Giuseppe Salamone – 21/07/2025
https://giuseppesalamone.substack.com/p/meloni-da-il-via-libera-al-riarmo
Mentre la sanità italiana è al collasso e milioni di cittadini fanno i conti con tagli, povertà e servizi essenziali allo sfascio, il governo Meloni sceglie di spendere per la guerra.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dato ufficialmente il via libera al piano ReArm EU, il programma da 800 miliardi di euro promosso da Ursula von der Leyen per rafforzare l’industria militare europea. Il governo italiano ha espresso un parere favorevole nero su bianco, depositato in Parlamento, dove si discute in questi giorni nelle commissioni Affari europei e Difesa.
Ma non finisce qui: l’esecutivo Meloni ha anche chiesto che parte dei fondi inutilizzati del PNRR venga destinata alla Difesa, di fatto dirottando risorse che dovevano servire alla ripresa economica e al miglioramento dei servizi pubblici.
In un Paese dove:
- nei pronto soccorso mancano oltre 3.500 medici su 9.000 necessari,
- solo il 62% dei turni è coperto da personale del Servizio Sanitario Nazionale,
- specializzandi in formazione vengono impiegati con pieni carichi di lavoro e responsabilità,
- e i cittadini devono attendere mesi per una visita o ricorrere al privato per curarsi,
il governo sceglie di investire nella corsa al riarmo.
È una contraddizione lampante, anzi, una scelta ideologica: non ci sono soldi per sanità, scuola, stipendi e pensioni, ma si trovano senza difficoltà quando si tratta di armi, droni e industria bellica.
Nel nome della “sicurezza” europea, il governo Meloni si accoda senza esitazioni alla linea di Ursula von der Leyen, lasciando alle spalle le promesse di “difendere gli italiani” e “rimettere al centro la nazione”.
Mentre si tagliano i servizi pubblici per far quadrare i conti e si impone austerità a chi lavora, la della donna, madre e cristiana applaude all’Europa della guerra, facendo passare in secondo piano le reali emergenze sociali.
Chi paga il prezzo di queste scelte? I cittadini comuni, i poveri sempre più numerosi, i lavoratori precari, gli studenti, i malati lasciati in lista d’attesa.
Il governo Meloni ha scelto: prima le armi, poi la guerra e infine le persone. Per spedirli al fronte però…

