Alessandro Di Battista – 23/09/2025
https://alessandrodibattista.substack.com/p/come-sempre-e-colpa-dei-russi
“La storia è la memoria di un popolo, e senza una memoria, l’uomo è ridotto al rango di animale inferiore”. Lo disse Malcolm X. E allora esercitiamo la memoria.
SETTEMBRE 2022
I gasdotti nel Baltico (costruiti con i soldi dei contribuenti russi ed europei) vengono sabotati. Politici e giornalisti accusano Mosca. Mykhailo Podolyak, principale consigliere di Zelensky, dichiara: «La fuga di gas dal Nord Stream 1 non è altro che un attacco terroristico pianificato dalla Russia e un atto di aggressione nei confronti dell’Ue. La Russia vuole destabilizzare la situazione economica in Europa e provocare il panico pre-inverno». La von der Leyen minaccia risposte durissime: “È fondamentale ora indagare sugli incidenti, ottenere piena chiarezza sugli eventi e sul perché. Qualsiasi interruzione deliberata delle infrastrutture energetiche europee attive è inaccettabile e porterà alla risposta più forte possibile”. Poi, mesi dopo, veniamo a sapere che sono stati gli ucraini (probabilmente con l’aiuto dei servizi segreti occidentali) a realizzare “un attacco terroristico e un atto di aggressione nei confronti dell’Ue”. La verità viene a galla e la von der Leyen smette di parlare dei gasdotti sabotati.
NOVEMBRE 2022
Un missile cade sulla Polonia. Due morti. Giornali e politici accusano Mosca. Zelensky chiede l’intervento della Nato. Poi si scopre che il missile era ucraino ma Zelensky insiste: “Il missile era russo. Putin ha voluto mandare un messaggio al summit del G20”. Tutte balle. Lo dice persino l’allora segretario Nato Stoltenberg: “Le indagini sono in corso, gli esiti preliminari dicono che sia stato un missile ucraino però Kiev non ha colpe”. Il missile era ucraino ma comunque Kiev è innocente. Una roba comica.
AGOSTO 2025
A Leopoli viene assassinato a colpi di pistola l’ex presidente del parlamento ucraino Andrij Parubij, uno che ha sempre odiato Putin e sostenitore del colpo di Stato del 2014 con il quale venne deposto Viktor Janukovyč, accusato di essere troppo vicino a Mosca. C’è chi parla di un omicidio organizzato dai servizi segreti russi. Poi viene arrestato il colpevole che confessa. Si chiama Mykhailo Stselnikov, è ucraino e ha sparato per vendetta personale. “Mi sono voluto vendicare per la morte di mio figlio spedito al fronte dalle autorità ucraine”. Ovviamente dal giorno della confessione i media e politici hanno smesso di parlare dell’omicidio.
SETTEMBRE 2025
L’ANSA batte questa notizia: “I russi mandano in tilt il Gps del volo di von der Leyen”. Mosca nega ma la notizia viaggia e viene ripresa dal 90% dei giornali italiani. “Ursula, l’aereo in tilt: la pista russa” (Corriere), “Nel mirino dei russi il jet di Von der Leyen” (Rep), “Ombre russe sul volo di VdL” (Sole 24 Ore), “Putin-Europa, il fronte dei cieli” (Stampa), “Sabotato il volo di Ursula. L’Ue: ‘Sono stati i russi’”, “La ‘Guerra fredda’ del Gps che minaccia gli aerei europei” (Messaggero), “Putin minaccia i nostri aerei” (Giornale), “VdL e il giallo dell’aereo. I sospetti dell’Ue: ‘Interferenze russe’” (Domani). Sapete com’è andata a finire? Non solo non sono stati i russi ma non c’è stato alcun attacco al GPS di Ursula. Era tutta una balla.
SETTEMBRE 2025
Ricordate gli sconfinamenti in Polonia di droni russi del 10 e del 13 settembre scorsi? “Non siamo mai stati così vicini a un conflitto dalla Seconda guerra mondiale” disse il premier polacco Donald Tusk. E giù titoli, prime pagine, articoli su articoli. Ebbene, secondo la testata Rzeczpospolita (che cita fonti di intelligence), a colpire un’abitazione polacca il 10 settembre non è stato un drone russo ma un missile aria-aria AIM-120 di fabbricazione USA lanciato da un F-16 polacco. La Polonia – per via di un errore tecnico – si è sostanzialmente bombardata da sola anche se, grazie a Dio, l’AIM-120 non è esploso. Ma non è tutto. Anche il presunto attacco russo del 13 settembre è stato smentito. Questo il comunicato del Comando operativo delle Forze armate polacche: “Le azioni intraprese non hanno confermato le indicazioni dei sistemi radar e, di conseguenza, la violazione dello spazio aereo polacco”. C’erano altri droni effettivamente ma non è chiaro di chi fossero. Non esistono prove che collegano quei droni a Mosca. Droni, tra l’altro, che non caricavano alcun esplosivo. Erano droni da ricognizione non armati. E va detta un’altra cosa. Pare che sia stata la Bielorussia (il principale alleato di Mosca) ad avvisare la Polonia dei droni fuori controllo (alcuni sono arrivati anche in Bielorussia). In pratica è stato il paese politicamente e militarmente più vicino alla Russia a mettere in guardia Varsavia. Siamo davvero sicuri dunque che fossero droni russi?
Veniamo ad oggi.
Sono stati avvistati alcuni droni vicino agli aeroporti di Oslo e Copenaghen. Gli scali sono stati chiusi per alcune ore. Mette Frederiksen, la premier danese (la Danimarca è un paese Nato), ha parlato del “più grave attacco alle infrastrutture critiche della Danimarca” aggiungendo che “non si può certo escludere il coinvolgimento della Russia”.
Siamo alle solite insomma. Sono stati i russi. Sono sempre stati i russi del resto. Sono stati i russi quando sono stati gli ucraini, sono stati i russi quando sono stati i polacchi, sono stati i russi anche quando non è stato nessuno. Non conta del resto informare, conta impressionare, conta “preparare” a una possibile guerra.
Mi vengono in mente le parole pronunciate dalla von der Leyen alcuni mesi fa: “Se l’Europa vuole evitare la guerra, deve prepararsi alla guerra”. A me sembra che, nel prepararci alla guerra (spesso mentendo), non facciano altro che avvicinarci alla guerra.

