Lo scorso 29 maggio abbiamo presentato il nostro nuovo rapporto sulle condizioni di detenzione. Lo abbiamo fatto partendo dalle visite dell’osservatorio di Antigone con il quale, nel 2024, abbiamo visitato 95 istituti penitenziari per adulti e la maggior parte degli istituti penali per minorenni in tutta Italia, da Bolzano ad Agrigento. Il quadro emerso è drammatico: sovraffollamento record, carenza di personale, diritti compressi e una deriva punitiva che mette a rischio la tenuta costituzionale del sistema.
Come mai negli ultimi decenni in carcere si percepisce sofferenza, tensione, paura. Abbiamo potuto constatare con i nostri occhi cosa significa un sistema penitenziario in crisi profonda di identità: corpi ammassati in celle chiuse, spazi inadeguati, tensione alle stelle, sofferenza generalizzata, condizioni igieniche e sanitarie inaccettabili, educatori stanchi, poliziotti in difficoltà, direttori provati, medici preoccupati, volontari a malapena tollerati, progetti educativi, sociali e lavorativi dirottati su binari morti.
Il sistema penitenziario deve tornare a respirare aria buona e sana, altrimenti rischia una pericolosissima implosione.
Per questo, di fronte a tutto ciò, abbiamo chiamato alla costruzione di una grande alleanza di tutti coloro che intendano muoversi nel solco dell’articolo 27 della Costituzione, a partire dalle Università, dalle associazioni, dal mondo delle professioni e dai sindacati. Il carcere non va trasformato in una trincea di guerra. È necessario che si ridefinisca un senso comune della pena e quanto meno non si metta mai in discussione la necessità di tutelare sempre la dignità di tutte le persone private della libertà.
In questa newsletter vi lasciamo alla lettura del rapporto, ad alcuni articoli che ne parlano (ma anche ad altro). Mentre vi terremo aggiornati sulle attività delle prossime settimane.
Buona lettura.
Patrizio Gonnella, Presidente di Antigone |