“L’anello mancante”

La filiera si allunga nei laboratori di ‘sinistra’ tesi a creare un’alternativa allo stato di cose presente dominato dal governo gialloverde. Ora è la volta del sindaco di Napoli De Magistris che, in occasione di un’intervista sul Fatto Quotidiano, ci spiega la sua strategia sulle elezioni europee del prossimo anno.

 

L’anello mancante


La filiera si allunga nei laboratori di ‘sinistra’ tesi a creare un’alternativa allo stato di cose presente dominato dal governo gialloverde. Ora è la volta del sindaco di Napoli De Magistris che, in occasione di un’intervista sul Fatto Quotidiano, ci spiega la sua strategia sulle elezioni europee del prossimo anno. E ci spiega due cose: primo che ha intenzione di sostenere una sua lista e secondo che questa lista, sganciandosi dalla tradizione novecentesca (?) e dagli ‘sfigati di sinistra’ (questo riporta il Fatto) proporrà un programma ‘antifascista’ per battere il populismo montante in Europa e in Italia.

L’appello è rivolto, com’è tradizione, ai ‘movimenti’ che si muovono nel territorio sulle varie questioni (l’acqua, le donne, la cultura, ecc.) senza che sia specificato il pensiero sull’Europa, nè chi dovrebbe stare in questo fronte ‘antifascista’.

E’ appena il caso di ricordare che a suo tempo il sindaco di Napoli aveva ricevuto i rappresentanti del governo golpista di Kiev, i seguaci cioè dei nazisti di Bandera che avevano combattuto, com’è noto, a fianco delle truppe hitleriane in Ucraina nella seconda guerra mondiale.

La prima domanda è dunque questa: può il promotore di un fronte ‘antifascista’ avere per amici gli eredi di Bandera al governo oggi in Ucraina?

I seguaci ‘antifascisti’ di De Magistris però hanno la bocca buona e pensano che antifascismo significhi stare con coloro che nelle ricorrenze del 25 aprile danno copertura alle brigate ebraiche, espressione di quel sionismo che da decenni opprime e massacra i palestinesi. E con costoro ritengono sia possibile costruire un fronte, del tipo evidentemente di quello registrato recentemente a Milano in piazza San Babila dove sventolavano le bandiere del PD e dell’Unione Europea, mentre a Bruxelles non si faceva niente per suddividere gli immigrati tra i vari stati membri e si riconfermavano invece tutti gli interventi militari NATO e gli embarghi verso la Siria o verso la Russia.

Per quanto riguarda l’Europa poi, la parola ‘antifascismo’ serve a De Magistris per evitare di esprimersi sugli obiettivi che intende raggiungere. Si tratterà dunque di capire se per lui questa Europa debba sopravvivere e quali ne siano a suo giudizio le caratteristiche e se l’Euro debba rimanere la moneta comune. Insomma qual’è il discrimine della nuova lista sulle questioni sostanziali.

Conoscendo le caratteristiche di Varoufakis, l’ex ministro greco che è sponsor di De Magistris in Italia per il progetto di lista europea, possiamo capire facilmente quale sia l’orientamento. E lo si capisce ancora meglio quando nel suo appello il sindaco di Napoli dice di voler prescindere da idee novecentesche e dagli ‘sfigati’.

A quale area politica si rivolge dunque De Magistris? A una nuova sinistra contigua al PD? L’impressione che se ne ricava è proprio questa. Non solo, ma emerge anche che il progetto si lega alla ricostituzione di quella filiera repubblicano-democratico-resistenziale a cui dopo la sconfitta del 4 marzo il segretario del PD Martina invita tutti gli avversari del nuovo governo a partecipare. De Magistris diventa dunque l’anello mancante. La sinistra ‘radicale’ già si frega le mani pensando di partecipare per superare quota 1,18.

Aginform
26 settembre 2018

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