Viaggio dentro la città che fa da sé

“Viaggio dentro la città che fa da sé”

Viaggio dentro la città che fa da sé

Stremata da lunghi anni di degrado, disincanto e frustrazione, la città aperta è diventata una città esausta. Sembra un grande corpo urbano arenato, una balena spiaggiata sul litorale di Ostia.

 

 
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Viaggio dentro la città che fa da sé

Viaggio dentro la città che fa da sé
Stremata da lunghi anni di degrado, disincanto e frustrazione, la città aperta è diventata una città esausta. Eppure, se appena si riesce a guardare sotto la superficie devastata dall’immobilità e dal servilismo della politica, dall’ossessione speculativa e dai nuovi feroci conflitti tra ultimi e penultimi che la dilaniano, Roma può ancora sorprendere. Il racconto di un lungo e profondo viaggio tra i poeti sociali (come li chiama Bergoglio) e gli spazi urbani dell’autorganizzazione, là dove resiste la speranza, alimentata dalla creazione di beni comuni e mondi nuovi. La Lectio Magistralis di Carlo Cellamare (24 maggio) è una gran bella occasione per ascoltare di persona uno straordinario racconto di vita che le cronache dei media mainstream non trovano interessante
 

Scuotere e ripensare il femminismo

Scuotere e ripensare il femminismo
La genealogia del femminismo argentino. La nuova fase del neoliberalismo. L’accademia fossilizzante. La tecnocrazia e l’uguaglianza di genere. La costruzione della politica. Il femminismo insaziabile. Il crollo delle coscienze. Dove cercare i segni di piacere, speranza e vita. Intervista a Maria Galindo, di Mujeres Creando (Donne che creano), a proposito del sul ultimo libro A despatriarcar (De-patriarcare)
 

Lettera a una professoressa

Lettera a una professoressa
“Cara professoressa se ci fosse Don Milani le stringerebbe la mano…”. Articolo di Penny, maestra e scrittrice
 

21 maggio, Teacher pride

21 maggio, Teacher pride
Ore 11, fermiamoci ovunque e leggiamo ovunque gli articoli 21 e 33 della Costituzione
 

Quale scuola?

Quale scuola?
Il cambiamento in profondità della società ha bisogno di una trasformazione radicale del fare scuola. Qualcuno si era illuso che con Cinquestelle al governo qualcosa sarebbe andato in quella direzione. Secondo Giuseppe Campagnoli – tra i primi firmatari del Manifesto dell’educazione diffusa – è evidente a tutti che il loro disegno generale, “l’idea di scuola, di società, di vita non accenna minimamente a ripudiare l’economia mercantile…” . Che fare? “Non bisogna lasciarsi distrarre ma continuare per una strada che forse non troverà tanti autentici sostenitori se non dal basso, nei gruppi, nelle associazioni, nelle persone di buona volontà…”
 

Resistere al governo delle miniere

Resistere al governo delle miniere
Per loro hanno costruito nuove abitazioni in stile svizzero, hanno offerto dei soldi, un presidio sanitario e un luogo dove far studiare i bambini. Hanno traslocato perfino il loro cimitero. Niente da fare. I comuneros di Fuerabamba hanno bloccato la strada per 68 giorni impedendo il passaggio verso il porto sul Pacifico ai camion dell’impresa statale cinese MMG, che aveva comprato la miniera di rame peruviana Las Bambas per quasi 6 miliardi di dollari. Il conflitto investe tutti i 500 chilometri del corridoio minerario strategico che attraversa le tre province andine peruviane in cui vivono 50 mila persone, in gran parte appartenenti alle comunità indigene quechua. Lo stato d’emergenza ha fatto loro sospendere anche i diritti più elementari, sulla base di accordi, firmati in segreto, che trasformano la polizia del governo nazionale peruviano in guardie private al servizio del capitale cinese. La repressione è una faccia tremenda del conflitto ma il vero danno lo creano lo smembramento e la corruzione che divide le comunità. Misure indispensabili a vincere una resistenza molto dura. Quella dell’estrattivismo contro una storia e una cultura secolari è una lotta epocale. Un articolo di Raúl Zibechi
 

La libertà è prestare un libro

La libertà è prestare un libro
“Casa”, “protettore”, “libertà”, “di buona famiglia”, “brava gente”, “nero”… Le difficoltà della lingua italiana: un racconto di Paolo Moscogiuri
 

Prenderci cura della Polis

Prenderci cura della Polis
L’autogestione di uno spazio sociale come Bread&Roses a Bari – e quella di molti altri di città diverse – dimostra che è possibile, anche in questi tempi grigi, creare relazioni attraverso le quali cambiare se stessi e trasformare non-luoghi in beni comuni. Che è possibile proteggere la propria autonomia di pensiero e di azione e al tempo stesso costruire relazioni con altre realtà sociali ma anche con gli enti locali. Abbiamo cominciato a prenderci cura di Bread&Roses, dicono in questo racconto inviato da Bari, per “prenderci cura della Polis, per cambiarla”. C’è vita oltre le urne elettorali
 

Assediati dai pesticidi

Assediati dai pesticidi
Una Marcia nata nelle terre del Prosecco doc e diffusa in diverse regioni
 

Xylella, decreti e dissenso

Xylella, decreti e dissenso
Il Decreto emergenze rafforza chi si oppone agli espianti degli olivi
 

A scuola si dica la verità sul clima

A scuola si dica la verità sul clima
Gli insegnanti chiedono di proclamare l’emergenza climatica nelle scuole
 

Via col vento, Riace rinasce

Via col vento, Riace rinasce
Guardatevi questo video racconto di una giornata storica: la presentazione della fondazione “È stato il vento” per la rinascita di #Riace. Sabato 11 maggio, questo borgo meraviglioso ha ospitato una festa gioiosa, durante la quale una folla colorata ha anche incontrato e abbracciato Mimmo Lucano, nell’ultimo metro di terra di confine con Stignano. Turismo solidale, artigianato locale e ovviamente accoglienza dei migranti: Riace si prepara a mettersi di nuovo in cammino…
 

Abbracciare il Mediterraneo

Abbracciare il Mediterraneo
L’Europa non si salva chiudendo i suoi confini geografici e culturali. Un appello
 
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