| La condizione delle persone LGBTIQ+ nelle carceri italiane è spesso di ulteriore isolamento. Questo è dovuto anche al mancato approfondimento della tematica, a cui abbiamo dedicato un report specifico.
Il rapporto offre una fotografia aggiornata al 2025 della condizione delle persone LGBTIQ+private della libertà nel sistema penitenziario italiano: raccoglie interviste a 39 detenuti e focus group a 20 esperti, e analizza le prassi, le criticità, le discriminazioni, l’accesso ai diritti e la quotidianità detentiva.
Alcuni punti chiave:
– L’Italia è al 35° posto su 49 paesi per riconoscimento dei diritti delle persone LGBTIQ+, con un punteggio significativamente al di sotto della media europea.
. Nel sistema penitenziario permane un modello binario e rigidamente declinato al maschile, che espone le persone LGBTIQ+ a invisibilizzazione e rischio di discriminazione.
– Le modalità di collocazione, l’accesso alle cure, le perquisizioni, i rapporti con l’esterno, il reinserimento: tutti ambiti in cui persistono criticità significative.
Le raccomandazioni proposte sono chiare: l’individualizzazione del trattamento, garantire formazione specifica alle/dei lavoratori/e penitenziari/e, rendere effettivo l’accesso ai diritti per tutte le persone detenute, incluse quelle LGBTIQ+.
Per Antigone, questo lavoro significa ribadire che non esistono vite “invisibili” nelle nostre carceri: la tutela dei diritti delle persone LGBTIQ+ non è questione di nicchia ma misura dello stato di diritto. Vogliamo carceri che rispettino dignità, individualità, percorsi di vita — non contenitori anonimi.
Ti invitiamo a leggere il rapporto, condividerlo e usarlo come strumento per chiedere più trasparenza, più tutela, più diritti in tutte le strutture di privazione della libertà. |