bandiera palestina

“Ecco perché l’Italia non riconosce la Palestina”

Alessandro Di Battista – 22/09/2025

https://alessandrodibattista.substack.com/p/ecco-perche-litalia-non-riconosce

 

Non vogliono trovarsi nella posizione di dover agire concretamente per frenare un’occupazione straniera di uno Stato sovrano da loro riconosciuto.

 

“Oggi, per ravvivare la speranza di pace e di una soluzione a due stati, dichiaro che il Regno Unito riconosce formalmente lo Stato di Palestina”. L’ha dichiarato Keir Starmer, il premier del Regno Unito. Dunque la Gran Bretagna, paese NATO e membro del G7, il paese, tra l’altro, maggiormente responsabile politicamente dell’olocausto palestinese iniziato nel 1947 (l’Impero britannico ha governato la Palestina dal 1920 al 1948), ha ufficialmente riconosciuto lo Stato di Palestina. Al Regno Unito si sono aggiunti Canada, Australia e Portogallo.

Il processo di riconoscimento è iniziato nel 1988, dopo che Yasser Arafat, presidente dell’OLP (l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina), proclamò l’indipendenza della Palestina. Era il 15 novembre 1988 e ad Algeri Arafat lesse la Dichiarazione d’indipendenza palestinese scritta dal poeta palestinese Mahmoud Darwish.

Leggete questa parte della Dichiarazione d’indipendenza: “Lo Stato di Palestina è lo Stato dei palestinesi, ovunque si trovino. Lo Stato è per loro, affinché possano godere in esso della loro identità nazionale e culturale collettiva, e perseguano in esso una completa uguaglianza di diritti. In esso saranno salvaguardate le loro convinzioni politiche e religiose e la loro dignità umana attraverso un sistema di governo democratico parlamentare, basato sulla libertà di espressione e sulla libertà di costituire partiti. I diritti delle minoranze saranno debitamente rispettati dalla maggioranza, poiché le minoranze devono attenersi alle decisioni della maggioranza. Il governo si baserà sui principi di giustizia sociale, uguaglianza e non discriminazione nei diritti pubblici per motivi di razza, religione, colore o sesso, sotto l’egida di una costituzione che garantisca lo stato di diritto e un sistema giudiziario indipendente. Pertanto, questi principi non consentiranno alcuna deviazione dall’antica tradizione spirituale e civile della Palestina, fondata sulla tolleranza e sulla coesistenza religiosa”.

Ebbene, dal 1988 ad oggi 150 membri su 193 delle Nazioni Unite hanno riconosciuto la Palestina. Nei prossimi giorni tale numero crescerà ancora. Il mondo intero (o meglio, gran parte di esso) vuole uno Stato di Palestina libero e sovrano. Ma gli USA e i suoi servi (in primis Italia e Germania) di fatto si oppongono, anche se a parole dicono di essere d’accordo con la soluzione a due Stati. Ma è ipocrisia pure a favore di telecamera.

Che schifo. È proprio l’atteggiamento di questi camerieri di Washington ad impedire la nascita di uno Stato di Palestina. La verità è che il moltiplicarsi di Stati che riconoscono la Palestina è molto importante. Perché tali scelte politiche possono isolare Israele. Israele è uno Stato armato fino ai denti, uno Stato terrorista che può contare su un esercito all’avanguardia. Tuttavia è uno Stato piccolo, un paese che dipende dall’esterno. Non è autosufficiente praticamente in nulla. L’Unione Europea, per esempio, è il primo partner commerciale di Israele. Senza l’UE, Israele sarebbe in gravissime difficoltà. Un pacchetto duro (ne basterebbe uno) di sanzioni allo Stato genocida di Israele porterebbe risultati. Per questo l’UE non ha imposto nulla. E per questo i servi degli USA non riconoscono la Palestina. La ragione è molto semplice. I paesi che riconoscono la Palestina, in caso di annessione della Cisgiordania da parte israeliana (questo è l’obiettivo sionista, del resto), sarebbero costretti ad agire. Dovrebbero imporre sanzioni, smettere di commerciare con Israele.

Per questo Meloni e Tajani si stanno opponendo al riconoscimento della Palestina. Riconoscere uno Stato significa creare un’ambasciata, avere rapporti diplomatici di altissimo livello e intervenire politicamente in caso di minaccia esistenziale allo Stato riconosciuto.

Meloni e Tajani conoscono molto bene i terroristi israeliani. Sono loro amici, del resto. Conoscono dunque i veri obiettivi del sionismo, il cancro del mondo. I sionisti vogliono distruggere e annettere Gaza, ma il loro più grande obiettivo è l’annessione (dunque l’espulsione e la pulizia etnica dei palestinesi) della Cisgiordania, i territori che Israele occupa illegalmente dal 1967.

Per questo, ripeto, il governo italiano evita di riconoscere lo Stato di Palestina. Non vogliono trovarsi nella posizione di dover agire concretamente per frenare un’occupazione straniera di uno Stato sovrano da loro riconosciuto. Meglio dire che la Palestina non esiste, meglio stare zitti, fermi, immobili. Meglio schierarsi ancora una volta dalla parte del terrore. D’altro canto i servi americani si comportano così. E mai come oggi essere servi degli USA significa essere servi dello Stato genocida di Israele.

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