REA – 07/07/2025
Quella moria di pesci e lo sfregio del Comune di Grosseto nel parco pubblico di via Giotto:
rischio sanitario per cittadini e animali
Il Parco di Via Giotto a Grosseto è diventato teatro di un grave episodio di degrado ambientale: una moria di pesci nel laghetto comunale, a cui si aggiunge lo scandalo di un’area pubblica completamente abbandonata. La situazione, portata alla luce dal giornalista Lorenzo Mancineschi de “Il Giornalista Scomodo” tramite diverse inchieste .
Lo scenario è desolante- commenta Gabriella Caramanica, segretario nazionale del partito politico REA – Nonostante le ripetute segnalazioni, i laghetti del parco continuano a versare in condizioni di totale abbandono e incuria. Non c’è traccia di manutenzione e, ancor più grave, manca ogni attenzione al benessere degli animali. I pesci morti galleggiano sulla superficie dell’acqua, mentre, ironia della sorte- sottolinea Caramanica- gli addetti comunali hanno disposto dei cartelli della campagna estiva contro gli abbandoni degli animali proprio all’ingresso del parco.
Nonostante la prima denuncia di Mancineschi, nessun operaio è intervenuto per ripulire i laghetti e le condizioni delle vasche rimangono allarmanti: l’acqua è stagnante, il che favorisce la putrefazione mentre i detriti e rifiuti rischiano di ostruire i filtri. Ma il problema più grave è l’assenza di un ricambio idrico adeguato. Al centro dei laghetti sono presenti delle pompe che non sono in funzione.
Questa incuria – rilancia Caramanica- non solo condanna a morte i pochi pesci che potrebbero essere sopravvissuti ma rappresenta anche un grave rischio sanitario per i cittadini e i loro animali. L’acqua stagnante è un terreno fertile per la proliferazione di insetti, aumentando la probabilità di trasmissione di virus e malattie, come la leishmaniosi per i cani.
Il Parco di Via Giotto è diventato il simbolo dell’abbandono da parte delle amministrazioni pubbliche, trasformandosi da luogo di svago in una vera e propria minaccia per la salute pubblica e il benessere animale. È tempo che le autorità intervengano in modo risolutivo per ripristinare la dignità di quest’area e garantire un ambiente sicuro e sano per tutti. Conclude Caramanica.

