Gianandrea Gaiani – 15/07/2025
Trump finge di minacciare la Russia ma spreme l’Europa – AGGIORNATO – Analisi Difesa
Il 14 luglio Donald Trump ha precisato i contorni della nuova iniziativa statunitense nei confronti della Russia e della guerra in Ucraina. Con al fianco il segretario generale della NATO, Mark Rutte, Trump ha ribadito di essere “deluso dal presidente Putin, perché pensavo che avremmo raggiunto un accordo due mesi fa, ma non sembra esserci riuscito. Quindi sulla base di ciò imporremo dazi molto severi se non raggiungeremo un accordo entro 50 giorni. Dazi pari a circa il 100%” fa applicare alle nazioni che commerciano con Mosca. “Spero di non doverlo fare” ha detto Trump alla Casa Bianca, annunciando nuovi invii di armamenti a Kiev ma ribadendo, come aveva già anticipato, che saranno gli alleati europei a pagare il conto molto salato.
Trump e Rutte hanno presentato un accordo, peraltro ancora vago, in base al quale la NATO (cioè i partner europei dell’alleanza) acquisterà armi dagli Stati Uniti, comprese le batterie antimissile Patriot, per poi darle all’Ucraina. “Gli Stati Uniti venderanno miliardi di dollari di equipaggiamento militare alla NATO che li porterà’ rapidamente sul campo di battaglia”, ha dichiarato Trump.
Rutte ha aggiunto che grazie a questo accordo l’Ucraina riceverà “un numero enorme di armi”. “Quello che faremo è lavorare attraverso i sistemi Nato per assicurarci di sapere di cosa hanno bisogno gli ucraini, in modo da poter preparare i pacchetti” ha detto il segretario generale dichiarando che “è del tutto logico che gli europei paghino per le armi inviate all’Ucraina” e di essere in contatto con “numerosi Paesi” che vogliono aderire all’accordo, fra cui Finlandia, Danimarca, Svezia, Norvegia, Gran Bretagna, Olanda e Canada. “Ed è solo la prima ondata, ce ne saranno altri”, ha aggiunto.
Rutte, nei confronti di Trump più nei panni di un maggiordomo che di un segretario generale, sembra aver ormai sdoganato il fatto che la guerra in Ucraina contro la Russia riguarda solo l’Europa mentre gli Stati Uniti, bontà loro, ci vendono le armi necessarie a tentare di sostenere Kiev.
Fonti dell’amministrazione citate dai media statunitensi ritengono che il pacchetto di nuovi aiuti militari a Kiev abbia un valore di 10 miliardi di dollari, tutti a carico degli europei. Secondo il Washington Post Trump starebbe valutando l’invio a Kiev anche di armi offensive, dai missili da crociera Tomahawk (1.200/1.600 chilometri di raggio d’azione) e JASSM (380 chilometri) a nuove forniture dei missili balistici tattici ATACMS (300 km) ma al momento l’unica ipotesi forse credibile riguarda questi ultimi, già impiegati da Kiev ma di cui l’US Army ha scorte molto limitate.
In serata (in Italia) Trump ha sgombrato il campo da ogni dubbio negando di voler consegnare all’Ucraina missili a lungo raggio, che renderebbero possibile colpire obiettivi più in profondità in territorio russo. “No, non intendiamo farlo“, ha detto Trump ai giornalisti.
Il presidente ha affermato anche che Volodymyr Zelensky “non dovrebbe prendere di mira Mosca“, smentendo un articolo del Financial Times le cui fonti avevano riportato che Trump avrebbe incoraggiato l’Ucraina a intensificare gli attacchi in profondità sul territorio russo. Secondo il giornale, durante una telefonata il 4 luglio tra i due leader, Trump avrebbe chiesto: “Volodymyr, puoi colpire Mosca? Puoi colpire anche San Pietroburgo?”. E Zelensky avrebbe risposto:”Assolutamente. Possiamo farlo se ci date le armi”.
Per comprendere gli ultimi sviluppi risulta illuminante e al tempo stesso imbarazzante (per la UE e i governi europei) l’affermazione di Trump: “Penso che questa sia un’opportunità per ottenere la pace. L’Europa ha molto entusiasmo per questa guerra. Pensano davvero che sia una cosa molto, molto importante da fare, altrimenti non la farebbero. Loro pagano per tutto, non pagherebbero se non ritenessero la guerra importante. Quella di Biden è stata la peggiore amministrazione della storia, e quella in Ucraina è la guerra di Biden. Io penso solo che debba finire”.
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