Basta con la violenza sugli animali online: crudeltà e video ingannevoli

REA – 04/08/2025

 

Basta con la violenza sugli animali online: crudeltà e video ingannevoli

Le istituzioni e le piattaforme social devono intervenire subito

Cresce l’indignazione e la preoccupazione per la diffusione incontrollata di contenuti violenti, inerenti a maltrattamenti sugli animali, su internet e sulle principali piattaforme social. Ciò che avviene al di là dei confini geografici, soprattutto dai paesi asiatici, si sta diffondendo anche in Italia, veicolato da gruppi e canali che agiscono sfruttando le debolezze dei sistemi di moderazione.

Si tratta di contenuti pericolosi che possono portare ad emulazione. La normalizzazione di queste violenze può portare a una pericolosa escalation di comportamenti crudeli anche a livello locale, minando il benessere degli animali e la sicurezza sociale. Commenta Gabriella Caramanica, il Segretario nazionale del partito politico REA.

“Abbiamo ricevuto decine di segnalazioni da parte di cittadini e attivisti che lamentano un aumento preoccupante di video e immagini che ritraggono atti di violenza gratuita e maltrattamenti” sottolinea Rita Bruno, coordinatore nazionale del partito politico REA, spiegando che “questi contenuti non si limitano a casi isolati, ma sono veicolati da gruppi organizzati, come ad esempio un gruppo su Telegram che sfrutta la visibilità delle piattaforme per diffondere materiale inquietante”.

Ci chiediamo dove sono le istituzioni e le grosse multinazionali che gestiscono le piattaforme social? Nonostante le rigide politiche di controllo su altri tipi di contenuti, sembra che queste realtà di violenza trovino invece spazio per proliferare. Rilancia Caramanica, denunciando che le piattaforme, pur affermando di tutelare il benessere dei propri utenti, continuano ad accettare la presenza di questi gruppi, ignorando un problema etico e sociale di immense proporzioni.

A queste violenze, soprattutto provenienti da  paesi asiatici, si aggiungono video ingannevoli nei quali per attirare le visualizzazioni degli utenti vengono inscenati salvataggi di animali che presumibilmente sono stati precedentemente maltrattati. La stessa diffusione di mode pericolose come in ultimo la tendenza in cui i cofani delle automobili sono trasformati in acquari con pesci vivi, destinati ad una morte certa. Oppure tinture colorate  per cani e gatti umanizzati che violano il benessere etologico dell’animale.

La Polizia Postale deve intervenire con controlli efficaci. Chiediamo una mobilitazione immediata e concreta da parte di tutti gli attori coinvolti. È fondamentale che le piattaforme social prendano posizione e rafforzino sistemi di segnalazione per agire in modo più tempestivo. Allo stesso tempo, chiediamo alle istituzioni e alla politica di non rimanere indifferenti, studiando nuove misure legislative e di prevenzione per combattere questo fenomeno dilagante, tutelando sia gli animali che il benessere psicologico degli utenti.

Non possiamo più ignorare la sofferenza degli animali che ci mostrano online. Dobbiamo agire con fermezza e senza compromessi, per garantire che la rete non diventi una zona franca per la crudeltà. Conclude Caramanica.

 

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