Forum Italiano dei Comunisti

“Prepariamo la spallata (al governo Meloni)”

Forum Italiano dei Comunisti – 04/08/2025

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Stavolta, nonostante la debolezza e la confusione a sinistra, si va delineando la possibilità di incrinare seriamente la stabilità di cui ha goduto finora il governo Meloni in particolare su due questioni che hanno un grande impatto sull’opinione pubblica: la Palestina e l’accordo sui dazi.

Ambedue queste questioni ci offrono la possibilità di mettere in luce le specifiche responsabilità della presidente del Consiglio che con dichiarazioni esplicite si è assunta direttamente la responsabilità delle scelte.

Sulla Palestina il discorso della Meloni non si presta ad equivoci: siamo contro il riconoscimento dello stato palestinese perchè, come dice anche Tajani, i tempi non sono maturi. Evidentemente, per prendere la decisione che Francia, Regno Unito e Germania, insieme ad altri paesi tra cui Australia e Canada, hanno annunciato nei giorni scorsi, proponendosi così di raggiungere i 143 che già da tempo l’hanno fatto, la Meloni aspetta che il genocidio in atto a Gaza venga portato fino in fondo.

Per chi a sinistra non lo avesse capito ancora, in ritardo perfino rispetto alle dichiara­zioni di Parolin e di Casini, il riconoscimento dello stato palestinese in questo momento non è solo un atto simbolico, buono più che altro per salvare la faccia di chi non ha mosso un dito, perchè viene da paesi decisivi nel campo dell’occidente imperialista e lo stato sionista non potrà più ignorare le divergenze tra gli stessi paesi imperialisti su una questione essenziale che riguarda il destino della Palestina. Come è abbastanza evidente guardando le cose controluce, questi riconoscimenti hanno infatti un retroterra nella decisione di aprire in Medio Oriente una partita col governo americano sulle aree di influenza.

Quello che conta oggi comunque è soprattutto impedire che Israele porti a termine la pulizia etnica e renda impossibile parlare ancora di Palestina. Ci sono pertanto tutte le condizioni per una campagna molto ampia, articolata e partecipata e per scendere in piazza contro la Meloni con l’obiettivo del riconoscimento da parte dell’Italia dello stato di Palestina, a sostegno insieme della causa palestinese e per incrinare la credibilità della Meloni.

L’altro punto centrale del possibile e doveroso attacco all’equilibrio di questo governo è quello dei dazi, cioè dello strano e imprecisato “accordo” raggiunto da Trump con la presidente della Commissione europea, convocata per l’occasione in un suo resort privato in Scozia.

Tanto nelle forme quanto nella sostanza questo cosiddetto accordo segna la definitiva sudditanza dell’UE di fronte ai ricatti americani che impongono dazi al 15% (se basteranno), acquisti di gas, petrolio e armi americane per molte centinaia di miliardi e investimenti europei (delocalizzazioni) negli USA per altre centinaia.

Di fronte ai ricatti di Trump non c’è stata e non è prevista nessuna reazione, anzi l’Europa è impegnata a ribadire i suoi legami atlantici e nel suo orizzonte non c’è una nuova visione delle relazioni internazionali ma, al contrario, l’aggressività sempre più spinta contro la Russia. Il paradosso è che il governo Meloni, nato con la retorica della difesa dell’interesse della ‘nazione’ diventa (o meglio si conferma) il governo di una colonia americana, assieme in questo a tutto il resto d’Europa.

Su questa contraddizione bisogna puntare con forza, basandoci oltretutto sulle pesanti conseguenze che i dazi, insieme al riarmo, avranno sull’economia italiana e sui lavoratori. Il governo non dovrà avere vita facile.

Tutto dipende però dal carattere dell’opposizione, dalla lucidità nel porre gli obiettivi giusti, dall’unità di tutte le forze che li condividono, da un movimento di massa non avanguardistico, che sfidi il governo e ne provochi la crisi.

 

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APPUNTI PER UN FRONTE DI LOTTA UNITO – 2

 

C’è da preparare un autunno caldo che non si basi sulla retorica dei tempi che furono. Si tratta invece di vedere in concreto come raggiungere gli obiettivi.

  • Sulla Palestina. Sono molte le forze politiche che si sono pronunciate per il riconoscimento dello stato di Palestina. PD, 5 Stelle, AVS e tutto il popolo che in questi anni è sceso in piazza contro il genocidio. Ebbene ci sono le condizioni per una grande manifestazione che chieda l’immediato riconoscimento da parte dell’Italia dello stato di Palestina. Prepararla da subito, più forte e unitaria possibile. Bisogna smascherare la Meloni e il suo entourage trumpiano.
  • Ma abbiamo anche un altro obiettivo per i prossimi mesi: l’accordo sui dazi al 15%, il 5% del PIL per le armi, le centinaia di miliardi di investimenti negli USA, l’acquisto obbligatorio di gas e petrolio americani. L’Europa è diventata una colonia degli Stati Uniti e fa pagare ai cittadini e ai lavoratori il costo del riassetto (improbabile) del loro bilancio. Due gli obiettivi: combattere la Meloni, ma anche la Von der Leyen presidente di un’Europa marcia e guerrafondaia a servizio degli Stati Uniti.

 

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