Caccia aperta a mandrie inselvatichite nel Lazio: “Una deriva da Far West, istituzioni complici”
REA – 13/06/2025
“Non possiamo accettare una simile deriva da Far West promossa dalle istituzioni, che dovrebbero invece tutelare non solo gli interessi dei cittadini, ma anche i diritti degli animali” dichiara Gabriella Caramanica, Segretario nazionale del partito politico REA, commentando il piano della Regione Lazio che prevede lo stanziamento di 1,6 milioni di euro ai Comuni per l’abbattimento delle mandrie inselvatichite.
Un piano inaccettabile e inquietante, sottolinea Caramanica. Prima di parlare di fucili e droni, sarebbe opportuno chiedersi perché si è arrivati a questa situazione. Le cause? Mancanza di controlli, assenza di monitoraggio, gravi inadempienze da parte delle amministrazioni locali e delle ASL competenti.
“Si tratta di una misura che viola apertamente i principi costituzionali e le norme sul benessere animale- prosegue Caramanica. Un atto grave, firmato da un governo regionale di destra, guidato da Fratelli d’Italia, che tenta di coprire le proprie responsabilità dietro provvedimenti disumani”.
A rendere il quadro ancora più paradossale è l’applicazione della recente legge contro il maltrattamento degli animali, tanto decantata dal Responsabile Lega Benessere Animali Manfredi Potenti e dalla Sig.ra On. Michela Brambilla — quest’ultima, tra l’altro, già denunciata da REA per conflitto d’interessi. La legge, infatti, assolve le pubbliche amministrazioni da ogni responsabilità in caso di interventi, nello specifico maltrattamento di animali, le cui specie rientrano nel quadro delle “leggi speciali” (ovvero animali da reddito per gli allevamenti o fauna selvatica per la caccia)
Ed ecco il primo, tragico, risultato di quella norma: l’abbattimento autorizzato di mandrie di animali. E poi? Seguirà forse un business della carne “delle mandrie inselvatichite”?
Ci opponiamo fermamente a questo modello di gestione emergenziale e repressiva. Osteggeremo con determinazione questo piano regionale vergognoso, a partire da un’indagine approfondita volta ad accertare le responsabilità delle autorità competenti. Dichiara Caramanica, concludendo che “non possiamo più tollerare un governo che calpesta la dignità degli animali e l’intelligenza dei cittadini a favore delle lobby. Troppo comodo anche per gli allevatori”.