Forum Italiano dei Comunisti

“Codisti e avanguardisti. Come affrontare la lotta alla guerra e organizzare il movimento”

Forum Italiano dei Comunisti – 23/06/2025

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CODISTI  E  AVANGUARDISTI.
COME AFFRONTARE LA LOTTA ALLA GUERRA E ORGANIZZARE IL MOVIMENTO

 

Il 21 in piazza a Roma, da Porta San Paolo al Colosseo, c’erano  sicuramente 100.000 persone. Stavolta non era il popolo dei partiti, ma quel movimento, diversamente articolato, che è contro le guerre. Una dimostrazione dunque che la spinta contro la guerra c’è e che bisogna saperne raccogliere le istanze, portandola dentro un rapporto unitario e una capacità di ragionamento collettivo su come procedere.

Il 21 è stata anche la verifica di come coloro che strumentalizzano le questioni che sono alla base degli avvenimenti drammatici che stiamo vivendo dimostrino la loro inutilità. Ancora una volta infatti, a fronte di una marea di persone che ha sfilato fino al Colosseo, si è vista la rappresentazione dei soliti noti che gridavano cose abbastanza simili ma, gelosi della loro separatezza, facevano il loro corteino. Quasi una ripetizione del 5 aprile scorso.

E’ facile ironizzare su questa stupidità politica ma, se considerata da un altro punto di vista, la cosa è più seria e degna di considerazione. Si tratta infatti di posizioni che è arrivato il momento di battere, culturalmente e politicamente, perchè sono quelle che impediscono di analizzare le questioni in modo oggettivo e individuare la forza, o le forze, che possono concorrere a cambiare le cose.

E’ dal 5 aprile scorso che ogni volta che la situazione monta si trova un diversivo per distogliere l’attenzione dall’evento principale. E’ solo un caso?

Questo vale anche su altre scelte che hanno dell’incomprensibile come, ad esempio, la proclamazione di uno ‘sciopero generale’ assolutamente virtuale, mentre nello stesso giorno c’era lo sciopero del metalmeccanici indetto dai confederali che è risultato molto partecipato ed è sfociato nell’occupazione della tangenziale di Bologna. Agli avanguardisti bisogna domandare: ma a scioperare era solo Landini oppure c’erano i metalmeccanici in carne ed ossa con cui necessariamente bisogna rapportarsi? E’ casuale questo comportamento?

Ritornando alla lotta per la pace, in che modo va dunque impostata la questione per evitare il codismo e l’avanguardismo? Perchè di questo si tratta in realtà anche per impedire che la discussione si areni su chi è più o meno di ‘sinistra’. Da questo punto di vista è indispensabile, soprattutto per noi comunisti, avere un rapporto chiaro tra analisi della situazione e indicazione politica. Le due cose sono collegate, ma per passare dall’una all’altra bisogna scendere nell’analisi concreta della situazione concreta.

Se è vero che la tattica senza una strategia non ha efficacia, la mancanza di tattica rende vano l’obiettivo. Oggi ci sono in campo, in maniera maggioritaria rispetto a chi si dichiara più a sinistra, forze che sono contro la guerra e contro il riarmo.

Per noi questo è il punto centrale su cui va costruita l’unità e la forza in grado di impedire che il governo e l’UE ci portino su un’altra strada. Consolidare quest’area è fondamentale. Ignorarla ci fa cadere nel velleitarismo ideologico che è la base dell’impotenza politica. Del resto questa stessa area è quella che può giocare la partita contro il governo Meloni e puntare a un’alternativa politica che escluda la guerra. A questo proposito noi sappiamo che è ormai aperta la partita dell’unità a sinistra per battere la Meloni. Sappiamo anche, per quanto ci riguarda, che in questa partita si giocano le due opzioni, quella del liberal-imperialismo del settore guerrafondaio del PD e quella di chi invece vuol costruire un’alternativa alla destra basata sulla pace e sulla difesa dei diritti costituzionali. Un movimento unito contro la guerra può avere un peso decisivo su come andranno le cose. Importante, per questo, è battere i cattivi maestri che per difendere il loro avanguardismo ostacolano questa alternativa.

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