Alessandro Di Battista – 20/10/2025
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Sarebbe il caso di iniziare a chiedere il conto alla Meloni per tutte le balle che ha detto. Qualche giorno fa, la famiglia Meloni, pur di intestarsi la cosiddetta pace a Gaza, ha diffuso una patetica grafica: si vedeva Giorgia Meloni, con sopra scritto “Complice della Pace”. Firmata: Arianna Meloni, sorella della Premier. E allora, se davvero si sente “complice silenziosa della pace” ottenuta a Gaza, le vorrei chiedere – da complice di questo immenso risultato – cosa pensa delle tende bruciate ieri? Cosa pensa dei 97 palestinesi ammazzati solo a Gaza da quando il cosiddetto cessate il fuoco è iniziato?
Lo stesso vale per l’Ucraina. Pur di arrivare a Palazzo Chigi, Meloni si è prostrata ai voleri di Biden e di Von der Leyen. È stata una delle più fedeli interprete della guerra “necessaria” in Ucraina. Peccato che oggi il suo idolo Trump stia facendo capire a tutto il mondo che quella “scommessa militare” era una grande idiozia.
Ieri Zelensky è volato negli Stati Uniti per chiedere a Trump i Tomahawk. Se n’è tornato a casa con un “Devi cedere il Donbass a Putin, o lui ti distruggerà”. Tradotto: Trump sta dicendo a Zelensky che la guerra è persa. E che deve cedere parte dei territori.
E mentre tutto questo accade, guardate cosa fa la Commissione europea, quella votata da PD e Fratelli d’Italia. La Ministra degli Esteri UE, Kaja Kallas, questa mattina ha dichiarato in conferenza stampa: “Questa settimana, puntiamo ad adottare un nuovo importante pacchetto di sanzioni contro la Russia. Ogni euro che neghiamo alla Russia è un euro che non può usare in guerra. I ministri sono stati anche chiari oggi che, dopo il pacchetto 19, dovremmo lavorare al pacchetto successivo. Non sarà l’ultimo. Dovremmo anche tutti prestare attenzione all’appello del presidente Trump a smettere di acquistare petrolio e gas russi”.
Ecco, questi ipocriti stanno già preparando il ventesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Ma contro lo Stato terrorista di Israele non ne hanno approvato neanche uno.
Zelensky da alcuni giorni ripete: “In Europa non ci deve essere più energia russa. I segnali che arrivano dagli Stati Uniti sono chiari: sono pronti a fornire tutto il gas ed il petrolio necessari per sostituire le forniture russe”. Tradotto: Zelensky si è messo a fare il lobbista del gas americano per guadagnare tempo sulla guerra in Ucraina. Vuole che l’Unione Europea smetta di comprare gas russo. Peccato che la stessa Ucraina il gas russo lo compri eccome. A luglio Kiev ha aumentato del 13% le importazioni di gas russo dall’Ungheria e addirittura del 140% quelle dalla Slovacchia. Parliamo di centinaia di milioni di metri cubi che viaggiano tranquillamente attraverso il Turk Stream. L’Ungheria e la Slovacchia comprano il gas da Mosca e lo rivendono anche all’Ucraina. Oggi il 70% del gas che tiene accese le luci e i termosifoni in Ucraina è russo. Pensate al paradosso.
Tra l’altro, come vi dicevo alcuni giorni fa, nel 2025 – secondo una ricerca del Centre for Research on Energy and Clean Air (CREA) – diversi Paesi dell’Unione Europea hanno aumentato le importazioni di energia russa. Nei primi otto mesi del 2025 l’Unione Europea ha importato energia russa per oltre 11 miliardi di euro. Tra i Paesi che hanno aumentato gli acquisti ci sono la Francia (+40%, pari a 2,2 miliardi di euro), i Paesi Bassi (+72%, per 498 milioni di euro) e l’Ungheria (+11%).
E sapete qual è il Paese che invece ha ridotto le importazioni di gas russo? L’Italia! La brava scolara. Quella che obbedisce senza fiatare agli ordini degli americani e degli ultrà europeisti, riducendo ancora una volta le importazioni. Anche a costo di danneggiare i propri cittadini e la propria industria.

