Alessandro Di Battista – 04/07/2025
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Mentre a Gaza lo Stato terrorista di Israele continua ad uccidere i bambini palestinesi, la complicità del nostro Paese appare sempre più evidente.
L’Italia, infatti, ha inviato (e continua ad inviate) materiali chiave per esplosivi e armi nucleari. Sono materiali classificati come esportazioni di forniture civili. Non sono quindi soggette all’approvazione del Parlamento, ma in realtà servono all’Idf, le forze armate israeliane, ovvero la peggiore organizzazione terroristica al mondo.
Alcune ore fa Elisa Brunelli ha pubblicato un’inchiesta su Altreeconomia.
Secondo l’inchiesta, “nel 2024 l’Italia ha iniziato a esportare cordoni detonanti verso Israele, inviando complessivamente 140 tonnellate di materiale per un valore di 2.078.458 euro”. Sapete a cosa servono quei cordoni detonanti? A finire il genocidio e a trasformare Gaza in un cimitero.
Ma non finisce qui. L’Italia rifornisce Tel Aviv anche trizio, un isotopo radioattivo che serve al funzionamento dei reattori nucleari. Anch’esso classificato come “dual use”, ma di fatto viene usato per realizzare le bombe termonucleari o per rendere più potenti gli ordigni.
È da ottobre 2023 – spiega l’inchiesta – che l’Italia ha iniziato a inviare trizio a Israele. E il nostro Paese è il principale fornitore per un valore del 2024 di 1.485.587 euro e 288 chilogrammi. E nel 2025 c’è stato un incremento delle esportazioni pari al 276%.
Il Governo della donna, madre e cristiana da un lato continua a tacere sull’olocausto palestinese, dall’altro fornisce armi e materiale bellico ad uno Stato genocida a genocidio in corso.