Siria, Curdi, “Cortocircuiti”

I media mainstream e i governi occidentali, per quasi un decennio, hanno mentito sistematicamente per la gola, offrendo all’opinione pubblica una versione dei fatti che definire menzognera è quantomeno riduttivo”.

 

CORTOCIRCUITI

 

Mi scuso in anticipo se in questo post salterò direttamente alle conclusioni.
Capisco perfettamente che ai più quello che ho scritto risulterà incomprensibile, ma del resto riassumere otto anni di conflitto siriano non è materia per un social.
I più volenterosi, potranno fare un ripassino veloce consultando i link che riporterò di seguito.
Sono datati, risalgono agli inizi del conflitto, ma le emeroteche servono proprio a questo, a capire chi mente e chi dice la verità.
I più scaltri potranno notare che tutto era ben chiaro fin dall’inizio.
Bastava leggere le fonti giuste.
Quelli ancora più sgamati giungeranno alla conclusione che per otto lunghissimi anni il popolo siriano e il suo governo hanno subito la maggiore operazione di manipolazione della realtà a memoria d’uomo.
I media mainstream e i governi occidentali, per quasi un decennio, hanno mentito sistematicamente per la gola, offrendo all’opinione pubblica una versione dei fatti che definire menzognera è quantomeno riduttivo.
La Siria è stato un laboratorio a cielo aperto che ha permesso un vero e proprio salto di qualità nella realizzazione di scenari alternativi rispetto alla realtà: esiste una guerra in Siria combattuta sul campo e una versione di comodo raccontata dai media e dai governi per mantenere l’opinione pubblica all’interno della sua bolla.

https://ilmanifesto.it/psyop-operazione-siria-2/

Per questo tipo di operazioni non a caso viene utilizzato un termine anglosassone, si chiamano psyops, ma forse potremmo più semplicemente definirle storytelling
Baricco ne fornisce una magistrale definizione in questo suo intervento.

https://www.youtube.com/watch…

Ma torniamo a noi: chi combatte in Siria?
Lo scrisse Thierry Meyssan nel lontano 2012

“ Mentre la stampa occidentale presenta l’esercito libero siriano (FSA) come un’organizzazione armata rivoluzionaria, Thierry Meyssan afferma da più di un anno che si tratta invece di una formazione controrivoluzionaria. Secondo lui, sarebbe passata a poco a poco dalle mani delle monarchie reazionarie del Golfo a quelle della Turchia, che agisce per conto della NATO. Una tale affermazione controcorrente richiede una dimostrazione argomentata…”

https://www.voltairenet.org/article175112.html

Capito ?
Nel lontano 2012 Meyssan ci diceva chi fossero realmente i cosiddetti “ribelli moderati” tanto cari alle anime belle dei salotti nostrani.
I combattenti che secondo i giornalai da riporto e gli intellettuali alla Saviano avrebbero dovuto portare la democrazia in Siria, altro non sono che mercenari al soldo dei turchi.
Cosa dire invece del magnifico popolo curdo “che da anni cerca di costruire una società che poggia le proprie basi su ecologia, femminismo e confederalismo” (le grasse risate) e che stando alla narrazione ufficiale avrebbe sconfitto l’ISIS ?
Niente, i curdi sono un esercito mercenario del tutto equivalente del FSA, solo che in questo caso a pagare la prestazione sono gli USA e Israele.

https://www.voltairenet.org/article193154.html

https://www.voltairenet.org/article189570.html

In estrema sintesi in Siria sono stati costituiti tre eserciti mercenari, il FSA, le YPG e l’ISIS che, come si fa con i galli da combattimento, sono stati lanciati nell’arena siriana a scontrarsi con l’EAS nel tentativo di spartirsi il territorio siriano.
Ciascuno dei tre eserciti mercenari ha combattuto per ritagliarsi la sua fetta di territorio ai danni della Siria, uno stato sovrano rappresentato all’ONU.
Ciascuna di queste milizie ha avuto i suoi sponsor: il FSA principalmente i Turchi, l’ISIS le petromonarchie, i curdi gli USA e Israele.
Le medie potenze europee non hanno fatto mancare all’occorrenza il loro appoggio ora all’una ora all’altra delle soldataglie mercenarie, sotto varie forme che non starò qui ad elencare.
Alla base di questo scontro tra bande c’è un progetto comune da parte dei rispettivi sponsor, che è quello di dividere la Siria lungo le sue linee di faglia etnico-religiose.

