[Roma] Casa, lettera aperta a Sindaco Raggi

Non avremmo voluto vederla sfilare sulle passerelle mediatiche di questi tavoli inconcludenti, ma ci auguravamo di trovarla a parlare con le parti sociali e con i sindacati prima di questo grande pastrocchio che porta il titolo di via Curtatone. In un altro paese democratico probabilmente Sindaca e Prefetta avrebbero dato le dimissioni.

 

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Lettera aperta dell’Unione Inquilini di Roma alla Sindaca Virginia Raggi

SCUSACI, SINDACA MA ROMA E I SUOI CITTADINI HANNO BISOGNO DI POLITICHE ABITATIVE STRUTTURALI

 

Non avremmo voluto vederla sfilare sulle passerelle mediatiche di questi tavoli inconcludenti, ma ci auguravamo di trovarla a parlare con le parti sociali e con i sindacati prima di questo grande pastrocchio che porta il titolo di via Curtatone. In un altro paese democratico probabilmente Sindaca e Prefetta avrebbero dato le dimissioni dato che non sono state all’altezza del ruolo di cui sono state investite. Nel nostro però non succede per cose ben più gravi, e non per rifugiati politici occupanti abusivi per i quali, in un paese impantanato nel razzismo, basta scandire slogan come “prima i romani” o “tolleranza zero” per le occupazioni. Certo è che possiamo recuperare mettendo da parte la demagogia e iniziando ad affrontare le questioni con responsabilità.

Dopo anni di politici corrotti i cittadini romani hanno dato la propria fiducia con il democratico voto al Movimento che ha messo al primo posto le parole trasparenza e onestà ed hanno riposto in Virginia Raggi le speranza di risollevare la città.  Ma la sola “onestà” e “trasparenza” non sono sufficienti se manca la competenza. Senza falsa modestia, noi dell’Unione Inquilini riteniamo di parlare delle politiche abitative con competenza e non ci siamo mai sottratti al confronto mettendo a disposizione di tutti le nostre specifiche abilità maturate. Basta parlare di emergenza abitativa, basta con il rimpallo di responsabilità adesso i cittadini romani tutti hanno bisogno di risposte e di amministratori capaci e competenti. Vediamo le soluzioni che del tutto applicabili che potrebbero esser emesse a frutto nell’immediato se vogliamo cessare con una guerra ai senza casa e vogliamo ragionare con interventi strutturati grazie ai quali, cara Raggi  finirebbe per essere ricordata non solo per il primo sindaco donna , ma per una dei pochi sindaci capaci di guardare alle prossime generazioni dei cittadini romani.

Dobbiamo superare l’assistenzialismo emergenziale e parlare con cognizione di causa. Gli strumenti per una politica abitativa strutturale ci sono già, a partire dall’applicazione della legge 164/2014 detta “sblocca Italia” che prevede Accordo di programma con cui il Comune può richiedere immobili del demanio civile e militare da utilizzare ai fini di edilizia residenziale pubblica. I soldi ci sarebbero se presi dalla Cassa depositi e prestiti, quelli destinati al finto Housing sociale. Nell’incontro con Minnito potrebbe chiedere di abolire l’esenzione Imu per i costruttori che hanno l’invenduto, inoltre tassare fortemente coloro che detengono un immobile sfitto dopo la terza abitazione posseduta, compresi naturalmente i fondi immobiliari che oggi godono di agevolazioni fiscali,  ed infine di abolire la cedolare secca sui canoni liberi. Lei ha ricordato che a Roma ci sono 200.000 vase vuote, ma noi pensiamo che molte sono affittate a nero, per cui è necessario fare una battaglia vera contro gli affitti in nero che vedono coinvolte 95 mila case a Roma

Inoltre è veramente penoso vedere la Sindaca andare a richiedere in Prefettura un Protocollo già siglato il 23 marzo 2005 e ribadito ad inizio legislatura comunale  che istituisce una commissione per l’utilizzo a fini sociali e produttivi, prioritariamente  per l’emergenza abitativa, degli immobili sequestrati alla mafia. Insomma non ci pare proprio il caso di andare girando per palazzi. L’unica cosa da fare per uscire dall’emergenza ci sembra quella di studiare e con umiltà mettersi a disposizione di tutti i cittadini per assicurare un passaggio di casa in casa e per far si che nessuno rimanga escluso, perché i mezzi ci sono, basta conoscerli e applicarli.

UNIONE INQUILINI ROMA

1 settembre 2017

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