anas al sharif

Il testamento toccante di Anas Al-Sharif: la voce di Gaza messa a tacere

Giuseppe Salamone – 11/08/2025

https://giuseppesalamone.substack.com/p/il-testamento-toccante-di-anas-al

 

Ucciso in un attacco mirato insieme all’intera troupe di Al Jazeera. Il suo ultimo messaggio è un testamento d’amore e resistenza per il popolo palestinese.

Domenica 10 agosto 2025 il mondo ha perso Anas Sharif, coraggioso giornalista palestinese di Al Jazeera, ucciso insieme all’intera troupe dall’esercito terrorista israeliano a Gaza. Dopo mesi di feroce incitamento contro di lui, Anas è stato brutalmente assassinato in un attacco mirato che ha spazzato via l’ultimo gruppo di giornalisti internazionali presenti nel nord della Striscia.

Solo domenica, sette giornalisti sono stati uccisi. Cinque di loro si trovavano nella stessa tenda, colpita da un attacco con droni nei pressi del Complesso Al-Shifa.

I nomi:

  • Anas Al-Sharif, corrispondente
  • Mohammed Qreiqea, corrispondente
  • Ibrahim Thaher, fotografo
  • Moamen Aliwa, fotografo
  • Mohammed Nofal, fotografo

Non è rimasto nessun giornalista a Gaza City, proprio alla vigilia della prevista invasione e dell’occupazione permanente della Striscia, che molti temono porterà a un massacro di massa dei palestinesi già sfollati.

Anas Al-Sharif era considerato il miglior giornalista di Al Jazeera a Gaza: un grande professionista, amato e stimato, simbolo del giornalismo di guerra. Lo seguivo ogni giorno da anni, e la sua perdita è un vuoto incolmabile. Poteva andarsene mesi fa, ma ha scelto di restare per raccontare minuto per minuto il genocidio in corso. È stato colpito nei pressi dell’Ospedale Al-Shifa, insieme ai colleghi, in un ennesimo attacco contro le tende che ospitavano sfollati.

Anas non era solo un reporter: era una voce per il suo popolo, un testimone della verità. Che la terra ti sia lieve, grande uomo.

Invito tutti a leggere il toccante testamento che Anas aveva scritto prima di morire. È un testo profondamente commovente, pieno di amore per il suo popolo, un appello a proteggere i bambini palestinesi e un invito a proseguire la lotta per la libertà e la dignità. Oggi, le sue parole risuonano più forti che mai.

anas al sharif
Anas Al-Sharif e i suoi figli

Questa è la mia volontà e il mio messaggio finale.

Se queste parole vi giungono, sappiate che Israele è riuscito a uccidermi e a mettere a tacere la mia voce.

Innanzitutto, la pace sia con voi e la misericordia e la benedizione di Dio.

Dio sa che ho dedicato tutto l’impegno e la forza che avevo per essere un sostegno e una voce per il mio popolo, fin da quando ho aperto gli occhi alla vita nei vicoli e nelle strade del campo profughi di Jabalia. La mia speranza era che Dio prolungasse la mia vita così da poter tornare con la mia famiglia e i miei cari nella nostra città natale, Asqalan (al-Majdal) occupata. Ma la volontà di Dio è venuta prima, e il Suo decreto è stato eseguito.

Ho vissuto il dolore in tutti i suoi dettagli. Ho assaporato il dolore e la perdita molte volte. Eppure non ho mai esitato un solo giorno a trasmettere la verità così com’è, senza falsificazioni o distorsioni. Che Dio sia testimone contro coloro che sono rimasti in silenzio, coloro che hanno accettato la nostra uccisione, coloro che hanno soffocato il nostro respiro e coloro i cui cuori sono rimasti insensibili ai corpi dei nostri bambini e delle nostre donne, e che non hanno fatto nulla per fermare il massacro che è stato inflitto al nostro popolo per più di un anno e mezzo.

Vi esorto a tenere stretta la Palestina, il gioiello della corona dei musulmani e il cuore pulsante di ogni persona libera in questo mondo.

Vi esorto a prendervi cura del suo popolo, dei suoi bambini oppressi a cui non è stata data la possibilità di sognare o di vivere in sicurezza e in pace, i cui corpi puri sono stati schiacciati da migliaia di tonnellate di bombe e missili israeliani, fatti a pezzi, i cui resti sono stati sparsi sui muri.

Vi esorto a non lasciarvi mettere a tacere dalle catene o fermare dai confini. Siate ponti verso la liberazione della terra e del popolo, finché il sole della dignità e della libertà non sorgerà sulla nostra patria rubata.

Vi esorto a prendervi cura della mia famiglia.

Vi esorto a prendervi cura della pupilla dei miei occhi, la mia amata figlia Sham, che la vita non mi ha permesso di vedere crescere come avevo sognato.

Vi esorto a prendervi cura del mio caro figlio Salah, al quale ho voluto stare accanto finché non fosse diventato forte, affinché portasse il mio fardello e continuasse la missione.

Vi esorto a prendervi cura della mia amata madre, le cui preghiere benedette mi hanno portato dove sono. Le sue preghiere sono state la mia fortezza, la sua luce sul mio cammino. Chiedo a Dio di confortare il suo cuore e di ricompensarla grandemente per me.

Vi esorto anche a prendervi cura della mia compagna di vita, la mia amata moglie, Umm Salah, Bayan, dalla quale la guerra mi ha separato per lunghi giorni e mesi. Eppure è rimasta fedele alla sua promessa, salda come il tronco di un ulivo che non si piega, paziente e fiduciosa in Dio, portando la responsabilità in mia assenza con forza e fede.

Vi esorto a unirvi a loro e a essere il loro sostegno dopo Dio Onnipotente.

Se muoio, muoio saldo nei miei principi. Rendo testimonianza davanti a Dio che sono contento del Suo decreto, certo di incontrarLo e convinto che ciò che è presso Dio è migliore ed eterno.

O Dio, accoglimi tra i martiri. Perdona i miei peccati passati e futuri. Fa’ che il mio sangue sia una luce che illumini il cammino della libertà per il mio popolo e la mia famiglia.

Perdonatemi se ho mancato e pregate per la mia misericordia, perché ho mantenuto la mia promessa e non l’ho mai cambiata né tradita.

Non dimenticare Gaza…

E non dimenticatevi di me nelle vostre sincere preghiere per ottenere perdono e accettazione.

Anas Jamal al-Sharif

06.04.2025

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