https://www.voltairenet.org/article171984.html

Per anni ci sono stati due livelli di propaganda, ciascuno indirizzato verso una specifica fascia della popolazione siriana: la propaganda religiosa, avente come obiettivo gli strati più conservatori della società e operata attraverso le moschee finanziate dalle petromonarchie; e un tipo di manipolazione più sottile, veicolata attraverso le ONG e i social network dalle potenze occidentali e mirata a colpire il cosiddetto ceto riflessivo siriano.
Il resto lo hanno fatto le infiltrazioni di combattenti jihadisti iniziate dal lontano 2003 e l’incendio delle primavere arabe che ha funzionato da innesco e paravento per il conflitto armato, al fine di farlo passare agli occhi dell’opinione pubblica per rivoluzione del popolo contro la dittatura.
L’accettazione di questa narrazione è stata possibile grazie ad una campagna manipolatoria da far impallidire il povero Goebbels.
Oggi siamo al redde rationem.
Il primo stappo nel cielo di carta di questo teatrino si è avuto con Afrin. Ora, con l’inizio della campagna turca, è venuto giù tutto il proscenio.
I turchi, coadiuvati dal proprio esercito di mercenari “ex combattenti per la democrazia” del FSA, stanno per dare inizio ai lavori di asfaltamento dei curdi, lasciati a se stessi dai loro sponsor, come poveri agnellini legati ad un palo in mezzo alla giungla.

https://it.sputniknews.com/…/201910098165504-erdogan-ha-a…/…

Se non fosse una tragedia ci sarebbe da ridere, visto che i curdi sono andati a frignare a Damasco per chiedere la protezione di Assad (e dei Russi) dall’attacco dei turchi e dei “combattenti per la democrazia” del FSA.

https://ilmanifesto.it/curdi-pronti-a-resistere-alla-turch…/

Sono gli stessi curdi che da tempo pompano petrolio e gas naturale siriano per poi rivenderlo a Damasco.
Assurdo.
I cittadini siriani, strangolati dalllo scellerato embargo imposto dall’Occidente, vivono col carburante razionato e sono costretti a ricomprarsi dai curdi il loro petrolio.

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10217190644869632&set=a.10206438682077282&type=3&theater

Insomma i “fantastici” curdi, osannati da desta e sinistra, passando per il centro, chiedono aiuto al “cattivo” Assad (non all’Occidente e agli USA in particolare che nel frattempo li ha mollati per la strada) per farsi proteggere dagli stessi tagliagole che fino all’altro ieri erano sostenuti dall’Occidente contro la Siria.
Un cortocircuito che incendierebbe anche i quattro neuroni in croce di quelli che finora hanno parlato troppo e a sproposito di Siria.
Penso che nei prossimi giorni mi doterò di pacchi pop corn formato famiglia per gustarmi comodamente dal divano le capriole e le giravolte dei sostenitori dei “meravigliosi” curdi, mentre si rimangiano otto anni di smarronamento sui cosiddetti “ribelli moderati”.
Sono veramente curioso di vedere come ne usciranno.
Per ora temo che il progetto della costituzione di una Israele curda in territorio siriano, con tutto il suo nefasto carico di sventure, dovrà essere quantomeno rimandato.
Di Israele ne basta una e già ha combinato disastri irrimediabili; la storia purtroppo non insegna nulla.
Mentre digito sulla tastiera mi trovo nell’occhio del ciclone, ovvero a pochi chilometri di distanza dalle postazioni che i turchi hanno istallato illegalmente sul territorio siriano.
C’è grande movimento di uomini e mezzi.
Al momento è difficile stabilire se ci troviamo di fronte ad un bluff per alzare la posta o se siamo all’inizio di un nuovo conflitto sul territorio siriano.
In questi giorni ho incontrato le combattenti delle NDF siriane.
Magnifiche e non patinate.
Ma l’occidente si preoccupa soltanto per la sorte delle amazzoni curde.
Il potere dei media si vede anche da questi piccoli dettagli.

Giorgio Bianchi

9/10/2019

da: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10218216749441605&set=a.10201454381752889&type=3&theater

 

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