Per il 7 e il 21 giugno sono state indette due manifestazioni, la prima a sostegno dei palestinesi e contro i massacri a Gaza e l’altra, nel quadro di un’iniziativa europea, contro il riarmo. Per il loro oggetto le due iniziative sono certamente condivisibili e bisogna evitare di fare confusione, come sta avvenendo in questi giorni attorno al dilemma ‘aderire o sabotare?’.
E’ la solita storia che si ripropone sempre dentro quella che noi usiamo definire ‘logica gruppettara’, che giudica i fatti non con un criterio politico oggettivo, ma secondo una specifica posizione alla quale la realtà si dovrebbe adattare.
E’ arrivato dunque il momento di chiarire questo tipo di comportamento e riportare il ragionamento su un terreno diverso, onde evitare sceneggiate che non hanno senso e servono solo a riempire le cronache giornalistiche sull’antagonismo.
Ebbene, la manifestazione su Gaza e la Palestina del 7 giugno riveste un’importanza notevole perchè è collegata alla presa di posizione di 5 Stelle, AVS e PD in Parlamento. Certo la sua formulazione può non soddisfarci completamente, ma il fatto è che non si vuol vedere che si sta verificando in Italia uno sviluppo in profondità del sentimento di ripulsa per le azioni di Israele che si esprime in vari modi (com’è logico che sia) e di questo bisogna tener conto.
La stessa cosa vale per la manifestazione del 21. Le organizzazioni promotrici non brillano per la loro radicalità, ma anche qui si parla di lotta al riarmo in una dimensione europea e questo ci deve necessariamente interessare.
Quindi che fare? Noi suggeriamo che verso queste iniziative si tenga un comportamento unitario senza che questo impedisca che ci siano anche striscioni con la scritta no al genocidio e no alla NATO. L’importante è che non si rompa l’unità della mobilitazione.
Forum Italiano dei Comunisti – 31/05/2025
