donald trump e giorgia meloni foto governo italiano

Dopo Gaza un Fronte democratico di lotta contro il governo Meloni e l’Europa del riarmo e della guerra

Forum Italiano dei Comunisti – 09/10/2025

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DOPO GAZA UN FRONTE DEMOCRATICO
DI LOTTA CONTRO IL GOVERNO MELONI
E L’EUROPA DEL RIARMO E DELLA GUERRA

 

Il grande risveglio del popolo italiano è in atto. Le immagini del massacro dei palestinesi di Gaza hanno scosso le coscienze di milioni di persone e hanno posto il problema del che fare? per cambiare  la situazione.

La solidarietà non basta, anche se è una testimonianza importante e incide negli equilibri internazionali. Ora è necessario anche che il movimento che si è espresso a favore dei palestinesi si ponga il problema di andare a una resa dei conti con un governo come quello italiano che è un pilastro della collaborazione con Israele, dei preparativi di guerra contro la Russia, di collusione con gli Stati Uniti di Trump.

Per noi italiani non ci sarà pace se non ci libereremo di questo governo. Ma come?

Il fronte istituzionale che fa capo a quello che convenzionalmente si definisce ‘campo largo’ procede nella sua campagna contro la Meloni con parecchie ambiguità, la maggiore delle quali sta nel rapporto con questa Europa della guerra e del riarmo.

Chi è sceso in piazza generosamente in questi giorni non può essere tradito ed è per questo che il movimento, variamente rappresentato e spesso spontaneo, non deve lasciare che il colpo inferto da milioni di manifestanti contro i fautori del genocidio e della guerra si esaurisca senza una prospettiva chiara.

E’ bene quindi che si cominci a pensare da subito alla costruzione di comitati di resistenza che chiedano:

– le dimissioni  di questo governo perchè non ha difeso gli italiani vittime della pirateria israeliana e perchè porta avanti una politica di riarmo e di spese militari uniformando il bilancio dello Stato a queste esigenze;

– la revoca della legislazione repressiva e che si riporti l’Italia nel suo alveo costituzionale e antifascista;

– l’indipendenza dell’Italia da questa Europa della guerra e l’uscita del nostro paese da un’alleanza militare come la NATO che progetta solo guerre.

Ci rendiamo conto che costruire un fronte con questa piattaforma è molto complicato. Ci sono le logiche  ambigue di chi chiede voti per un’alternativa che non ha sciolto i nodi essenziali, mentre l’aspettativa per il cambiamento cresce e non va delusa. Non ci ritireremo però per questo sull’Aventino, né cederemo a derive che non siano in grado di raccogliere tutte le forze in campo e portarle alla vittoria.

Noi diremo a tutti quelli che sono disponibili a lanciare la sfida al governo Meloni di unirsi per arrivare all’obiettivo e questo obiettivo ci è chiaro. Essere uniti per l’alternativa e sul programma.

Se c’è una cosa che le manifestazioni di questi giorni hanno messo in chiaro è che chi gioca alle strumentalizzazioni ha vita difficile ed è costretto a contorsioni che certamente non ne aumentano la possibilità di arrivare al traguardo da soli.

Noi, comunisti del Forum, lanciamo dunque la proposta di iniziare a discutere a tutto campo come arrivare a una prospettiva unitaria che sia in grado di vincere sulla destra, mandare a casa il governo Meloni, aprire una prospettiva di pace e di  rinnovamento in senso  costituzionale di questo paese.

 

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