ursula militare

L’UE ha dato a Zelensky 178 miliardi di euro

Alessandro Di Battista – 22/10/2025

https://alessandrodibattista.substack.com/p/lue-ha-dato-a-zelensky-178-miliardi

 

(Riproduzione parziale dell’articolo)

 

Negli ultimi 3 anni e mezzo l’Ue ha dato a Zelensky 178 miliardi di euro. È una cifra spaventosa. Considerate che la manovra finanziaria che il governo Meloni sta per approvare vale 18 miliardi circa. In pratica l’Ue ha fornito a Kiev denari equivalenti a 10 manovre finanziarie varate dal terzo Paese europeo per PIL. L’ha dichiarato, con un certo orgoglio, Valdis Dombrovskis, commissario europeo per il Commercio ed ex premier lettone. Miliardi di denaro pubblico europeo serviti – dal mio punto di vista – a prolungare la guerra più che a difendere Kiev.

L’Ucraina è un Paese distrutto che vive grazie agli aiuti europei. Un Paese che si è via via svuotato. Eppure, per la Commissione europea la strategia in Ucraina è stata un successo.

Ieri il viceministro degli Esteri russo, Sergey Ryabkov, così ha descritto l’Unione europea e l’Alleanza Atlantica: “I Paesi che compongono l’Ue e la Nato stanno lavorando per ostacolare ogni cosa. Non c’è nessuna questione che non li interessi tranne come danneggiare la Russia, minare le nostre posizioni e rendere più difficile per noi risolvere i problemi che dobbiamo affrontare. Questo è l’unico obiettivo di tutta la politica dell’Ue. Sono la forza più distruttiva sulla scena internazionale. Pertanto, non c’è da stupirsi che si dedichino a ogni tipo di sabotaggio. Siamo pronti a questo e sappiamo come contrastarlo.”

Magari è solo propaganda la sua. Intanto segnalo questi fatti che sembrano confermare quel che sostiene Ryabkov.

Appena si concretizza la possibilità, non dico di un accordo ma di un passo avanti in tale direzione (ipotesi Trump e Putin che si incontrano per la prima volta in Europa, in Ungheria precisamente; Trump che avrebbe detto a Zelensky quello che tutti sappiamo, ovvero che il Donbass non potrà recuperarlo e che occorre accordarsi il prima possibile, ecc.) dall’Europa arrivano grandi o piccole provocazioni. E ogni forma di provocazione in un momento così delicato odora di sabotaggio. L’Europa – dopo anni di immobilismo – si mette al lavoro con Zelensky su un piano di pace in 12 punti (staremo a vedere); la Polonia minaccia l’arresto di Putin qualora – se si dovesse concretizzare l’incontro con Trump a Budapest – il presidente russo dovesse volare sui cieli polacchi; infine la Kallas, la capa della diplomazia europea, dopo aver fatto approvare all’Ue il 19° pacchetto di sanzioni a Mosca, dice di essere al lavoro sul 20°. Rammento che a Israele, responsabile di un genocidio, nessuno ha imposto alcuna sanzione.

Ma la totale ipocrisia occidentale si vede anche nelle piccole cose (piccole rispetto a una guerra, evidentemente).

Ieri la Federazione Internazionale dello Sci (Fis) ha proibito agli atleti russi e bielorussi di partecipare alle prossime Olimpiadi invernali di Milano e Cortina. Non potranno gareggiare neppure in modo “neutrale”, dunque senza bandiera. Agli atleti israeliani è concesso di partecipare a ogni competizione sotto la loro bandiera (e ricordo che vi sono atleti israeliani che hanno preso parte, direttamente, al genocidio a Gaza e che comunque hanno inneggiato pubblicamente allo sterminio dei palestinesi). Ai russi no. A voi i commenti.

Chiaramente tutto questo fa parte di una chiara strategia politico-mediatica che ha un obiettivo: la demonizzazione di tutto ciò che ha a che fare con la Russia. E tale strategia produce situazioni così tragicamente ridicole da diventare divertenti.

Avete letto tutti quanti del furto sensazionale al Louvre (io, lo ammetto, dentro di me ho provato più simpatia per i ladri che per Macron, che parlava di “attacco alla cultura francese”, ma questo è un altro discorso). Ebbene, ieri Il Messaggero (prestigioso quotidiano di Roma e del gruppo Caltagirone) ha pubblicato un articolo al riguardo. Questo il titolo: “Colpo al Louvre, la banda potrebbe accontentarsi di 200 mila euro per il bottino. Gli esperti: «Finirà nella teca di un oligarca russo»”.

L’oligarca che dovrebbe comprare la refurtiva sarà senz’altro russo! Non saudita, turco, americano, cinese, coreano, francese, svizzero, cileno o marziano. No, russo! Lo dovevamo immaginare, eh: c’è Putin dietro al furto del secolo, come c’era Putin dietro ai missili caduti in Polonia, dietro al drone che ha colpito quella casa, dietro agli attacchi alla centrale di Zaporizhzhia, dietro al sabotaggio dei gasdotti nel Baltico, dietro alle interferenze del GPS di Ursula. È sempre lui!

Non capite che la russofobia altro non è che un maxi-tentativo di sabotare qualsiasi sforzo per porre fine alla guerra in Ucraina?

 

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