Il 65% degli italiani rifiuta la guerra: l’Italia dice NO al conflitto mentre l’Occidente prepara le armi

Giuseppe Salamone – 19/07/2025

https://giuseppesalamone.substack.com/p/il-65-degli-italiani-rifiuta-la-guerra

 

Nonostante un’escalation propagandistica e un aumento del 46% nella spesa militare, la maggioranza assoluta degli italiani si dichiara pacifista, contraria al riarmo e favorevole alla neutralità.

Gli italiani rifiutano la guerra, ma l’Occidente continua a prepararsi al conflitto

In un’Italia sempre più sospinta verso la militarizzazione, il popolo continua a dire “no” alla guerra. È quanto emerge dal nuovo rapporto del Censis, che fotografa un Paese profondamente disallineato rispetto alla narrazione occidentale che spinge verso il riarmo, il confronto armato e la logica dell’escalation.

Nonostante un aumento del 46% nella spesa militare negli ultimi dieci anni — che ha portato l’Italia a spendere 35,6 miliardi di dollari nel 2024 — il consenso popolare resta largamente contrario all’ipotesi di un coinvolgimento diretto in conflitti armati. Solo il 16% degli italiani si dice pronto a combattere, mentre ben il 39% si dichiara pacifista e il 19% afferma che diserterebbe in caso di guerra. Una percentuale significativa — il 26% — preferirebbe addirittura affidarsi a mercenari stranieri piuttosto che impugnare le armi.

Un popolo pacifico, ma sempre più sospettoso

Gli italiani non credono nella retorica guerresca. Il 65% ammette che “non siamo un popolo di guerrieri” e il 63% vede già nei dazi americani una forma di aggressione. Il mito dell’alleato statunitense perde forza: il 46% degli intervistati dubita che gli USA saranno al fianco dell’Italia in caso di guerra.

A fronte di queste convinzioni, è chiaro che l’aumento della spesa per la difesa — e l’insistenza di parte della politica e dei media sul rafforzamento militare — non trova corrispondenza nella volontà popolare. L’81% si rifugierebbe in un bunker, il 78% accumulerebbe cibo, ma pochi combatterebbero. Più che pronti alla guerra, gli italiani sembrano pronti a sopravvivere alla guerra imposta da altri.

Neutralità, non allineamento, distacco dalle logiche di blocco

La posizione preferita dagli italiani, anche davanti ai principali conflitti internazionali, è inequivocabile: neutralità. Il 62% ritiene che l’Italia non debba schierarsi né con Kiev né con Mosca. Il 70% vuole una posizione neutrale anche sul conflitto in Medio Oriente. Persino davanti a ipotetiche mire espansionistiche degli Stati Uniti — come un’occupazione della Groenlandia — il 58% chiede che l’Italia si tenga fuori.

Il consenso per il riarmo, invece, rimane minoritario: solo il 25% è disposto ad accettare tagli a sanità e previdenza pur di aumentare le spese militari.

Una propaganda di guerra che non attecchisce

Il contrasto è netto. Mentre parte dell’Occidente continua a veicolare un messaggio di scontro inevitabile, gli italiani restano ancorati a un’idea di pace concreta e difensiva, non offensiva. La propaganda guerresca — fatta di slogan sulla deterrenza, sul “dovere di difendere la democrazia”, sull’inevitabilità del conflitto con l’Est — non attecchisce in una popolazione che ha memoria storica della guerra e un forte radicamento culturale nel pacifismo.

Persino la bomba atomica, simbolo estremo della logica di potenza, raccoglie solo l’11% dei consensi: un segnale che, sebbene la percezione della minaccia cresca, non c’è voglia di rispondere al terrore con altro terrore.

Conclusione: l’Italia vuole la pace, non la guerra

Il quadro tracciato dal Censis è chiaro: l’Italia reale non segue la linea della guerra, e non si lascia trascinare nella polarizzazione imposta da potenze globali in competizione. Il popolo chiede neutralità, diplomazia e difesa dei valori civili, non coinvolgimento nei giochi geopolitici delle superpotenze.

In un’Europa che torna a parlare il linguaggio delle armi, l’Italia resta — ancora una volta — un Paese che vuole parlare il linguaggio della pace.

 

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