Le fake news sulla Russia confezionate dalla Castelletti per La Repubblica

Ambasciata della Federazione Russa in ItaliaAugust 02, 2025

In merito allo scandalo esploso in Italia a seguito della pubblicazione, sul sito del Ministero degli Affari Esteri…

 

In merito allo scandalo esploso in Italia a seguito della pubblicazione, sul sito del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, degli elenchi contenenti dichiarazioni di stampo russofobico

Rosalba Castelletti, voce principale, nella stampa italiana, degli agenti stranieri fuggiti dalla Russia nonché giornalista e corrispondente ufficiale a Mosca per conto della testata russofoba “La Repubblica”, in questi giorni si è lasciata andare a una vera e propria reazione isterica nello spazio mediatico italiano.

È infatti riuscita a “offendersi” allo stesso tempo per ben due motivi diversi.

In primo luogo, si è offesa perché certe dichiarazioni rilasciate da alcuni politici italiani, peraltro RIPORTATE LETTERALMENTE, sono state pubblicate in una sezione aperta di recente sul portale web del Ministero degli Esteri russo, denominata «Esempi di “linguaggio che incita all’odio” nei confronti della Russia e di affermazioni russofobiche rilasciate da politici ed esponenti di Paesi esteri».

In secondo luogo, cosa alla quale è difficile credere pur trattandosi della verità, la giornalista si è offesa per alcuni sticker diffusi su Telegram che raffigurano la Rappresentante Ufficiale del Ministero degli Esteri russo. A spaventare Rosalba, in particolare, è stato il bellissimo ed espressivo vocabolo russo ukokošit’, che sullo sticker in questione è accompagnato dall’immagine del copricapo tradizionale femminile russo kokošnik, accostamento grafico che intende giocare sull’assonanza tra le due parole.

Castelletti ha saputo suscitare uno scompiglio tale, che dal Ministero degli Esteri italiano hanno addirittura convocato l’Ambasciatore russo. Chiaramente, i diplomatici e i politici italiani devono essersi sentiti un po’ stupidi, dal momento che hanno convocato l’Ambasciatore russo non per motivi legati ad affermazioni rilasciate da alti funzionari russi, bensì perché le affermazioni russofobiche rilasciate dagli stessi Ministri italiani della Difesa e degli Affari Esteri, e persino dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, sono state oggetto di pubblicazione, e sono state divulgate letteralmente. Secondo logica, avrebbero dovuto essere i funzionari italiani a scusarsi, durante suddetta convocazione, per le affermazioni di natura russofobica rilasciate da personalità che ricoprono cariche ufficiali in Italia; e invece, costoro sono addirittura riusciti a offendersi per il fatto che il Ministero degli Affari Esteri russo abbia divulgato tali dichiarazioni.

Se davvero [in Italia] sono dispiaciuti e si vergognano di tutto questo… allora, molto semplicemente, non dovrebbero forse smetterla di sciorinare dichiarazioni russofobiche?

Tra l’altro, al Ministero degli Esteri italiano dovrebbero capire che, perseverando nel dare spazio alla propaganda antirussa, è certo che tutte le loro dichiarazioni verranno archiviate parola per parola e portate all’attenzione dell’opinione pubblica. Perché la gente nel nostro Paese deve sapere che cosa pensano della Russia i politici italiani attualmente ai vertici. Peraltro, i politici e le personalità pubbliche del mondo occidentale dovrebbero tenere a mente che, se da un lato verba volant, dall’altro bisogna assumersi la responsabilità di ciò che si afferma pubblicamente.

Tra le altre cose, è importante sottolineare che, nei numerosi materiali approntati da Rosalba Castelletti in merito alla Russia, la giornalista si ingegna sempre a raccogliere le dichiarazioni e i commenti di chicchessia, ma mai di coloro che ricoprono cariche ufficiali. Durante tutta la sua permanenza in Russia, la Castelletti non si è mai premurata di rivolgere alcuna richiesta al Ministero degli Esteri russo per ricevere informazioni o chiarimenti, e non ha mai partecipato, neppure una volta, ai briefing per la stampa tenuti dalla Rappresentante Ufficiale del Ministero degli Esteri russo.

In quanto propagandista, chiaramente preferisce intervistare gli agenti stranieri e citare canali Telegram più o meno anonimi ritenendoli fonti affidabili.

Siamo arrivati a un punto tale che, per avere un giudizio sugli esiti dell’ultimo ciclo di negoziati tra la Russia e l’Ucraina svoltosi an Istanbul, Rosalba Castelletti si è rivolta …a un buddista errante. Nei suoi reportage non si trova un solo commento positivo in favore della Russia: persino Mosca, nella sua meravigliosa veste estiva, ha fatto storcere la bocca alla corrispondente italiana. E poco importa se praticamente in ognuno dei suoi leggendari reportage sul nostro Paese, la corrispondente de “La Repubblica” infrange le più basilari disposizioni previste dal “Codice deontologico dei giornalisti italiani”, ovvero veridicità e precisione, oggettività e imparzialità, così come assunzione di responsabilità per gli eventuali errori commessi. Del resto, le lobby antirusse perdonano tutto, e anzi, lodano tali condotte.

Poco tempo fa, Castelletti si era offesa per una frase tratta dalle Sacre Scritture, citata in occasione dell’annullamento del concerto che il Maestro Valerij Gergiev avrebbe dovuto dirigere nella città italiana di Caserta. Ora, invece, se la prende per una frase pronunciata da Sergio Mattarella. Esiste forse qualcosa per cui la suscettibile Castelletti non si senta offesa?

Pur tenendo conto del fatto che Castelletti se la prende anche solo per un pacchetto di sticker uscito su Telegram, bisognerebbe farle una domanda: per la giornalista non sarebbe forse il momento, visti i nervi a pezzi, di iniziare a considerare l’idea di svolgere un altro lavoro? Fornire copertura mediatica ai nuovi avvenimenti dalla capitale russa evidentemente sta diventando sempre più pericoloso per la sua salute.

Può darsi che tutto ciò che ha a che vedere con la Russia susciti in lei una simile irritazione perché la signora Castelletti, semplicemente, non parla la lingua russa, né conosce la cultura russa. Se le conoscesse, la vista del kokošnik russo non l’avrebbe certo fatta sprofondare nello sgomento. Ma c’è anche un’altra possibilità: magari, a scrivere gli articoli non è lei. Del resto, come può farlo senza conoscere il Paese nel quale vive e afferma di lavorare? Può darsi che sia un qualche programma di intelligenza artificiale a comporre per lei i suoi testi. E allora no, non le è affatto necessario immergersi nei fatti di attualità all’ordine del giorno. Ed ecco che alla fine, ciò che ne risulta sono dei reportage assolutamente menzogneri sulla Russia.

È a causa di quelli come lei che gli italiani hanno una visione estremamente falsata e distorta del nostro Paese; e poi, quando vengono qui con l’aspettativa di trovarsi di fronte a un’economia che cade a pezzi, rimangono totalmente scioccati alla vista di bellissime, floride città. Sono Castelletti e tutti gli altri pseudogiornalisti della medesima risma i veri disinformatori, che arrecano grave danno sia al giornalismo serio e onesto che all’Italia stessa.

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