Palestina, l’ONU non deve cedere ai ricatti degli USA e di Israele

Alessandro Di Battista – 03/09/2025

https://alessandrodibattista.substack.com/p/lonu-non-deve-cedere-ai-ricatti

 

Ai palestinesi stanno togliendo anche il diritto di parola. È così. Ma esiste una soluzione. Basta avere memoria.

Lo scorso 29 agosto, sul sito del Dipartimento di Stato americano, è stata pubblicata una nota che sostanzialmente vieta ai rappresentanti palestinesi di partecipare alla prossima sessione dell’ONU.

La dichiarazione ordina all’Autorità Nazionale Palestinese di porre fine alle sue “campagne di diritto internazionale”, compresi i ricorsi alla Corte penale internazionale e alla Corte internazionale di giustizia, e di rinunciare ai suoi “sforzi per ottenere il riconoscimento unilaterale di un ipotetico Stato palestinese”.

Capite bene: il riconoscimento dello Stato di Palestina non è solo una formalità diplomatica. È qualcosa che americani e sionisti non vogliono a nessun costo. Non a caso, alcune ore fa, il Belgio ha annunciato l’intenzione di riconoscere lo Stato di Palestina all’ONU. E il Ministro (terrorista) Ben Gvir ha reagito così: “I Paesi europei che si abbandonano all’ingenuità e si arrendono alle manipolazioni di Hamas finiranno per sperimentare il terrore in prima persona”.

È evidente che gli USA, sapendo che diversi Stati riconosceranno la Palestina durante la prossima assemblea generale delle Nazioni Unite vogliono provare a ridurre l’impatto politico e mediatico di tale iniziativa evitando che vi siano esponenti palestinesi (anche i più moderati) al Palazzo di Vetro. Si tratta di un vero e proprio utilizzo dei visti come arma politica.

A questo punto gli Stati membri dell’ONU hanno davanti a sé una opzione: spostare la riunione dell’Assemblea Generale a Ginevra. Precedenti ce ne sono. Nel 1988 la grande democrazia americana – quella tanto idolatrata dai nostri media – negò il visto a Yasser Arafat, leader palestinese per impedirgli di partecipare all’assemblea generale dell’Onu. All’epoca l’OLP (l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina) non aveva status ufficiale, e veniva considerata da diversi paesi (tra i quali gli Stati Uniti) un’organizzazione terroristica. Eppure l’Assemblea Generale votò con 151 favorevoli, 2 contrari (Stati Uniti e Israele) e l’astensione del Regno Unito per trasferire la sessione a Ginevra per consentire ad Arafat di intervenire. Arafat poté dunque pronunciare il suo discorso.

Ora, leggete voi stessi quanto pubblicato dal Dipartimento di Stato americano:

“In conformità con la legge statunitense, il Segretario di Stato Marco Rubio sta negando e revocando i visti ai membri dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) e dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) in vista dell’imminente Assemblea Generale delle Nazioni Unite”.

“Prima che l’OLP e l’Autorità Palestinese possano essere considerate partner per la pace, devono […] porre fine ai suoi tentativi di aggirare i negoziati attraverso campagne di lawfare internazionale, inclusi appelli alla Corte Penale Internazionale e alla Corte Internazionale di Giustizia, e sforzi per ottenere il riconoscimento unilaterale di un ipotetico Stato palestinese. Entrambe le misure hanno contribuito concretamente al rifiuto di Hamas di rilasciare i suoi ostaggi e alla rottura dei colloqui per il cessate il fuoco a Gaza”.

“Gli Stati Uniti rimangono aperti a un nuovo impegno, nel rispetto delle nostre leggi, qualora l’Autorità Nazionale Palestinese/OLP rispetti i propri obblighi e adotti misure concrete per tornare a un percorso costruttivo di compromesso e coesistenza pacifica con lo Stato di Israele”.

Questa porcheria viene da quella che viene considerata la più grande democrazia al mondo.

Sharing - Condividi