari, Pino Arlacchi, Francesco Sylos Labini, Alfonso Gianni, Ginevra Bompiani, Moni Ovadia, Massimo Wertmüller, Fabio Mini, Luisa Morgantini, Sabrina Pignedoli, Angelo D’Orsi, Domenico Gallo, Maria Luisa Boccia, Linda Santilli, Pasqualina Napoletano, Raniero La Valle, Francesca Fornario, Vauro, Maurizio Acerbo, Alfredo D’Attorre, Stefano Fassina, Alessandra Maiorino, Marcello Accordino, Francesca Ruocco, Patrizia Sterpetti, Sarah Morteza, Francesco Cori.
Un saluto affettuoso

Non abbiamo paura

 

Claudio Grassi e Linda Santilli

 

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