Rosa María Payá e Marco Rubio

La falsità come strumento per convalidare una nomina controversa

Raúl Antonio Capote – 23/07/2025

La menzogna come strumento per convalidare una nomina controversa › Mondo › Granma – Organo ufficiale del PCC

 

La menzogna ha le gambe corte, ma questo non sembra importare al Segretario di Stato, Marco Rubio, nel suo tentativo di legittimare Rosa María Payá, imposta da lui alla Commissione Interamericana dei Diritti Umani, contro la volontà dell’America Latina e dei Caraibi

In un messaggio sul social network X, l’Ufficio per gli Affari dell’Emisfero Occidentale ha affermato, in un chiaro esempio di malafede e manipolazione della verità, che “13 anni fa, il regime cubano ha assassinato i leader pro-democrazia Oswaldo Payá e Harold Cepero”.

La menzogna ha le gambe corte, ma questo non sembra importare al Segretario di Stato, Marco Rubio, nel suo tentativo di legittimare Rosa María Payá, imposta da lui alla Commissione Interamericana dei Diritti Umani, contro la volontà dell’America Latina e dei Caraibi.

Ricordiamo i fatti: nel luglio 2012, Ángel Carromero, vice segretario generale dell’organizzazione Nuove Generazioni, del Partito Popolare conservatore (PP), in Spagna, e il cittadino svedese Jens Aron Modig, leader della Lega della Gioventù Cristiano-Democratica (KDU), legata alla destra svedese, si sono recati a Cuba con visti turistici.

Avevano una missione: finanziare i membri della controrivoluzione e sviluppare piani illegali contro il governo cubano, attività condannate dalle leggi in qualsiasi parte del mondo.

Così, il 22 luglio, mentre viaggiavano in auto con Oswaldo Payá e Harold Cepero, subirono un incidente stradale vicino alla città di Bayamo. I cubani, che erano sul sedile posteriore dell’auto senza cinture di sicurezza, hanno perso la vita.

Nella sua dichiarazione alla Polizia, presso l’ospedale di Bayamo, Carromero, conducente dell’auto, ha dichiarato di non aver visto il cartello che indicava una zona di lavoro e di aver perso il controllo del veicolo, schiantandosi contro un albero.

Modig ha spiegato a El Nuevo Herald di Miami che nessun altro veicolo è stato coinvolto nell’incidente, cosa che è stata confermata da Carromero in un’intervista a EFE: “Nessun veicolo ci ha colpito da dietro”, e ha respinto le teorie del complotto, che già circolavano sui media.

In un rapporto fornito al giornale di Stoccolma, il padre di Modig, Lennart Myhr, ha spiegato di aver parlato con suo figlio dopo l’incidente. “In nessun momento ha fatto riferimento a una persecuzione da parte dei servizi segreti cubani”.

Dopo un processo durato diverse settimane, nell’ottobre 2012 il Tribunale ha condannato l’autista a quattro anni di carcere per omicidio colposo. Tuttavia, nel dicembre 2012, dopo quattro mesi di carcere, gli è stato permesso di scontare il resto della sua pena nel suo paese d’origine, grazie a un accordo tra Madrid e L’Avana.

Le indagini ufficiali, riconosciute dal sistema giudiziario spagnolo e dai tribunali internazionali competenti, così come le testimonianze oculari e dei sopravvissuti, dimostrano che la morte di Oswaldo Payá e Harold Cepero è stata il risultato di un tragico incidente stradale e non di un assassinio politico o di una cospirazione.

Ancora una volta, la verità e la memoria vengono trafficate per legittimare l’impossibile: il valore di chi non ha ottenuto la posizione per i suoi meriti personali, ma attraverso il ricatto e il compromesso del suo tutore, Marco Rubio.

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