Rassegna – 18/10/2025
Trump contro Maduro | Machado e il nobel alla guerra | Abu Safiya resta in carcere | Brutte notizie da Haiti
Caro lettore, Cara lettrice
Siamo su weeklydigest. Abbiamo selezionato alcuni dei fatti più importanti di questa settimana. iniziamo.
Secondo quanto riportato dal New York Times, il presidente Donald Trump ha firmato una direttiva segreta che autorizza la CIA a condurre operazioni clandestine in Venezuela. La misura, che segna un significativo aumento della pressione su Caracas, permetterebbe all’Agenzia di agire direttamente sul territorio venezuelano, ufficialmente per contrastare il traffico di droga.
Tuttavia, fonti interne citate dal quotidiano parlano di un piano più ampio volto a destabilizzare il governo di Nicolás Maduro. Negli ultimi mesi le forze armate statunitensi hanno intensificato le operazioni nel Mar dei Caraibi, con cinque attacchi aerei contro imbarcazioni sospettate di narcotraffico e un bilancio di oltre venti morti. Trump ha difeso la decisione sostenendo che il Venezuela è diventato un hub del narcotraffico verso gli Stati Uniti, annunciando anche una taglia di 50 milioni di dollari per la cattura di Maduro.
A complicare il quadro politico venezuelano si aggiungono le dichiarazioni della leader dell’opposizione María Corina Machado, recentemente insignita del Premio Nobel per la Pace 2025. In un’intervista a Donald Trump Jr. sulla piattaforma Rumble, Machado ha delineato un piano per la completa privatizzazione dell’economia venezuelana e un’apertura totale agli investimenti statunitensi. “Le aziende americane guadagneranno un sacco di soldi”, ha affermato, aggiungendo che il Venezuela possiede “più petrolio dell’Arabia Saudita” e rappresenta “una straordinaria opportunità di investimento”. La sua posizione, apertamente filostatunitense, ha suscitato polemiche nel Paese e rafforzato l’immagine di una stretta alleanza tra la nuova opposizione e Washington.
In Medio Oriente, un tribunale israeliano ha prorogato di altri sei mesi la detenzione senza processo del dottor Hussam Abu Safiya, direttore dell’Ospedale Kamal Adwan nel nord della Striscia di Gaza. Il medico, arrestato nel dicembre 2024 e trattenuto nel centro di Sde Teiman, è accusato di “attività pericolose per la sicurezza dello Stato”, senza che siano state fornite prove pubbliche.
La sua detenzione è diventata un caso internazionale dopo che Amnesty International e altre organizzazioni umanitarie hanno denunciato torture e maltrattamenti. Abu Safiya, noto per aver continuato a curare i pazienti nonostante la morte del figlio in un bombardamento, è considerato una figura simbolica della resistenza civile palestinese.
Sul fronte umanitario, Medici Senza Frontiere ha annunciato la chiusura definitiva del suo centro d’emergenza a Port-au-Prince, in Haiti, dopo anni di violenze e minacce da parte delle gang armate che oggi controllano quasi il 90% della capitale. L’ospedale, operativo dal 2006 e trasferito nel 2021 per motivi di sicurezza, era uno degli ultimi presidi sanitari funzionanti del Paese. Secondo le Nazioni Unite, solo nella prima metà del 2025 oltre 3.000 persone sono state uccise e 1,4 milioni costrette a lasciare le proprie case, mentre il 60% delle strutture sanitarie della capitale è ormai chiuso. La decisione di MSF rappresenta un colpo durissimo per una popolazione già priva di assistenza medica e di sicurezza.
Sul piano europeo, infine, è trapelata la Defence Readiness Roadmap 2030 della Commissione Europea, che prevede la realizzazione entro il 2027 di un cosiddetto “muro di droni” per la sorveglianza e la difesa dei confini orientali. Il progetto, parte del programma Eastern Flank Watch, punta a sviluppare un sistema multistrato per il rilevamento, il tracciamento e la neutralizzazione di minacce aeree, integrato con le strutture della NATO. La roadmap include anche la creazione di una “zona di mobilità militare” comune per facilitare lo spostamento delle truppe all’interno dell’UE.
Weekly Digest finisce qui.
Ci sentiamo il prossimo sabato!
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